Vecchiola, ciao e grazie: la
Fermana a Bonetti e Soviero?

CALCIO - Sembra vicinissima la cessione del club gialloblù ad una cordata coordinata dall'ex calciatore di Juventus e Sampdoria ed alla quale dovrebbe collaborare anche l'ex portiere canarino. Tagliati fuori Rosati e De Simone

 

Salvatore Soviero e Ivano Bonetti

di Paolo Bartolomei

 

FERMO – “Se trona e lampa, da ‘na parte pioe” recita un vecchio detto popolare marchigiano.

I tuoni e i lampi sono le continue indiscrezioni che arrivano (da mesi ormai…) ai cronisti e anche ai pochi tifosi più informati, sui contatti tra il dottor Maurizio Vecchiola, patron della Fermana Football club (il quale, e questo non è un mistero, vuole passare la mano da tempo) e alcuni pretendenti a rilevare la società.

Anche se i diretti interessati fanno finta di niente, da qualche parte piove davvero, cioè i contatti e le proposte si trasformano in vere e proprie trattative.

Se fino a poche settimane fa il negoziato che sembrava concretizzarsi era quello con l’ex direttore canarino Gianni Rosati (ricordato a Fermo per essere stato il principale protagonista della promozione in C1 nel 1996 in coppia con il presidente Paolo Belleggia) appoggiato dal consulente commerciale-tributario campano Maurizio De Simone (entrambi l’anno scorso al Trapani promosso in serie B), adesso sembra vicina la cessione ad un’altra cordata.

Si tratterebbe di un gruppo del nord Italia che avrebbe come coordinatore tecnico Ivano Bonetti, calciatore che non ha bisogno di presentazioni come non servono per Salvatore Soviero, anche lui protagonista della promozione in C1 della Fermana 24 anni fa.

Ivano Bonetti oggi

Bonetti, dopo aver vinto Scudetto e Coppa Intercontinentale con la Juventus nel 1986 e un altro tricolore nel 1991 con la Sampdoria di Vialli e Mancini, fu uno dei primi calciatori italiani ad andare oltre Manica. Dopo varie esperienze da allenatore o da manager (e anche da piccolo imprenditore) e poi nel footgolf, negli ultimi anni si è dedicato a gestire un proprio settore giovanile di calcio a Misano Adriatico, dove vive.

Questa cordata in un primo momento non era stata presa in considerazione da Vecchiola che sembrava preferire Gianni Rosati. Ciò perché dell’ex direttore aveva spesso parlato bene all’odierno patron canarino il compianto presidente Paolo Belleggia, imprenditore con cui anni fa Vecchiola era entrato in confidenza e di cui si fidava: ricordiamo le belle parole pronunciate un anno fa dal patron gialloblù al funerale di Belleggia.

Nello scorso mese di dicembre Vecchiola si è incontrato  con Rosati e De Simone (a Porto San Giorgio, dove tra l’altro il commercialista campano ha una casa al mare); i due  hanno esposto il loro progetto. La cosa sembrava pian piano andare avanti invece ad un certo punto deve essere cresciuto l’ostracismo di una parte (minoritaria, ma di peso) della tifoseria per entrambi i personaggi.

Verso Rosati forse più per scarsa simpatia personale dovuta al suo carattere esuberante, altrimenti sono indubbie le sue capacità tecniche nel mondo del calcio: oltre alla promozione in C1, anche quella in serie B della Fermana di tre anni dopo è in parte merito suo, visto l’enorme introito che la società ottenne un anno prima di salire in cadetteria grazie alle cessioni dei giocatori portati a Fermo in precedenza da Rosati (tra cui proprio Soviero).

Verso De Simone non sappiamo, forse perché non bene conosciuto, o forse per le sfortunate vicende societarie relative al Trapani, sebbene i più recenti sviluppi giudiziari sembra stiano dando ragione al professionista campano e a giorni è attesa una sentenza che gli dovrebbe dare ragione.

Resta il fatto che Vecchiola sembra avere fatto retromarcia e non si è fatto più vivo con i due da qualche mese, mentre negli ultimi giorni giunge voce che sarebbe addirittura pronto sul tavolo di un commercialista un contratto preliminare di cessione con altra cordata, che è preferita sia da quella tifoseria “che conta”, sia dallo staff dirigenziale attuale che in questo secondo caso forse resterebbe in qualche modo in gioco, mentre con Rosati ci sarebbe stato l’azzeramento totale di squadra, staff tecnico-dirigenziale e anche di tutta la rete di contatti esterni, collaborazioni societarie (vedi ad esempio il Carpi) e procuratori creata dal dg Fabio Massimo Conti in questi anni.

Ecco, questo forse è il nocciolo di questa telenovela che va avanti da mesi e che dovrebbe essere giunta alla puntata finale, anche perché presto sarà ora di programmare la prossima stagione.

Anche quattro anni fa (alla vigilia del play off a Fano) era pronto dal notaio un contratto preliminare di cessione, poi non è cambiato niente (salvo l’ingresso in società di Giacomo Corradi, alias New Generation di Montottone, come vicepresidente, che però come una meteora è sparito dopo pochi mesi). Come nel 2016, anche questa volta finirà con il “cambiare tutto per non cambiare niente” (per dirla alla Tomasi di Lampedusa)? Vedremo.

In ogni caso, se qualcuno subentrerà troverà una società sana, non ci sono debiti significativi, e anche la contrattualistica è in via di alleggerimento viste le numerose transazioni concluse in sede sindacale nelle ultime settimane con le quali sono stati eliminati molti stipendi (quasi tutte le ultime mensilità dello staff del settore giovanile e alcune anche di giocatori e tecnici della prima squadra, ma ciò anche a causa dello stop del campionato per l’epidemia da Covid 19); inoltre per l’anno prossimo in serie C non dovrebbe esserci più la pesante fideiussione d’ingresso e i contributi federali dovrebbero aumentare.

 

Gianni Rosati e Maurizio De Simone

 

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