Guido Di Fabio all’interno dello stadio “Bruno Recchioni”. Indimenticabile capitano e condottiero della Fermana all’apice della storia centenaria gialloblù, centrocampista centrale tra i protagonisti indiscussi della vittoria play off valsa la C1, nel 1996, e del primato di campionato, nel 1998, a sancire la promozione in B
di Paolo Gaudenzi
FERMO – Tre video a sintetizzare la secolare storia canarina.
La società ed il Comitato per i Festeggiamenti nel merito dei cento anni del calcio gialloblù lo avevano promesso: tra le iniziative per celebrare la longeva parentesi temporale calcistica, 1920-2020, ci sarebbero state le video interviste ai personaggi finiti di diritto nella leggenda della Fermana di ogni tempo e forma societaria.
Un viaggio iniziato per l’appunto nel 1920, nel segno della Società Sportiva La Fermo, divenuta tre anni dopo Fermo Football Club. Sulla scena poi, nel 1924, l’Unione Sportiva Fermana (ad acquisire il gialloblù come cromatismo ufficiale), nel mezzo l’epopea con picco di massima nella cadetteria della Fermana Calcio 1920, a seguire la mesta ripartenza tra i dilettanti nel 2006 con il ritorno in auge del marchio Unione Sportiva Fermana prima del successivo, recente ed attuale ripristino, sotto rinnovate vesti societarie, della Fermana Football Club e la riconquista dello status professionistico.
Per ovvi e naturali motivi, sotto i riflettori sono transitati solo gli eroi canarini dei tempi moderni, in molti casi con il fisico segnato dal (purtroppo implacabile) decorrere del tempo ma con la mente effervescente e lucida, alla pari dell’occhio, emotivamente provato dal ripercorre i vivi ricordi dell’esperienza fermana. Michele Pelliccetti e lo spareggio di Castel di Sangro contro il Canosa nel 1986, valso la permanenza in Serie D, ad aprire le danze; poi fari puntati su Roberto Avanzolini e le vicende nella medesima quarta serie, condita da una retrocessione a tavolino (in quegli anni non c’era ancora il Campionato Regionale di Eccellenza) per motivi burocratici, ma subito cancellata dalla repentina vittoria della Promozione.
A seguire l’ascesa in C1 al termine di una stagione vissuta, quella 1995/96, a fari spenti e ripercorsa sul campo dal binomio composto da bomber Stefano Protti e dal difensore Marco Pennacchietti (in rete nella semifinale di ritorno contro la Ternana), duo impresso nella storia come protagonista di una marcia sfociata, contro pronostico, nella vittoria dal sapor di Davide contro Golia in quel di Ferrara. Successo acciuffato ai play off in coda alla serie dei calci di rigori effettuata dopo la finale spareggio giocata e vinta contro il Livorno.
Stefano Protti, centravanti a cavallo negli anni ’90 entrato nel cuore dei tifosi a suon di gol e come alfiere dell’undici lesto a scalare, nel 1995/96, la classifica prima e l’appendice spareggi promozione poi per catapultare la società nell’allora Serie C1. In foto sull’erba dello stadio cittadino in un frame ricavato dalle riprese
Guida di quella prima storica trionfale cavalcata fu mister Marco Alessandrini, anch’egli a transitare allo stadio “Recchioni”, impianto divenuto nella circostanza specifica il teatro, o set che dir si voglia, delle riprese regalate dall’attuale compagine societaria, supportata dall’appoggio istituzionale del Comune di Fermo e dalla relativa Provincia, agli innamorati della Fermana di ogni tempo.
Nella seconda parte la storia, ovviamente, ha proseguito con senso cronologico aprendo quindi con la sentita e doverosa citazione al compianto “Paolo Belleggia, per quasi vent’anni emblema della squadra canarina come presidente, dirigente e sponsor“, proprio per come si legge nel frame iniziale del filmato. Prime parole agganciate poi alle memorie del capitano per eccellenza, Guido Di Fabio, canarino già dal biennio alle spalle, reso un granitico ed inamovibile punto saldo del centrocampo centrale gialloblù di ogni tempo grazie all’impronosticabile successo nel torneo di Serie C1, stagione sportiva 1998/99, culminato in quel di Battipaglia.
Timoniere di una rosa in grado di cancellare l’opaco girone di andata con un’inaspettata quanto implacabile ascesa verso l’alto fu Ivo Iaconi, a raccontare direttamente dai sedili della tribuna le emozioni di un campionato dalle due facce, nettamente agli antipodi, oggi a rappresentare il picco di massima emotiva, e di gerarchia calcistica, vissuto nel corso delle decadi sportive fermane. Dalla stagione di B, sfiorita all’epilogo con l’amarezza della retrocessione, ai primi difficili anni del 2000, purtroppo caratterizzati dalla fine del professionismo e dalla mesta ripartenza, sotto le vesti di Unione Sportiva Fermana, dal dilettantismo di provincia. Ambasciatore in video dalla Prima Categoria all’Eccellenza è Massimo De Reggi, esterno sinistro chiamato al racconto emotivo riconducibile oramai solo ai lustri scorsi.
Marco Comotto, attuale capitano e perno difensivo della Fermana Football Club, compagine societaria nata dalla fusione operativa tra le città di Montegranaro e Fermo. Sodalizio a riportare il cromatismo gialloblù in Serie C, nel 2017, dopo l’ultima apparizione nel medesimo contesto risalente ad undici anni prima
I primi due video, resi noti dal sodalizio sportivo nei giorni scorsi, hanno quindi trovato seguito con la terza ed ultima parte lanciata sui canali web gialloblù nel tardo pomeriggio di giornata. Nello stesso, scorre quindi la storia recente, a fondersi con la realtà dei giorni d’oggi.
In apertura la pietra miliare del rinnovato progetto societario, Maurizio Veccchiola, ambasciatore ad unire le città di Montegranaro e Fermo quale elemento di convergenza tra le due realtà, e dunque primo presidente della contemporanea Fermana Football Club, compagine societaria lesta nel riportare la piazza nel salotto buono, quello prof, del calcio italiano nel 2017. Al suo fianco altri elementi agganciati alla precedente esperienza con il centro della calzatura, a partire da Osvaldo Jaconi, migrato, seppur in ambiti cronologicamente non consecuntivi, dalla collina veregrense all’ombra del Girfalco riabbracciando il gialloblù. Dalla massima carica dirigenziale, passando per la panchina, inevitabile quindi finire sull’erba di gioco, con audio e video relativi ai raconti, tra Serie D e Lega Pro, di capitan Marco Comotto.
A chiudere il metaforico ponte con le pregresse esperienze sportive il direttore generale Fabio Massimo Conti, e la carrellata è comunque proseguita sulla proprietà, pertanto non poteva mancare il suggestivo racconto del presidente Umberto Simoni, a ripercorrere le prime partite viste allo stadio a partire dalla tenera età di 8 anni. In tema di amministratori, traslando però dal calcio ad altri tipi di scrivanie di punta, spazio infine all’attuale sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro oggi vertice dell’ente cittadino ma, praticamente da sempre, ai bordi del campo di gioco nelle vesti spassionate di tifoso.
I link ai video:
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