di redazione CF
“Dio ha donato Gianfranco a tutti noi, accompagniamolo alla vita eterna”. Toccante il saluto di don Tony che questa mattina, insieme a don Francesco, ha officiato il rito funebre per l’ultimo saluto a Gianfranco Mancini, l’ortopedico dell’ospedale Murri spentosi all’età di 65 anni ieri. Originario di Lapedona, Mancini nella sua vita si è fatto amare, apprezzare e stimare non solo come professionista medico ma anche e soprattutto come uomo. E la folla radunatasi questa mattina dinanzi al sagrato della chiesa di San Giuseppe Artigiano, a Marina Palmense, per le esequie, ne è solo l’ultima riprova. Un ultimo saluto al Gianfranco uomo, padre, al Mancini medico che tante persone ha curato, assistito, anche una volta svestito il camice bianco, con il suo indimenticato sorriso che condensava una profonda umanità e una indiscussa professionalità. Il feretro è stato accolto da un commosso applauso di quanti oggi non sono voluti mancare per dire addio al loro ‘doc’. Tra i presenti, numerosi colleghi di Mancini, e il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini, che ieri lo ha ricordato come un grande professionista e una persona dalla grande umanità. Presente anche l’assessore fermano Mauro Torresi.
“Quando hai dinanzi una persona come Gianfranco, che mostra un’indescrivibile dignità anche nella sofferenza – il ricordo di don Tony – capisci la statura di quella persona. La sua morale è rimasta viva fino all’ultimo. Era un uomo attaccato alla vita, che amava la vita. E ha anche cercato di vivere la sua sofferenza nel migliore dei modi. Lui ha già superato il suo Purgatorio. Oggi è lì, in Paradiso. Con la sua dignità non solo ha onorato se stesso ma anche i suoi cari. Di lui restano le opere di bene compiute in vita, ma non solo. Resta quell’amore infinito per la vita, per la famiglia, i parenti, gli amici, i fratelli, i nipoti, per la sua professione. Un grande medico e il Murri sia onorato di averlo avuto. La generosità, di cui è stato fulgido esempio, non è così scontata. Era così orgoglioso delle sue figlie. E oggi loro, le figlie, lo siano di aver avuto un padre come lui”. “Gianfranco era una persona eccezionale, oltre che un medico con la m maiuscola, la sua memoria va onorata, oggi e sempre. E il suo esempio seguito, ogni giorno” il commento di alcuni dei presenti sul sagrato. Lì, all’ingresso della chiesa anche lo stendardo e due rappresentanti della Croce verde Valdaso. Sì perché i familiari di Mancini, ad onorare la sua vocazione al bene per la collettività hanno chiesto “non fiori ma offerte” proprio alla pubblica assistenza. Attorno ai familiari si stringono oggi un’intera comunità, tutto il Murri, a partire dal direttore e il reparto di Ortopedia, il personale di Anestesia e Rianimazione e Blocco operatorio del Murri, quelli dell’Otorinolaringoiatria che parlano di uno “stimato collega”, il dipartimento chirurgico de nosocomio fermano che lo ricorda come un “ottimo professionista, gentiluomo e amico”, l’ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Fermo, il comitato festeggiamenti di Marina Palmense che saluta Mancini come un “caro amico”, un uomo, un medico, un padre di cui sarà davvero difficile colmare il vuoto che ha lasciato nei cuori di chi lo ha conosciuto.
“Addio Gianfranco Mancini”, il Fermano piange la scomparsa dell’amato ortopedico del Murri
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