Vittorio Fabris e il direttore generale Fabio Massimo Conti
di Leonardo Nevischi
FERMO – In principio, il 6 dicembre scorso, è scoccata la prima scintilla, poi è divampato l’incendio dell’entusiasmo. Da quando Giovanni Cornacchini siede stabilmente sulla panchina della Fermana i miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: 20 punti in 12 gare e terza difesa meno battuta del girone B (solo 8 reti subite e ben cinque clean sheet). Tuttavia non è solo una questione di numeri – che pure hanno un peso determinante -, bensì dietro tutto questo c’è molto di più: risalta all’occhio quell’impronta netta e riconoscibile che il Condor ha saputo trasmettere a questa Fermana, per di più in una parentesi di tempo così breve.
Il giro del mondo è stato compiuto in 80 giorni, Cornacchini ne ha impiegati appena 85 per ribaltare il mondo gialloblù. Ha cominciato dalle fondamenta, dalla ricostruzione di quel sentimento di gruppo che si era via via affievolito, ha continuato l’opera ricaricando a mille l’autostima e le motivazioni dei giocatori, fino a ridare compattezza e solidità alla squadra. Ha, insomma, plasmato nuovamente un’anima e uno spirito da Fermana.
Il tecnico fanese ha riempito lo spogliatoio del “Recchioni” di un pensiero positivo costante, che ha finito per essere contagioso. La ricostruzione mentale dei giocatori è stato un passaggio chiave ed è qui che si è consumato il primo cambio di rotta: ci ha messo empatia ed ha toccato le corde giuste. Qualche esempio? Vedasi la prestazione di Massolo nel derby vinto contro la Samb, passando da croce l’anno prima in rossoblù a delizia quest’anno in maglia canarina, oppure l’esultanza rabbiosa di Sperotto dopo l’assist per Cognigni con l’Imolese.
Tuttavia non tutto rientra nel perimetro della psicologia, perché poi ci sono state le scelte degli uomini (Graziano in coppia fissa con Urbinati quando sulla carta sembrava che i due non potessero coesistere), i cambiamenti della linea tattica (arretramento di Neglia sulla linea del centrocampo) e del pensiero (aggressione immediata sulla costruzione dal basso degli avversari, che ha portato spesso e volentieri Cognigni a conquistarsi dei rigori).
Cornacchini ha riconsegnato ai gialloblù antiche certezze e quel tratto di compattezza di squadra e di solidità di cui da tempo si erano perse le tracce. L’esempio lampante in questo caso è proprio nella pazza gara di Carpi di domenica (leggi la cronaca della partita), quando la Fermana non solo ha dimostrato di possedere un’identità e un’autostima difficilmente scalfibili ma anche di saper soffrire quando necessario (dopo aver sbagliato due rigori sul risultato di 0-0, non si è abbattuta e grazie al doppio miracolo di Ginestra su altrettanti penalty ha portato a casa un buonissimo punto, ndr).
Dunque, un netto processo di crescita che già domani dovrà trovare conferme. Infatti al “Recchioni” arriverà il Cesena, sesto in campionato con ben tre gare da recuperare (Perugia, Feralpisalò, Gubbio). Sarà la sfida tra la miglior difesa casalinga (quella della Fermana, 8 reti subite al pari del Padova) contro la squadra che ha fatto più punti in trasferta (il Cesena, 27 al pari di Padova e Sudtirol) e che vanta il capocannoniere del girone (Mattia Bortolussi, 13 reti).
QUI FERMO
Se all’andata Samuelino Neglia aveva tolto le castagne dal fuoco colpendo prima una traversa e poi sfoderando la magia del pareggio (vantaggio di Bortolussi, 1-1 finale, ndr), questa volta l’ex Bari dopo i due rigori falliti al “Cabassi” arriverà al match con il Cesena con tutt’altro umore: se questo sarà un’aggravante o sarà la molla che lo porterà al riscatto starà al campo dirlo.
Sta di fatto, però, che mister Cornacchini dovrà sciogliere alcuni dubbi di formazione: riproporre Neglia a destra al posto di Iotti (assente per gastroenterite a Carpi ed ora positivo al coronavirus) oppure riportarlo a sinistra ed inserire uno dei nuovi acquisti come Mosti o Fabris?
Di sicuro in difesa mancherà il bad boy Manetta, giunto alla terza espulsione stagionale nonché alla quinta giornata di squalifica complessiva: al suo posto pronto Bonetto dal primo minuto a fare coppia con il diffidato Scrosta. Sugli esterni, se lo schieramento di Carpi non dovesse essere confermato, Rossoni, Sperotto e Mordini si giocano due maglie. Davanti tour de force per D’Anna e Cognigni così come sulla cerniera di centrocampo per Urbinati e Graziano. Ancora fuori capitan Comotto, Boateng e Bigica, mentre per De Pascalis e Demirovic la stagione è da considerarsi già conclusa.
UFFICIALE L’ARRIVO DI VITTORIO FABRIS
Intanto, come si diceva, la Fermana ha comunicato ufficialmente «l’arrivo di Vittorio Fabris, centrocampista classe 1993 di estrema duttilità. Prodotto del settore giovanile del Vicenza dove ha militato fino alla Primavera, nel Luglio 2012 firma con il Parma in Serie A e viene mandato in prestito alla FeralpiSalò. Dopo 15 presenze nella prima stagione in Serie C1, viene acquistato in comproprietà dai Leoni del Garda per poi passarvi a titolo definitivo. In quattro stagioni colleziona 106 presenze realizzando 3 gol.
Nell’estate 2016 viene acquistato dal Venezia, sempre in Serie C: con 32 gare e 2 gol contribuisce alla conquista della Serie B. Nella stagione 2017/2018 si trasferisce al Padova nella sessione invernale del calcio mercato conquistando anche in questo caso la Serie B, giocando contro la Fermana. La stagione successiva passa al Monopoli con 28 presenze totali e tre assist. Lo scorso anno ha vestito nella parte finale della stagione, playoff compresi, la maglia del Sudtirol. Arriva a titolo definitivo con contratto fino al prossimo 30 giugno. Ha scelto il 16 come numero di maglia».
LE PAROLE DI CORNACCHINI
«Domenica abbiamo vissuto una gara molto strana per l’andamento generale che ha preso con ripetuti colpi di scena, al di la dei quattro rigori non realizzati. Resta però l’approccio giusto e importante che abbiamo avuto e la prestazione della squadra che, come sottolineato, nel post gara mi è piaciuto veramente. Abbiamo i nostri principi e dobbiamo farli valere in campo, in un periodo veramente molto intenso nel quale serve rimanere molto concentrati e non mollare assolutamente la presa. I nuovi arrivati? Si sono messi subito a disposizione e senza dubbio ci daranno una bella mano in questa fase finale della stagione».
«Il Cesena è una squadra di primo piano, senza dubbio. Ha elementi di grandi spessore ed esperienza ma lo dimostra la classifica: stanno facendo bene, sono una piazza importante con una tradizione di alto livello. Hanno anche tre gare da recuperare e quindi possono ulteriormente migliorare la loro graduatoria. Sappiamo i loro punti di forza, hanno dato filo da torcere alle big del campionato, subiscono poche reti. Un bel test e una bella sfida per noi ma come lo sono tutte in questa fase della stagione».
I 22 CONVOCATI
Portieri: 1 Ginestra, 12 Colombo, 30 Massolo. Difensori: 2 Manzi, 3 Mordini, 14 Scrosta, 21 Sperotto, 24 Rossoni, 28 Mosti, 32 Bonetto. Centrocampisti: 4 Urbinati, 8 Kasa, 16 Fabris, 19 Grossi, 29 Grbac, 31 Graziano. Attaccanti: 7 Cais, 9 Cognigni, 11 Neglia, 18 Cremona, 23 D’Anna, 25 Palmieri
QUI CESENA
Rientrati in tarda serata dalla trasferta a Padova di domenica, ieri mattina i bianconeri si sono ritrovati a Villa Silvia per iniziare a preparare la gara con la Fermana. Si è trattato di un allenamento differenziato tra chi il giorno prima aveva giocato tutti i novanta minuti (solo lavoro di scarico) e tutti gli altri impegnati in una seduta tattica. A seguire una partitella alla quale hanno preso parte anche Gonnelli e Caturano. Solo corsa invece per Davide Munari, mentre Gabriele Capanni si è sottoposto a fisioterapia. Ancora out il 19enne Mattia Tonetto. Oggi pomeriggio è in programma un’altra seduta a Villa Silvia, dopodiché il Cesena partirà alla volta delle Marche per il classico ritiro pregara.
«Mi aspetto una partita diversa rispetto a quella dell’andata dove ci eravamo portati dietro la pessima prestazione di Padova, questa volta veniamo da un buon pareggio e non c’è il rischio di ricadute psicologiche – ha commentato alla vigilia il tecnico del Cesena Wiliam Viali –. La Fermana è cambiata molto: ha un nuovo allenatore che ha cambiato nettamente il suo modo di giocare. Sarà una partita aperta a qualunque scenario. I gialloblù stanno facendo un girone di ritorno straordinario e se dovessero continuare così andrebbero anche al di sopra dei loro obiettivi iniziali. Cambierò sicuramente qualcosa rispetto alla gara di Padova».
QUATERNA ARBITRALE
Sarà il signor Simone Galipò di Firenze a dirigere il match di domani. Sarà la prima volta che l’arbitro toscano dirigerà la formazione di Cornacchini, mentre sarà la quarta in tre stagioni (anche questa, come tutte le altre, in trasferta) che dirigerà i bianconeri, con un bilancio in perfetta parità. Il primo precedente risale al campionato di serie D 2018/19 e vide il Cesena tornare sconfitto da un altro viaggio nelle Marche, quello sul campo della Recanatese (2-1). Due i match dei romagnoli diretti da Galipò nello scorso campionato: vittoria per 2-0 sul campo della Virtus Verona e pareggio per 2-2 in casa della Feralpisalò. Il fischietto fiorentino sarà coadiuvato da Claudio Barone e Giorgio Rinaldi entrambi di Roma 1. Quarto uomo Samuele Andreano di Prato.
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