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Cornacchini: «Se penso a Pavanel mi viene da sorridere, Rossoni? La botta in testa lo ha svegliato»

SERIE C - Il tecnico della Fermana analizza la pensante sconfitta del Recchioni contro il Feralpisalò e si proietta al derby con la Vis Pesaro che per lui ha un sapore particolare: «Da fanese doc quale sono sento abbastanza la rivalità e per questo spero di trasmettere la mia carica ai miei giocatori»

La stretta di mano tra Massimo Pavanel e Giovanni Cornacchini al termine di Fermana – Feralpisalò

 

di Leonardo Nevischi 

FERMO – «Il Feralpisalò è una squadra molto forte che, per le qualità della rosa, probabilmente poteva fare ancora meglio rispetto a quello che ha fatto» aveva detto Giovanni Cornacchini alla vigilia del match con i gardesani, facendo storcere il naso al tecnico Massimo Pavanel che aveva prontamente ribattuto: «Cornacchini? Gli faccio i complimenti perché ha fatto un lavoro straordinario ma noi siamo ad un punto dal quinto posto a quattro gare dal termine, dunque pienamente nel nostro obiettivo».

Un misunderstanding che, al termine dei 90 minuti che hanno visto il Feralpi espugnare il Recchioni dopo 162 giorni di imbattibilità, è stato chiarito con una bella stretta di mano. «Se ripenso a Pavanel mi viene da sorridere – ha confessato il tecnico gialloblù -. Se a me l’allenatore avversario mi dicesse che la mia squadra avrebbe potuto fare di più io non mi offenderei, anzi la prenderei come una cosa positiva, intendendolo come l’avere la fortuna di allenare giocatori forti. Io non leggo i giornali e non sapevo del fraintendimento mediatico che si era creato, ma mi è stato riferito in un secondo momento. Per questo al termine della gara mi sono chiarito con lui senza alcun tipo di problema perché era una persona che non conoscevo e quindi mi è sembrato giusto fare chiarezza sulle mie dichiarazioni».

 

Tornando invece alle cose di campo, a mente fredda come ha analizzato la sconfitta?

«Avevamo davanti una squadra forte che era reduce da una sconfitta immeritata con il Fano e pertanto ha voluto ad ogni costo rifarsi. Noi abbiamo cercato di giocare in una maniera diversa (4-3-3 invece del consueto 4-4-2, ndr) perché la mia preoccupazione era di ritrovarci con i due mediani in balìa dei delle loro mezzali e per questo ho preferito  impostare dei duelli individuali in mezzo al campo, in modo da limitare ai loro incursori di inserirsi. Inizialmente l’avevamo preparata bene, poi dal momento in cui si è fatto male Rossoni e siamo rimasti momentaneamente in inferiorità numerica abbiamo perso qualunque tipo di equilibrio fino a subire un’imbarcata».

 

Rossoni al momento dell’uscita dal campo a causa di un trauma cranico

A proposito, Rossoni come sta?

«Secondo me la botta in testa gli ha fatto bene ed è servita per farlo svegliare. Oggi è stato a riposo, ma da domani torna a ad allenarsi e per la sfida di domenica sarà a disposizione».

 

Domenica, appunto, ci sarà il derby con la Vis Pesaro. Che partita si aspetta?

«La Vis è una buona squadra che si è aggiustata parecchio rispetto a quando l’abbiamo affrontata al Recchioni un girone fa. Ora gioca con un 3-5-2 tosto ed ha degli attaccanti di livello. Questa gara ha un’importanza diversa rispetto alle altre partite perché adesso mancano solo tre gare al termine. Loro vengono da una sconfitta pesante come la nostra e vorranno sicuramente rifarsi. Noi non vogliamo essere da meno: dobbiamo continuare a lavorare come si è fatto fino adesso, con un pizzico in più di attenzione e di voglia nel volersi sacrificare. I ragazzi devono stare sereni e tranquilli, cercando di lavorare nella maniera giusta».

 

Per lei è anche un derby personale…

«Sì, da fanese doc sento particolarmente la rivalità. Questo mi stimola e mi carica molto e spero di riuscire a trasmettere questo stato d’animo anche ai miei ragazzi. Ovviamente senza pomparli in maniera eccessiva perché poi risentirebbero della troppa pressione, invece voglio farli stare tranquilli. Per fare risultato dobbiamo essere tutti sul pezzo e sbagliare il meno possibile».

 

Ipoteticamente, se l’Arezzo vincesse con il Legnago Salus, potreste avere la salvezza in tasca prima ancora di scendere in campo. In virtù di questo come si mantiene il livello dell’attenzione alta nei ragazzi?

«Non penso che la matematica ci premierà prima di giocare con la Vis Pesaro, ma comunque il mio lavoro consiste nel concentrarmi sulla testa dei giocatori. Oggi gli ho ribadito che adesso dobbiamo lavorare ancora più di prima. Nelle ultime gare, a causa delle molte partite ravvicinate e della sosta di Pasqua, avevamo mollato ed il carico di lavoro era sceso per consentire loro di recuperare maggiormente, ma è arrivato il momento in cui siamo costretti a tornare a lavorare sodo. Ho chiesto ai ragazzi di tornare a sacrificarsi, sudare ed essere sereni. L’unica medicina è questa. Lavorando ad un’intensità alta  l’attenzione resta massima, se invece abbassiamo i ritmi le altre squadre ci sovrastano tecnicamente come è successo domenica».

 

 

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