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Fermana spazzata via dall’uragano Matelica, il tridente biancorosso devasta il derby

SERIE C - L'attacco di Colavitto gioca un primo tempo devastante: a segno Leonetti (doppietta), Moretti e Volpicelli, con quest'ultimo che concede il bis anche nella ripresa. Il primo gol gialloblù di Cais illude i canarini con il momentaneo 1-1 ma alla fine alleggerisce solo il pesante passivo finale: 5-1

 

di Leonardo Nevischi

MACERATA – Nella mitologia greca si narrava che il Dio dei Mari, Poseidone, potesse scatenare tempeste e veniva spesso rappresentato con un tridente nella mano destra come simbolo di comando. È proprio questa l’immagine che quest’oggi, nel pomeriggio dell’Helvia Recina, potrebbe essere attribuita a Gianluca Colavitto. Il tecnico del Matelica, infatti, grazie al suo devastante tridente Leonetti-Moretti-Volpicelli si è abbattuto come un uragano sulla povera Fermana.

I padroni di casa si sono fatti bastare un solo tempo per mettere in cassaforte la vittoria, i tre punti e il momentaneo sesto posto in classifica. Decisivo il sigillo di Moretti e le doppiette di Leonetti e Volpicelli, che grazie alle realizzazioni odierne raggiungono quota 34 gol (rispettivamente 10, 12, 12). Per i canarini di Giovanni Cornacchini si rivelano troppo pesanti le otto assenze, soprattutto quelle difensive. Il risultato parla chiaro: il secondo miglior attacco del girone B spazza via quella che fino ad oggi era la quarta miglior difesa (ora scivolata al settimo posto).

Una partita senza storia, dominata sia sul piano tattico sia su quello atletico dagli uomini di Colavitto, che, dopo le 5 reti rifilate al Legnago Salus 14 giorni fa ed il poker servito la settimana scorsa alla capolista Padova, dimostrano di essere una vera e propria macchina da gol. Si è invece afflosciata di colpo la Fermana, consolata solamente dal primo gol in gialloblù di Cais (che dà l’illusione del momentaneo 1-1 ma che alla fine servirà solo a rendere meno amaro un passivo già di per sé pesante) e dai risultati maturati sugli altri campi che lasciano invariata la classifica: pareggio per il Legnago Salus e sconfitte per Carpi, Fano e Vis Pesaro.

IL TABELLINO

MATELICA 5 (4-3-3): Cardinali; Tofanari (27′ st Fracassini), De Santis, Magri, Di Renzo; Calcagni, Mbaye, Pizzutelli (20′ st Bordo); Volpicelli (27′ st Franchi), Moretti, Leonetti (27′ st Peroni). A disposizione: Martorel, Vitali, Barbarossa, Zigrossi, Santamarianova, Maurizi, Alberti. All. Gianluca Colavitto

FERMANA 1 (4-4-2): Ginestra; Mosti, Manetta, Scrosta, Bonetto (1′ st Rossoni); Iotti (9′ st Fabris), Grbac (9′ st Grossi), Urbinati, Neglia (26′ st Cremona), D’Anna (26′ st Palmieri), Cais. A disposizione: Massolo, Colombo, Manzi, Kasa. All. Giovanni Cornacchini

RETI: 4′ pt e 46′ pt Leonetti, 8′ pt Cais, 10′ pt Moretti, 35′ pt e 21′ st Volpicelli

ARBITRO: Andrea Calzavara di Varese; assistenti Alessandro Maninetti di Lovere e Costin Del Santo Spataru di Siena; quarto ufficiale designato Giorgio Di Cicco di Lanciano

NOTE: Ammoniti Tofanari, Scrosta, De Santis. Corner 2 – 3. Recupero +2′ +1′

LA CRONACA

Una scarica di (ulteriore) autostima per il Matelica, una botta di umiltà per la Fermana, arrivata all’Helvia Recina reduce dall’ottimo pareggio con la Triestina. Il 5-1 finale rilancia le ambizioni degli uomini di Colavitto, sempre più ancorati alla zona playoff, e rinvia le speranze salvezza di quelli di Cornacchini, senza però ridimensionarle in vista dei prossimi test.

Troppa superiorità da parte della squadra biancorossa, perfetta nel primo tempo e tutto sommato saggia nella ripresa. Troppo brutta per essere vera, soprattutto nei primi 45′, quella gialloblù. Una giornata da dimenticare per lucidità sotto porta, fase difensiva ed errori dei singoli (in particolare quelli di Bonetto in un ruolo non suo e quelli di Ginestra, che in fin dei conti per quanto fatto sin qui una giornata storta può permettersela).

Nello schierare l’undici iniziale del suo 4-3-3, Colavitto deve fare a meno di Balestrero a centrocampo, fermato dal giudice sportivo per una giornata, ma può gioire per il ritorno di Pizzutelli. In cabina di regia Mbaye vince il ballottaggio con Bordo, mentre in difesa è Magri a spuntarla su Zigrossi. Davanti il solito tridente delle meraviglie: Moretti al centro supportato sugli esterni dai capocannonieri Volpicelli e Leonetti.

Mister Cornacchini risponde con il consueto 4-4-2 dovendo, però, fare i conti anche con le consuete assenze. Ritornano Scrosta e Bonetto ma si fermano Mordini, Graziano (squalificati) e Sperotto (problemi alla schiena), i quali si vanno ad aggiungere ai lungodegenti Comotto, Bigica, De Pascalis, Demirovic, Cognigni. Dunque in difesa Mosti a destra e Bonetto nell’inedita posizione di terzino sinistro. A centrocampo Grbac vince il ballottaggio con Grossi per affiancare capitan Urbinati, mentre in attacco tocca nuovamente a Cais dar man forte a D’Anna.

Già al 4′ inizia lo show matelicese: imbucata dalle retrovie per il taglio centrale di Leonetti che solo davanti a Ginestra lo mette a sedere e firma il suo undicesimo sigillo stagionale (dato che si andrà ad aggiornare poco più tardi). La Fermana non ci sta: al 8′ Grbac recupera palla a centrocampo, innesca D’Anna e quest’ultimo manda in porta Cais che con un diagonale secco all’angolino riporta il risultato in parità.

Il Matelica non risente minimamente il contraccolpo: al 10′ da palla inattiva Mbaye fa la torre per Moretti che in spaccata riporta i biancorossi in vantaggio.

Al 17′ Neglia salta un uomo e pennella per Cais che da due passi non arriva all’impatto con il cuoio. Dal brivido aleatorio della Fermana si passa a quello concreto del Matelica: al 25′ Volpicelli dalla destra converge verso il centro del campo e con un tiro a giro colpisce la traversa.

Un minuto più tardi i gialloblù vanno vicinissimi al pari grazie ad uno schema su calcio di punizione  di D’Anna che innesca la conclusione di prima intenzione di Simone D’Anna: Cardinali è incerto nell’intervento e si lascia sfuggire la sfera, salvo poi riagguantarla in extremis sulla linea di porta.

La Fermana crea tantissimo e gioca con le due linee da 4 estremamente alte per aggredire i portatori di palla matelicesi, ma la scelta di Cornacchini si rivela un’arma a doppio taglio perché alla mezzora Volpicelli libera Tofanari con uno splendido tacco e quest’ultimo viene atterrato da Bonetto. Per l’arbitro è calcio di rigore: dal dischetto Volpicelli cala il tris e firma la doppietta personale.

I canarini non si perdono d’animo e al 41′ sugli sviluppi di una ripartenza rapida mandano al tiro D’Anna, con Cardinali che si salva in tuffo e sulla conseguente respinta Neglia ribadisce verso la porta avversaria ma sulla traiettoria la sfera trova il corpo di Urbinati in fuorigioco.

Dall’urlo di gioia del possibile 3-2 strozzato in gola e vanificato dalla bandierina alzata dell’assistente arbitrale si passa al colpo del 4-1 del Matelica: Leonetti dalla sinistra percorre tutta la linea di fondo ma non vedendo nessun compagno in area decide di calciare direttamente in porta trovando la papera di Ginestra che si lascia passare il pallone tra le gambe.

Nella ripresa Cornacchini alza bandiera bianca ed inizia a pensare alla sfida di sabato prossimo contro il Modena: fuori i diffidati Neglia e Iotti, dentro Cremona e il nuovo arrivato Fabris. Tuttavia la fame del Matelica non si placa e al 66′ arriva addirittura il 5-1 con Leonetti che premia il taglio di Volpicelli che solo davanti a Ginestra non gli lascia scampo.

Nel finale piove sul bagnato per la Fermana: Manetta si ferma per un problema muscolare e va a fare l’attaccante, rimanendo in campo solo per non lasciare i suoi in inferiorità numerica. Le condizioni del difensore verranno valutate nei prossimi giorni.

 

Giovanni Cornacchini nel dopo gara odierno

LE DICHIARAZIONI

 

di Paolo Gaudenzi

“Abbiamo trovato una squadra organizzata, in salute e motivata al massimo. Qualcosa noi onestamente lo abbiamo sbagliato, ma il Matelica ha molti meriti sul punteggio finale. Avevo infatti detto ai ragazzi che dovevamo restare in partita senza farci ingolosire, senza sbilanciarsi soprattutto considerando il loro modo di giocare, che ci poteva mettere in difficoltà. Del resto, se il Matelica ha dato quattro gol al Padova avevamo già in mano il segno tangibile che i biancorossi hanno delle qualità, e le stesse sono appunto ben visibili”.

E’ questo il primo commento nel dopo gara al pesante stop patito in terra maceratese da mister Giovanni Cornacchini, timoniere di una Fermana, quella di giornata, caratterizzata però da tante assenze. “Bisogna star sereni, nonostante sia un risultato duro da digerire – ha proseguito -, gireremo pagina subito, pensando e lavorando in vista della partita di sabato contro il Modena, cercando nel mentre di recuperare qualche effettivo. Manetta davanti nel finale? Per farlo restare in campo nonostante l’infortunio. Speriamo non sia nulla di grave vista la sfortuna che ci perseguita da questo punto di vista”.

Gianluca Urbinati e l’addetto stampa Roberto Cruciani

Dopo il mister, ai microfoni dell’addetto stampa Roberto Cruciani ecco Gianluca Urbinati. Il capitano torna così all’analisi del dopo gara, dalla Triestina (match nel quale il mediano è andato in gol, martedì scorso, sbloccando l’ultimo incontro del Recchioni) al passivo di giornata: il centrocampista centrale gialloblù approccia quindi la manita matelicese facendo “onestamente i complimenti all’avversario, per un verdetto inequivocabile. Nel primo tempo abbiamo comunque fatto la nostra partita, potevamo finalizzare meglio le diverse trame create, con quel cinismo che ha caratterizzato invece il Matelica, sempre pungente negli ultimi metri con la palla al piede”, l’approccio di Urbinati.

“Dobbiamo ripartire subito, non eravamo fenomeni prima e non siamo brocchi ora – ha concluso -. Ci prepareremo al meglio per il match di sabato contro il Modena, cercando di portare a casa il prima possibile quei punti che andrebbero a decretare, definitivamente, il discorso salvezza a nostro favore. Le assenze? Purtroppo rappresentano la quotidianità da quasi due mesi a questa parte, non devono essere un alibi. Bisogna farsi forza, rendendo ancora più saldo e unito il gruppo e cercando di mettere in campo quello spirito di sacrificio e di corsa, anche per il compagno, che oggi onestamente è mancato. Restiamo perciò calmi, andando a caccia della vittoria che ci metterebbe al riparo dai bassifondi di classifica, evitando il prolungarsi di un periodo che potrebbe, di contro, ingenerare anche pericolosi pensieri negativi nelle nostre menti”.

 

 

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