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Ex Fim, parla Simonetti: «Presentato ricorso al no sulla demolizione della Cattedrale. Non esiste altra via per la bonifica»

PORTO SANT'ELPIDIO - Il presidente della Fim srl: «Crediamo molto nel progetto e siamo prontissimi a partire con la bonifica dell'area. Abbiamo investito molto e siamo pronti a continuare a fare investimenti per quell'area. Ricostruiremmo fedelmente la Cattedrale (che nel progetto andrebbe ad ospitare l'albergo di lusso). Nessuna tecnologia permette una bonifica senza demolizione, in questo caso»

di Giorgio Fedeli

La Fim srl, società proprietaria dell’area dell’ex Fim sul lungomare Faleria, ha presentato ricorso al diniego della richiesta di demolizione della Cattedrale, arrivato dal Ministero. «Continuiamo a credere fortissimamente nel nostro progetto di riqualificazione e non molliamo» il punto del socio e presidente della Fim srl, Alberto Simonetti.

E’ proprio lui, infatti, a tirare le prime somme dopo quella che definisce «una doccia fredda arrivata dal ministero, e con solo 10 giorni a nostra disposizione per presentare le memorie e le controdeduzioni. Comunque lo abbiamo fatto. Dal Ministero non ci dicono nemmeno come procedere in via alternativa». Per Simonetti la situazione è chiarissima: non esiste bonifica dell’area, imprescindibile per la riqualificazione della stessa, senza demolizione della Cattedrale.

Alberto Simonetti

«Non è possibile bonificare senza demolire la Cattedrale. Qualcuno parla di riqualificazione. E cosa andrebbe riqualificato? Non c’è più nulla, nemmeno il tetto che è crollato. La partita comunque non è chiusa, affatto. E noi continuiamo a credere fortissimamente nel nostro progetto (che prevede la realizzazione nell0 spazio ex Fim di un complesso alberghiero a 5 stelle, zone commerciali e residenziali). Per bonificare dobbiamo effettuare sbancamenti da 3 a 4 metri di profondità. E se dovessimo partire con i lavori, la Cattedrale rischia di cadere, di crollare. E’ una questione anche di sicurezza per chi vi lavorerebbe. Il Tar, dandoci ragione, aveva manco a farlo apposta, parlato di salute pubblica più importante della conservazione del bene». Dunque, sembra chiaro: Simonetti e la Fim srl non si danno per vinti, non mollano. Ma c’è anche una parentesi che incupisce la voce al presidente: «Un unico rammarico: sapere che il mio amico e socio De Angelis, che ci ha lasciato di recente, non abbia potuto vedere la luce alla fine del tunnel in questa vicenda. Comunque – torna subito a mostrare i muscoli Simonetti – andiamo avanti. Il Comune, il sindaco, ci stanno dando una grossa mano. Crediamo molto nel progetto e siamo prontissimi a partire con la bonifica. Abbiamo investito molto e siamo pronti a continuare a fare investimenti per quella zona. Ricostruiremmo fedelmente la Cattedrale (che nel progetto andrebbe ad ospitare l’albergo di lusso). Non ci sono alternative alla demolizione».

Magari si potrebbe tentare la strada di eventuali nuove tecnologie che consentirebbero di bonificare il tutto senza buttare giù la Cattedrale? «In qualità di Simonetti srl, azienda da anni nel settore del commercio di prodotti, anche tecnologici, vocati all’edilizia, so per certo che non esiste una tecnologia in grado di effettuare una simile operazione – conclude il presidente – e non abbiamo nemmeno avvisaglie sul fatto che possa arrivare da qui in un futuro prossimo».

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