Estate 2025, Cencetti: «Turismo a picco nelle Marche. Altro che rilancio, è un disastro annunciato. Noi ripartiamo dai territori»

ELEZIONI - Il candidato al Consiglio regionale delle Marche per il collegio della provincia di Fermo con la lista Progetto Marche, a sostegno del candidato presidente Matteo Ricci: «Basta improvvisazioni. Basta propaganda. Basta politiche scollegate dalla realtà. È il tempo della competenza, della pianificazione, della responsabilità. Per questo ho scelto di candidarmi. Per questo sostengo Matteo Ricci. Perché le Marche hanno bisogno di tornare protagoniste. Anche e soprattutto nel turismo»

Stefano Cencetti

«Estate 2025: turismo a picco nelle Marche. Altro che rilancio, è un disastro annunciato. I dati parlano chiaro e non lasciano spazio a dubbi: le Marche stanno vivendo la peggior stagione turistica degli ultimi anni. Le presenze registrate tra giugno e la prima metà di luglio crollano in maniera verticale, con picchi negativi che superano il -30% in molte località, anche nella nostra amata provincia di Fermo. Una débâcle che non è figlia del caso, ma delle scelte sbagliate e miopi di chi ha governato la Regione in questi cinque anni». E’ l’analisi di Stefano Cencetti, candidato al Consiglio regionale delle Marche per il collegio della provincia di Fermo con la lista Progetto Marche, a sostegno del candidato presidente Matteo Ricci.

«Il presidente Acquaroli, che ha voluto per sé anche la delega al Turismo, non può sottrarsi alle sue responsabilità. Ha voluto accentrare, dirigere, decidere. E oggi, con un comparto in ginocchio, deve rispondere di un fallimento evidente. Ha creato e difeso l’Atim – l’Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione – come il suo strumento principe per il rilancio. Ma i risultati – l’affondo di Cencetti – sono sotto gli occhi di tutti: un’agenzia scollegata dai territori, autoreferenziale, incapace di leggere le trasformazioni del mercato, di ascoltare gli operatori, di agire con efficacia. Nella provincia di Fermo, cuore pulsante di cultura, bellezza, storia, artigianato e accoglienza, le strutture ricettive sono rimaste vuote, gli imprenditori sono allo stremo, l’indotto è in forte sofferenza. Mentre altre Regioni hanno investito in promozione, innovazione e strategie digitali, qui si è preferito restare fermi, limitandosi agli annunci, alle inaugurazioni e a una propaganda sterile che ormai non convince più nessuno. Le Marche erano un gioiello, una perla nel panorama turistico italiano. Oggi rischiano di diventare una Regione anonima, invisibile, incapace di competere in Italia e in Europa. E questo è inaccettabile. Il turismo non si fa con gli slogan, si fa con la visione, con il lavoro, con l’ascolto vero di chi vive i territori. Ed è proprio dai territori che vogliamo ripartire. Dalla provincia di Fermo, dalle sue comunità, dai suoi imprenditori coraggiosi, dal patrimonio inestimabile che possediamo e che merita di essere valorizzato e messo in rete, non abbandonato. Il disastro di questa estate 2025 è la prova che serve un cambiamento radicale. Basta improvvisazioni. Basta propaganda. Basta politiche scollegate dalla realtà. È il tempo della competenza, della pianificazione, della responsabilità. Per questo ho scelto di candidarmi. Per questo sostengo Matteo Ricci. Perché le Marche hanno bisogno di tornare protagoniste. Anche e soprattutto nel turismo».

(spazio elettorale a pagamento)

 

 



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