di Roberto Cruciani
L’ormai ex sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, è il nuovo assessore regionale alla Sanità. E’ arrivato l’annuncio ufficiale nella breve conferenza stampa tenuta in Regione dal presidente Francesco Acquaroli. Pochi minuti, giusto il tempo di dare conto delle ufficialità dei nomi e delle rispettive deleghe. Tutti e sei seduti al fianco del rieletto governatore. L’ultimo alla sua destra nella foto ufficiale fatta al tavolo e poi replicata all’aperto, con giacca chiara a differenza da quelle scure scelte dai colleghi, è Paolo Calcinaro. Confermato quanto è stato detto nei giorni scorsi: per lui le deleghe pesanti alla Sanità e alle politiche sociali. Un assessorato importante ed impegnativo che catalizza anche gran parte del budget regionale. Lo raggiungiamo al telefono mentre è in auto, di rientro dalla presentazione ufficiale in regione.
Assessore, una bella sfida quella che l’attende dopo un risultato straordinario uscito dalle urne con 9311 preferenze. Qualcuno l’ha definita (la delega alla Sanità), forse esagerando, una “patata bollente”.
«Sinceramente mi sono sorpreso di questa definizione. Voglio bene a tutti coloro che mi hanno detto che mi sono preso una bella “gatta da pelare”. Dal mio punto di vista più è grande la spinta data anche dalle urne e maggiore deve essere la responsabilità: la politica la intendo in questa maniera. Non ho mai fatto calcoli di convenienza, se li avessi fatti oggi magari avrei seguito un percorso diverso, senza andare sempre nelle liste civiche. E’ per me un privilegio ed un onore ricoprire l’assessorato più grande e strategico per la regione. Un pò di esperienza ce l’ho così come la voglia di amministrare e di farlo al meglio possibile. Risolverò tutto? Assolutamente no. Cercheremo di migliorare andando ad incidere dove serve e mantenere ciò che funziona bene».
Ci sarà anche da conoscere al meglio la macchina organizzativa, valutando la squadra e soprattutto definendo su cosa andare a lavorare in maniera primaria.
«Non sono assolutamente mai stato un rivoluzionario relativamente all’apparato con cui c’è bisogno di lavorare gomito a gomito, bisogna valutare bene ogni aspetto ma le somme verranno tirate solo più in là. Voglio ricordare che con me sindaco (di Fermo), l’apparato delle partecipate è rimasto quello. Qui tra l’altro è anche lo stesso gruppo del presidente e dunque c’è già una struttura ben rodata. Su ciò che c’è da fare non bisogna prendere tutte le questioni contemporaneamente ma c’è assolutamente da lavorare per priorità, non bisogna essere schizofrenici ma razionali ed iniziare a pensare cosa sia più urgente da seguire senza dimenticare tutte le restanti questioni. Mi preme sottolineare che non c’è solo la sanità ma anche la delega al sociale che deve avere una dignità di primissimo rilievo, da seguire con la massima attenzione».
Infine il nuovo ospedale di Fermo: da sindaco lo ha visto “nascere” e da assessore alla Sanità sarà colui che lo andrà a completare ed inaugurare. Un cerchio che si chiude?
«Non posso negare che, per me, il nuovo ospedale ha rappresentato una spinta molto importante. Ma lo è anche la questione del Murri e delle strutture territoriali della provincia. Molte di queste hanno importanti trasformazioni in corso che hanno necessità di compiersi e completarsi. Insomma i temi non mancano di certo».

La giunta regionale

Paolo Calcinaro

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