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Hospice Montegranaro e Rsa, la Marcozzi: “Servono certezze sul potenziamento”

SANITA' VEREGRENSE - Il consigliere regionale di Forza Italia Jessica Marcozzi chiede anche 20 posti per la Rsa
Il consigliere regionale Fi, Jessica Marcozzi

Il consigliere regionale Fi, Jessica Marcozzi

“Dopo aver appreso dall’Amministrazione regionale che saranno messi a disposizione 400 posti letto in più di residenzialità, chiedo che almeno 20 di questi, e sottolineo almeno, vengano destinati a Montegranaro. In passato infatti, si è parlato proprio di 20 posti letto per la Rsa ma poi non se ne è fatto più nulla”. Inizia così l’intervento del consigliere regionale di Forza Italia Jessica Marcozzi in materia di sanità veregrense. Hospice Montegranaro

“E’ doveroso – aggiunge –  che un centro sanitario come quello di Montegranaro, che dispone oltretutto di un quarto piano di ospedale, struttura ancora nuova, assolutamente inutilizzato e con tutte le carte in regola per ospitare una Rsa di indiscusso spessore, riceva le dovute risposte dall’Amministrazione regionale e dall’Asur. Oltretutto chiedo che il servizio Hospice, che oggi funziona a pieno regime con 10 posti letto, con apprezzamenti a livello nazionale e internazionale da riviste specializzate, venga potenziato. Per onestà intellettuale mi corre l’obbligo di riconoscere che al riguardo, proprio in queste ore, sono arrivate garanzie dai vertici locali Asur. Ma è altrettanto doveroso per me affiancarmi a una città che chiede, tramite i suoi rappresentanti in amministrazione, il potenziamento di servizi sanitari indispensabili per la collettività tutta. Presenterò un’interrogazione all’Amministrazione regionale per avere, nero su bianco, l’impegno della Giunta della Regione Marche al riguardo. Non si tratta di mero campanilismo ma di efficienza, di risposte alla comunità e allo stesso tempo di lungimirante pianificazione. Come espresso dal sindaco di Montegranaro in sede di conferenza dei Sindaci, la città di Montegranaro si trova a cavallo tra le Aree Vaste 3 e 4 rappresentando quindi un notevole bacino di utenza per la sanità locale che arriva a interessare oltre 20 mila persone. Nella programmazione delle attività sanitarie l’Asur non può non tenere conto anche di questo fondamentale aspetto”.


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