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Oltre 700 stalle e strutture mobili
mancanti, produzione latte giù del 50%

MARCHE – L'esito dell'incontro in Regione con Circa l’80% delle richieste riguarda la provincia di Macerata, mentre il resto si divide tra Ascoli, Fermo ed Ancona

Sono oltre 700 le strutture mobili necessarie per le aziende agricole terremotate, tra moduli abitativi, moduli stalla e moduli magazzino/fienile. Ad affermarlo è la Coldiretti Marche dopo l’incontro svoltosi ad Ancona, nella sede della Regione Marche, con il Ministro Martina e il Commissario straordinario per il terremoto Errani. Al summit hanno preso parte anche il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante, il coordinatore nazionale per le aree terremotate e presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri, il direttore Enzo Bottos e i presidenti e direttori provinciali.

Circa l’80% delle richieste riguarda la provincia di Macerata, mentre il resto si divide tra Ascoli, Fermo ed Ancona. A fronte delle necessità, rese ancora più urgenti dalle nevicate, ad oggi risultano completate con la presenza degli animali solo un paio di stalle mobili richieste per il terremoto del 24 agosto. Con le temperatura scese fino a -10 gradi, sottolinea Coldiretti, il pericolo per gli animali costretti a restare all’aperto è quello di ammalarsi e morire, mentre si contano già aborti e cali di produzione del latte fino al 50 per cento per i disagi che mucche e pecore stanno vivendo. A pesare sui ritardi, sottolinea Coldiretti, è soprattutto l’eccessiva burocrazia, tra schede da compilare e autorizzazioni di vario tipo da richiedere, senza le quali si rischia l’abuso edilizio.

Senza dimenticare che resta ancora da chiarire a quale ambito spetti la competenza di agriturismi e caseifici (Attività produttive? Turismo? Agricoltura?), che restano per ora nel limbo in attesa di una soluzione. Coldiretti chiede dunque un cambio di passo, con l’abbattimento della burocrazia e l’assegnazione e il completamento delle strutture nel giro di un mese.


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