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Ecco il comitato fermano per Matteo Renzi, Malvatani: “Ripartiamo dai circoli e dai cittadini”

di Paolo Paoletti

Una copertura completa del territorio provinciale di Fermo per ascoltare e raccogliere contributi di cittadini e simpatizzanti. Il Comitato per Matteo Renzi si è presentato ufficialmente alla stampa questa mattina e lo farà il prossimo venerdì 24 marzo alle ore 21 a Fermo (la sala è ancora da definire) in un’assemblea pubblica aperta a tutti i cittadini. Un mese di lavoro, in vista del congresso nazionale, che decreterà il nome del nuovo segretario del Partito Democratico. A fare da coordinatore il capogruppo Pd in consiglio comunale a Fermo Pierluigi Malvatani.

“La nostra missione è coinvolgere la società civile – sottolinea Malvatani – anche chi non fa parte del partito. Il nostro obiettivo è continuare quello che è stato il percorso dei mille giorni fatto dal governo guidato da Matteo Renzi. Per la vicenda del referendum auspicavamo un esito diverso, i cittadini hanno scelto, e da questa consapevolezza ripartiamo per riformulare i nostri obiettivi e proseguire in un’ottica di riformismo. Abbiamo bisogno di un Pd che sappia parlare davvero di contenuti. Oggi ci troviamo in un’Italia in campagna elettorale permanente. Un danno per i cittadini”.

Malvatani aggiunge: “Nessuna ricerca di visibilità, abbiamo solo raccolto volenterosi del partito provenienti da tutta l’area provinciale affinché mi aiutassero a seguire questo importante momento congressuale che ha la durata di un mese. Vogliamo rimettere in moto la rete correggendo in parte la linea del passato. Non si parla più di io ma di noi, ripartiamo dai circoli e dai cittadini. Il Pd si apre anche ai simpatizzanti e a chiunque voglia portare un contributo a questa mozione in vista del congresso”. 

Presidente del Comitato fermano Matteo Renzi che lancia un appello alle realtà del territorio: “Un passaggio fondamentale sarà anche quello d’incentivare il coinvolgimento di tutte le associazioni del territorio che troveranno una porta aperta da questo comitato per metterci a tavolino, raccogliere le varie istanze e utilizzarle nel migliore dei modi presentandole per arricchire la mozione Renzi-Martina. Ministro dell’Agricoltura quest’ultimo, che ha dimostrato di saper operare con un modello di partito, in Lombardia, che ha funzionato e che ben può aiutare Renzi verso la corsa alla segreteria”.

Ad entrare nel merito dei punti centrali della mozione congressuale Renzi-Martina è stato Federico Giacomozzi: “Una mozione che cerca di cogliere le questioni nazionali e che intende inserirsi nello scenario globale. Dalla vittoria di Trump, alla Brexit. Non bisogna arrendersi ma rilanciare per trovare una nuova forma di rappresentanza delle disuguaglianze. Tra le proposte quella di dare vita a primarie europee per la definizione del candidato alla presidenza della commissione. Mettere a disposizione degli altri paesi europei i circa 80 seggi che si libereranno con l’uscita della Gran Bretagna. C’è il tema delle disuguaglianze. Il centro sinistra deve combattere la povertà e non chi crea ricchezza per dare nuove opportunità”.

Altro aspetto essenziale è quello relativo alle politiche lavorative come evidenziato da Barbara Marzialetti: “Lavoro non è solo reddito, è autonomia crescita professionale, dignità della persona. Per questo proponiamo il lavoro di cittadinanza rispetto al reddito di cittadinanza che azzera innovazione e spinta personale a mettersi in gioco. Dare un lavoro di cittadinanza attraverso un sistema di riqualificazione professionale continua e formazione è questa la nostra priorità. Creare un nuovo centro per l’impiego che riesca effettivamente e riqualificare le persone al passo con il mondo del lavoro cambia. Lo Stato deve dotarsi di strumenti di aiuto e formazione per nuove professionalità”. Marzialetti che aggiunge: “c’è anche bisogno di parlare della nostra forma di partito che ormai non funziona più. La mozione in tal senso propone un Pd pensante in cui non conti il pacchetto tessere ma l’idea che si propone”

In merito ai rapporti con gli altri comitati interni al Pd Malvatani è categorico: “La scissione è stata fatta, con gli altri comitati avremo un rapporto leale, nessuno scontro ma solo un confronto per arrivare alla data del congresso quanto mai uniti”.


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3 commenti

  1. 1
    Giuseppe Plini via Facebook il 19 Marzo 2017 alle 8:15

    Vorrei sapere cosa ne pensa questo gruppo di baldi giovani della recente votazione al senato riguardante il caso minzolini….

  2. 2
    Carlo Zurloni via Facebook il 19 Marzo 2017 alle 8:23

    Berlinguer a mio parere starebbe con il M5S anziché che col PD

  3. 3
    Romano Mazzante via Facebook il 19 Marzo 2017 alle 9:23

    Abitano in Italia questi ragazzi?

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