facebook twitter rss

Con L’Abbraccio cresce il volontariato
all’Hospice di Montegranaro

di Nunzia Eleuteri

Si è svolta questa mattina una conferenza stampa per la fine di un importante progetto, “Più cuore in quelle mani”, finanziato dal CSV (Centro Servizi per il Volontariato) e che ha visto protagonista L’Abbraccio Onlus di Montegranaro.

“È interessante far conoscere da un lato quanto abbiamo speso e rendicontato, per una cifra che sfiora i 29.000 euro, dall’altro anche cosa lo ha caratterizzato” ha spiegato il presidente Luciano Pini, che ha ringraziato la coordinatrice, sua figlia Beatrice, e tutti i soci volontari.

Nell’illustrare le attività svolte, Pini ha evidenziato come nel tempo ci si sia resi conto di quanto fosse importante puntare sulla formazione ma soprattutto sull’informazione. “C’è una certa mistificazione su quanto avviene in quel reparto e quindi tutto questo andava affrontato in maniera seria. Abbiamo elaborato una brochure che spiega in maniera semplice e concreta quali attività facciamo e quali sono i percorsi per poter entrare all’Hospice. Ci siamo avvalsi di 104 volontari, metà di questi formata e l’altra che ci dà una mano per fare informazione all’esterno del reparto nei confronti della cittadinanza.

Abbiamo donato dei libri al Comune di Montegranaro e all’interno della biblioteca è stata creata una sezione apposita sul fine vita. Poi l’importanza degli incontri nelle scuole; la proiezione del docu-film sulla vita di Mario Dondero, che è stato all’Hospice per diversi mesi e che abbiamo avuto la possibilità di conoscere; il convegno di due giorni con formatori della Scuola Italiana di Medicina in Cure Palliative, tra i pionieri della materia.

Ancora non siamo riusciti a definire l’organizzazione del numero verde gratuito, non per nostra volontà, ma cercheremo comunque di portarlo avanti, con l’appoggio dell’Area Vasta 4. Abbiamo fatto ulteriori progetti, qualcuno finanziato da noi, altri dal CSV, e uno che reputo importante è quello dello shiatsu in corsia: chi ha usufruito di questo servizio, infatti, ne ha tratto molto giovamento.

Ci sono poi gli incontri sulle religioni, che abbiamo voluto per informarci sulle altre culture.

Quanto alle cure palliative, tema per noi fondamentale, ricordiamo che la legge 38 del 2010 ci permette di decidere come pazienti di non soffrire e di attivare le procedure per usufruire delle stesse cure, che senza tralasciare il lato fisico si prendono soprattutto carico della persona e della sua famiglia”.

“Presentiamo un progetto che si sta sviluppando sul territorio dell’Area Vasta 4 e portato avanti dal CSV – ha aggiunto il direttore Licio Livini – che si ispira ai principi della solidarietà e dell’etica e che va nella direzione di aggiungere cose piccole ad altre piccole, permettendoci così di avere qualcosa di  grande capace di funzionare”.

Ediana Mancini, sindaco di Montegranaro, è intervenuta sottolineando il sostegno dell’Amministrazione comunale a tutte le iniziative attivate da L’Abbraccio all’interno di una struttura di eccellenza come l’Hospice, anche per la loro connotazione educativa nei confronti della cittadinanza.

Un plauso è venuto anche dall’assessore del Comune di Fermo Mirco Giampieri, che ha rinnovato l’impegno delle istituzioni ad affiancare e sostenere percorsi di questo tipo.

“Verso la fine del 2009 – ha ricordato Vincenzo Rea, direttore del Distretto Unico- L’Abbraccio si è presentata all’allora Zona Territoriale chiedendo di poter accedere e dando supporto ad una struttura come l’Hospice. Non immaginavamo che a distanza di 8 anni si arrivasse ad avere questa concretezza rispetto ai percorsi messi insieme, da noi agevolati e che hanno prodotto risultati importanti in tanti ambiti come l’arteterapia, la musicoterapia, il cinema con la proiezione di ‘Perfect Circle’, un film che va visto e raccomandato a tutti, e anche nella collaborazione con altre strutture come Psiche2000 e Afma”.

“Spero che questa battaglia al diritto di non soffrire – ha aggiunto Alessandro Fedeli, direttore del CSV – venga vinta e non solo nell’oncologia ma in tante malattie. Nella mia esperienza personale questa battaglia l’ho persa, è un grosso rammarico, ma credo che ci sia questa forza di esigere un diritto che fa parte dell’identità umana. Perché l’uomo ha diritto di non soffrire, cosa che in questo Paese ancora non esiste”.

Un appello raccolto subito da Rea che ha dichiarato come l’Italia, sotto questo profilo, “non sia un Paese evoluto” e come sia sufficiente osservare la scarsa presenza di deputati alla Camera durante le discussioni su un tema fondamentale che però, ha aggiunto, vede impegnate in maniera convinta sia la Regione Marche che l’Asur Marche.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti