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La Ricciatti sul caso della signora Peppina: “Salvini ipocrita, il Pd recita”

POLITICA - La deputata di Articolo 1 – Mdp attacca il leader della Lega Nord per l'inutile passerella e i democratici per aver bocciato il 21 marzo scorso un suo emendamento sulla questione

di Andrea Braconi

Sulla storia della signora Peppina (95 anni, terremotata, con una casa in legno a Fiastra sottoposta a sequestro), Lara Ricciatti, deputata di Articolo 1 – Mdp, ne ha per tutti. Da una parte Salvini, che arriva “fuori tempo massimo” facendo propria una disgrazia per mero tornaconto elettorale. Dall’altra il Partito Democratico, che oggi corre in soccorso dell’anziana signora di Fiastra ma che il 21 marzo scorso bocciava un emendamento della stessa Ricciatti che toccava proprio quel tema.

“Peppina, la signora prima terremotata e poi sfrattata dalla sua casetta di legno – commenta la Ricciatti – può restare a casa sua. Una notizia bellissima circondata dall’ipocrisia (trasversale) di chi fa politica. Con la passerella fuori tempo massimo dello sciacallo Salvini che – sentendo odore di campagna elettorale – si fionda sulla disgrazia di una signora per racimolare qualche voto in più. Ma arriverà tardi. Qualcuno avrebbe dovuto avvisarlo, che il sit in c’è già stato. Ma si sa, era impicciato per via dei soldi fregati dalla Lega. Capiamolo.

Ieri ed i giorni scorsi, col Pd che ha chiamato a raccolta gli eletti e si è presentato a casa della signora. Poi magari ci spiegheranno quale funzione ha avuto la visita: politica od istituzionale? Su questo segnalo una cosa, quasi un dettaglio ma è bene farlo presente: il commissario Errani quando ha ricoperto quell’incarico non ha mai partecipato ad iniziative partitiche e politiche e nemmeno alle delegazioni che nell’ultimo anno abbiamo fatto quando siamo andati a visitare le zone terremotate. ma tant è. Questione di stile, direbbe qualcuno e diciamo noi; ma restiamo alla politica perché non mi è chiara la posizione del Pd e perché ancora la memoria non mi ha abbandonata. Il 21 marzo il partito di maggioranza per voce di un deputato marchigiano respinse un mio emendamento che dava la possibilità alla signora Peppina di fare quello che ha realizzato. All’epoca, quando l’ipotesi albergava in un emendamento non illuminato dalle telecamere, quella mia proposta venne bollata come populista e carica di demagogia. Delle due l’una: o il Pd ha sbagliato il 21 marzo o sta recitando, come dire, sulla pelle di una signora che chiede di morire a casa sua, tutte le parti in commedia.

In un caso come nell’altro tutto questo – conclude – è molto triste ed assolutamente indifferente all’umanità”.


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