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In vista della Reggiana,
la parola all’ex Sperotto

FERMANA - Il terzino sinistro, con un passato nella squadra da incrociare nel prossimo turno domenica al Mapei Stadium, analizza inoltre il momento dei canarini nonché il suo arrivo ad inizio di stagione. Per la truppa di Destro, tecnico conosciuto già ai tempi del Torino, l'esterno spende parole positive

Il laterale mancino gialloblù Sperotto

FERMO – In vista del match di domenica contro la Reggiana, a prendere la parola è Nicolò Sperotto, l’ex di turno. Il difensore piemontese, infatti, ha mosso i primi passi tra i pro con la casacca dei granata nella stagion 2011/12 collezionando ben 21 presenze.

Ironia della sorte, stessa cromia della divisa del Toro, squadra nella quale è cresciuto  calcisticamente. “Reggio è stata la mia prima esperienza tra i professionisti – esordisce il terzino gialloblù – e la ricordo con molto affetto. Lì mi sono trovato bene, ero riuscito a ritagliarmi i miei spazi, disputando anche un’annata discreta”.

Sul momento difficile che sta attraversando la Regia: “Quest’estate, quando ero in ritiro con il Carpi, l’ho affrontata in amichevole. E’ una buona squadra, anche la classifica dice tutt’altro. Ma questo non deve ingannarci. Noi dobbiamo andare lì, fare una partita accorta, mettendo in campo la stessa voglia mostrata contro il Vicenza”.

Sperotto analizza l’andamento dei gialloblù e fa un punto sulle sue condizioni fisiche: “L’intensità di squadra è molto buona – spiega – , lo dimostra il fatto che nel secondo tempo riusciamo sempre a creare molto ed a schiacciare gli avversari nella loro metà campo. A mio avviso, dobbiamo cercare di migliorare sull’ultimo passaggio ed essere più cattivi sotto porta perchè da quel punto di vista pecchiamo un pò. Riguardo le mie condizioni, adesso comincio a stare bene fisicamente e spero di incrementare, passo dopo passo, le mie prestazioni in positivo. Anche io devo migliorare in fase di finalizzazione: a volte mi rendo conto che faccio una buona giocata, arrivo sul fondo e, preso dalla foga, spreco una ghiotta occasione. E’ pur vero che, entrando a far parte di un gruppo già consolidato, acquisire certe dinamiche di gioco non è immediato, però piano piano si entra all’interno del meccanismo, ci si conosce e ci si compatta”.

A proposito del gruppo: “Appena sono arrivato tutti mi hanno fatto sentire subito parte dello spogliatoio: dal mister, dal direttore Conti ai giocatori. La differenza di categoria tra D e C non l’ho notata, anzi. Qui ci sono giocatori che mi fa strano non aver incontrato in terza serie in precedenza, in quanto hanno caratteristiche tali da poterla disputare in tutta tranquillità. Il mister? Me lo ricordo al Torino in veste di secondo a Lerda ed ho avuto modo di conoscerlo quando venivo chiamato ad allenarmi in Prima Squadra. Con lui abbiamo tutti un ottimo feeling perché sa come prenderci, parlarci e, soprattutto, stimolarci a dare sempre di più”. Su cosa è ricaduta la scelta di Fermo? “Avevo già sentito parlare bene della Fermana in quanto società seria e solida. Nell’incontro con il direttore Conti e con il responsabile dell’area tecnica Andreatini sono stato convinto dal progetto che mi hanno illustrato e non ho avuta alcuna esitazione ad accettare”.


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