Il gol di Konate (1-0) in mischia sotto la curva est occupata dai tifosi gialloblù
di Paolo Bartolomei
FANO – I gialloblù non sfruttano la partita in meno che questa sera hanno recuperato, lasciano i tre punti al Fano che proveniva da sei partite senza vittorie, che non siglava un gol da 622 minuti e non aveva mai realizzato quest’anno due reti nella stessa partita. Un gol per tempo, entrambi intorno alla mezz’ora, i granata si aggiudicano il derby e possono sperare di evitare la retrocessione diretta, giocandosi la salvezza ai play out: la cura Brini funziona.
23° derby giocato al Mancini e 15° vittoria dei padroni di casa.
Al di là del rigore concesso generosamente in occasione del raddoppio, ha vinto meritatamente il Fano, più convinto e attento su ogni giocata, contro una Fermana che, decimata dagli infortuni e sicuramente stanca dopo la lunga trasferta di sabato a Bergamo, è parsa meno decisa e più imprecisa su quasi tutte le giocate.
Mancano cinque partite al termine, la Fermana dovrà stringere i denti e fare di più di quanto visto questa sera al “Mancini” per mantenere il piazzamento play off che sta occupando da inizio stagione e non essere risucchiata a centroclassifica. La formazione più in basso nella griglia spareggi oggi è la Samb, 4 punti dietro, poco sopra il Vicenza a -3 dalla Fermana.
Domenica prossima arriva a Fermo la Ternana, partita per vincere il campionato e che invece si trova impelagata con la lotta per evitare i play out salvezza, quindi sarà un’altra battaglia, come peraltro le altre quattro gare successive.
IL TABELLINO
FANO 2 (3-5-2): Sarr; Sosa, Konate, Magli; Clemente, Tascone, Ndiaye (40′ st Selasi), Lulli (32′ st Acquadro), Liviero; Scardina, Ferrante (40′ st Filippini). A disposizione: Mariani (P), Cernaz, Diallo, Maldini, Mancini, Morselli, Setola, Vitturini. All. Fabio Brini
FERMANA 0 (3-5-2): Marcantognini; Soprano (35′ st Guerra), Scrosta, Sarzi Puttini; Misin, Marozzi (14′ st Zerbo), Giandonato, Fofana, Sperotto; Malcore (35′ st Nepi), van der Hejiden (14′ st Lupoli). A disposizione: Valentini (P), Pavoni (P), Guerra, Maloku, Grieco, Ceriani, Otranto, Cardinali, Nepi. All. Flavio Destro
ARBITRO: Giampiero Miele di Nola; assistenti Nicola Nevio Spiniello di Avellino e Michele Somma di Castellammare di Stabia
RETE: 31′ pt Konate; 31′ st Ferrante (rig.)
NOTE: Ammoniti Lulli, Scrosta, Sarzi Puttini, Misin; angoli 3-0; recupero 1’+3′
LA CRONACA
Flavio Destro mantiene il 3-5-2, rimediando alle recenti assenze di Comotto e Urbinati (infortunati sabato a Bergamo) con Scrosta al centro della difesa e facendo esodire da titolare a centrocampo l’elpidiense in prestito dalla Fiorentina Marozzi al centro del reparto mediano (come facilmente previsto); avvicendamento in attacco dove esordisce dal 1′ anche l’olandese van der Heijden (meno prevedibile).
In campo e fuori tanti (forse troppi) ex per entrambe le squadre, sette nella Fermana (Marcantognini, Scrosta, Soprano, Misin, Urbinati, Ginestra e Maloku) e due nel Fano (Clemente e Da Silva). Unica eccezione, l’ex Brini in panchina, a Fermo ben 36 anni fa, quindi estraneo a queste dinamiche recenti.
Solo tra le tifoserie c’è la solita rivalità derbistica, come giusto che sia, ma alla fine in campo ci vanno i giocatori e non i tifosi, ai quali tutta questa diplomazia tra rivali regionali piace poco.
Dopo un inizio in cui l’iniziativa è sempre del Fano, alla mezz’ora arriva il gol dei granata che concretizzano meritatamente la maggior pressione. Punizione dalla destra, al centro area gran mucchio con i granata che sovrastano fisicamente i centrali gialli e il portiere Marcantognini, che non saltano per tempo e abbastanza in alto, svetta invece più di tutti Konate che con una precisa spizzata di testa mette in rete. Azione e gol da manuale, cioè di quelle che non si dovrebbero prendere, e pesa in questa circostanza l’assenza tra i gialloblù di due esperti come Comotto e Urbinati. 1-0 e la Fermana è capace di far interrompere al Fano la lunga astinenza dal gol che durava da ben 622 minuti (39′ del primo tempo di Fano-Teramo, poi sei gare senza gol granata).
Konate, alla seconda segnatura in campionato, aveva siglato la prima rete nella gara di andata a Fermo (gol della bandiera del 2-1). Poco dopo una bella girata al volo di Scardina dal limite area, Marcantognini questa volta c’è e respinge.
Seconda frazione, dopo un quarto d’ora in cui le aquile confermano il predominio nel possesso palla, nelle giocate e nell’attenzione e precisione anche sui palloni aerei, Destro cerca di dare più forza ai suoi. Dentro Zerbo e Lupoli al posto di Marozzi e l’olandese, si resta con il 3-5-2 ma più offensivo, almeno nelle intenzioni, con il palermitano. Invece, come capitato spesso dopo i cambi, arriva un groso pericolo con Giandonato che perde palla davanti all’area e Ferrante che conclude liberamente tra le braccia di Marcantognini.
Alla mezz’ora arriva l’ennesima “perla” del campano Miele, che concede al Fano un rigore per un fallo di mano di Sarzi Puttini che si era girato solo per proteggersi dal tiro di un granata, tra l’altro fallo anche mezzo coperto dal corpo, forse Miele ha la vista a raggi x. Dal dischetto Ferrante, Marcantogini intuisce e sfiora con le dita, ma la palla entra egualmente in rete: 2-0. Quarto rigore concesso contro la Fermana da Miele in cinque partite, dal 2016 ad oggi.
Nonostante i cambi tattici di Destro, che passa a quattro difensori e tre attaccanti, la partita non viene raddrizzata; peraltro, al di là del rigore concesso generosamente, ha vinto con merito il Fano, più convinto e attento su ogni giocata, contro una Fermana che, decimata dagli infortuni, è parsa meno decisa e sicuramente stanca dopo la lunga trasferta di sabato a Bergamo. Domenica a Fermo arriva la Ternana, un’altra delusa del campionato di cui però è bene diffidare.
Fotogallery
Rigore del 2-0, Marcantognini intuisce e tocca la sfera, ma non la blocca
L’episodio del contatto della palla con il braccio (o forse solo con il corpo) di Sarzi Puttini che si è girato per proteggersi dal forte tiro, ma che ha portato al rigore del 2-0
Le proteste dei gialli con l’arbitro Miele di Nola dopo la concessione del penalty, il quarto decretato contro la Fermana dallo stesso fischietto in soli tre anni
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