Marco Pagliariccio, dell’ufficio stampa veregrense e l’ospite di giornata, James Thompson
di Paolo Gaudenzi
MONTEGRANARO – Presso il ristorante-pizzeria Civico 24 si è svolta la tappa settimanale del Poderosa Caffè, il tradizionale rotocalco gialloblù.
Ospite nella circostanza il lungo americano James Thompson IV.
La recente vittoria interna, prima di stagione sul parquet del PalaSavelli, ai danni del San Severo, ed il conto alla rovescia per il nuovo appuntamento casalingo, contro la Tezenis Verona di domenica prossima, i temi trattati dal gialloblù.
“Siamo veramente felici in squadra. Dopo le due sconfitte contro Udine e Ferrara eravamo veramente intenzionati a dare un deciso cambio di rotta al nostro cammino – ha esordito nella lingua madre inglese Thompson -. Abbiamo lavorato duro per girare la pagina della doppia amarezza, ed eccoci a raggiungere finalmente anche un bel ritmo offensivo in corso d’opera, l’arma che ci ha aiutato a portare a casa la vittoria“.
“Contro Verona, domenica prossima, sarà di certo una partita molto più difficile rispetto a quella giocata contro l’Allianz Pazienza – ha proseguito -. Secondo me si deciderà nel finale, in volata. Gli avversari hanno un’ala molto forte al rimbalzo come Mattia Udom, i loro lunghi sanno giocare bene sia in area che aprendosi al tiro da fuori, caratteristiche che fino ad ora non abbiamo mai trovato nei quattro e cinque affrontati sin qui”.
“L’amichevole con la Sutor? – la prima delle due domande giunte dal pubblico -. Divertente ma venivamo da diversi giorni di allenamento pesante, quindi avevamo un po’ di stanchezza addosso. Ho scelto il numero 2 perché al college chiesi a mio padre un consiglio su cosa prendere, lui rispose questo numero come legame tra me e mia sorella, in quanto due fratelli per l’appunto”.
“Il mio impatto con il basket italiano e quindi europeo? – la sollecitazione dei colleghi – Qui c’è molto contatto fisico, più duro rispetto al college. Dal punto di vista tattico ho constatato che si difende anche a uomo e non solo a zona. Con il passare del tempo, ad ogni caso, sto acquisendo familiarità con tali nuovi elementi. Il cibo italiano lo amo particolarmente – la chiusura -, come pasta e pizza, anche se mi preparo spesso i pasti a casa, sulla base del mio stile. Naturalmente il caffè espresso, diverso da quello americano, è migliore rispetto a quanto ero abituato”.
L’atleta con il titolare ed il personale del Civico 24 di Montegranaro
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