Sanità, la replica di Tulli a Livini:
“Non critico quella locale
ma la gestione politica regionale”

FERMO - Il capogruppo consiliare della Lega: "Nessuna strumentalizzazione politica ma una urgenza di invertire la rotta prima che sia troppo tardi, per difendere la nostra sanità locale"

“Le dichiarazioni del direttore Livini riferite ad una strumentalizzazione politica della sanità non reggono”. E’ la controreplica del capogruppo consiliare della Lega, Gianluca Tulli al direttore, fresco di conferma, dell’Area vasta 4, Licio Livini. Nei giorni scorsi Tulli aveva criticato la sanità fermana provocando la dura reazione del direttore che ha parlato di strumentalizzazione politica, reazione avallata anche dal primario del pronto soccorso Fabrizio Giostra. E oggi è di nuovo il turno dell’esponente del Carroccio

“Nessuna strumentalizzazione politica ma una urgenza di invertire la rotta prima che sia troppo tardi, per difendere la nostra sanità locale.
E’ innegabile che la nostra area vasta negli ultimi anni sia stata bistrattata – le parole di Tulli – dalla politica regionale facendola scivolare all’ultimo posto tra le cinque della regione e cosa ancor più grave che si trovi negli ultimi posti tra le province italiane, come da dati estratti dal supplemento di Italia oggi del 19 novembre del 2018.
Questo non lo affermo io per fini politici, ma sono le conclusioni scaturite, dopo aver ascoltato in sede di commissioni comunali, tutte le rappresentanze che operano nel settore sanità: sindacati, ordini professionali, associazioni di volontariato e associazioni culturali. Commissioni che hanno portato all’approvazione di una mozione sempre, su mia iniziativa e firmata da altri consiglieri comunali, votata all’unanimità dal consiglio comunale di Fermo. Nella mozione si è chiesto un numero di posti letto in linea con le linee guida nazionali; un incremento di personale in ogni comparto, in speciale modo al pronto soccorso; un servizio di emodinamica permanente e la richiesta che l’area vasta 4 deve essere messa nelle stesse condizioni delle altre aree vaste regionali. Si fa riferimento inoltre alle condizioni in cui operano i professionisti, che se messi in condizione di scegliere tra la nostra area vasta ed altre aree vaste, molto spesso scelgono altre aree vaste. Lo stesso Livini lo ricorderà avendo partecipato ad una di esse e proprio in quella sede è venuto fuori anche questo aspetto. Quindi la critica non è alla sanità locale ma al fallimento della politica regionale.
Portare all’attenzione le criticità della nostra sanità, dare voce alle critiche del territorio e cercare soluzioni è doveroso nel rispetto dei cittadini che pagano le stesse tasse rispetto alle altre province della regione e hanno quindi diritto, nei limiti del possibile, ad una sanità di livello pari al resto della regione. Su questo aspetto la Lega si batterà perché ciò avvenga”.

 

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