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5G, Catalini chiede l’ordinanza
“Loira superi le sue riserve”

PORTO SAN GIORGIO - "Non vogliamo essere al centro della sperimentazione". Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Catalini, ribadisce il suo no alla sperimentazione del 5G nella provincia di Fermo e rinnova un appello al sindaco Loira perché aderisca all'ordinanza firmata da 37 sindaci del territorio.

di Sandro Renzi

“Non capisco perché il sindaco non firmi l’ordinanza per stoppare la sperimentazione del 5G, tanto più che in Consiglio comunale, da destra a sinistra, civici compresi, la maggioranza si era espressa in tale senso”. Così il presidente della civica assise, Giuseppe Catalini, referente peraltro insieme ad Alberto Volponi e Raniero Giorgetti, del gruppo “Stop 5G Fermo e Porto San Giorgio”. A distanza di alcuni giorni dall’ultimo Consiglio convocato per discutere la mozione sottoscritta, oltre che da lui, anche dai consiglieri Bisonni e Lanciotti, Catalini chiarisce le motivazioni di quel documento.

Qual era il senso della mozione che avete presentato?

“Era finalizzata a richiedere l’impegno dell’Amministrazione ad aderire al documento firmato da quasi tutti i Comuni della Provincia di Fermo. Sapevamo che la mozione non poteva essere votata trattandosi di materia su cui il Consiglio non è competente, ma il discuterla aveva un significato politico, quello di offrire un aiuto al primo cittadino, una indicazione su come eventualmente muoversi dal momento che altri 37 sindaci del Fermano hanno aderito all’ordinanza che vieta la sperimentazione. Insomma creare un fronte comune ed unitario”.

Cosa è emerso in Consiglio comunale?

“Ebbene mi sembra chiaro quale sia stato il parere di quasi tutti i consiglieri: no al 5G”.

Eppure il sindaco non ha espresso per ora la volontà di sottoscrivere l’ordinanza.

Mi auguro che segua l’indicazione emersa in Consiglio e aderisca al documento firmato dagli altri sindaci“.

Il gruppo “Stop 5G”, di cui fa parte anche lei, ha lanciato una stoccata al sindaco Loira, in particolare quando domanda “quale motivazione può portare un sindaco a non considerare un principio di precauzione su un argomento così delicato e dopo aver ricevuto direttive dove la volontà della maggioranza in Consiglio è favorevole alla firma ed al blocco della sperimentazione?“.

“Non è un attacco a Loira. Non ho dubbi sul fatto che il sindaco abbia a cuore la salute dei sangiorgesi come ha sempre dimostrato in questi anni. Ma vuole essere un aiuto a superare le sue riserve”.

Ovvero?

“Il sindaco ha frenato politicamente su questa vicenda. Ha letto la mozione, sentito i pareri in Consiglio, conosce il testo dell’ordinanza, ora ha tutti gli elementi per valutare”.

Ma non tutti i consiglieri sembravano a favore della mozione, peraltro partendo dal presupposto che non avessero sufficienti conoscenze mediche e scientifiche per decidere.

“Mi aspettavo a dire il vero una adesione all’unanimità del Consiglio dal momento che parlavamo di salute e non di un piano per le volumetrie dove ciascuno può pensarla come meglio crede”.

Adesso? 

“Si rende necessario approvare subito il piano delle antenne, e soprattutto farlo bene, ma nelle more questa ordinanza potrebbe quanto meno evitare che, presentando una semplice richiesta all’ufficio tecnico, si possa installare un nuovo impianto in città”. 

Ma lei è contrario a priori al 5G?

“Non siamo contro le nuove tecnologie, ma non vogliamo neanche essere al centro della sperimentazione su cui la Svizzera e la regione di Bruxelles  hanno già detto di no. Perché dovremmo consentirla nel nostro territorio?”.

L’impressione, insomma, è che la vicenda non sia ancora chiusa. E che la questione del 5G possa finire con l’alimentare qualche dissapore interno alla maggioranza dove la linea del Pd  appare contrastare con quella della componente civica e di sinistra, contraria per l’appunto alla sperimentazione.

 

 

 

 


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