di Giorgio Fedeli
“In merito alle problematiche emerse nella mattinata odierna al punto tamponi allestito al palasport di Porto San Giorgio, è opportuno premettere che si tratta di una soluzione temporanea, dal momento che è in fase di valutazione una nuova collocazione (si parla del Fermo Forum, ndr) nella quale ubicare in pianta stabile sia il centro vaccinale che il punto di effettuazione tamponi”. E’ la posizione del direttore di Area vasta 4, Roberto Grinta, al termine di una giornata iniziata con il caos sulla statale Adriatica e lungo la Valdete dovuto all’apertura del punto tamponi al PalaSavelli.
Ma più che un punto sulle criticità riscontrate questa mattina, la risposta di Grinta è un tirare le somme sulle responsabilità. Insomma, per dirla in altri termini, la sua presa di posizione diventa indirettamente una chiara replica al sindaco di Porto San Giorgio, Nicola Loira, con un richiamo a quelle che per Grinta sono responsabilità da imputare esclusivamente al Comune, e non all’Asur.
“Il trasferimento della postazione per il diagnostic drive test è stata frutto di concertazione con il Comune (con Grinta che di fatto va a smentire le dichiarazioni di Loira). Questa mattina sono stati eseguiti 370 tamponi. Il tempo medio per l’effettuazione di ciascun test si aggira sui 14 secondi. Le criticità verificatesi oggi sono riconducibili alla viabilità, che non rientra tra le competenze Asur. Va infatti riscontrato che, dopo l’intervento di polizia locale, protezione civile e carabinieri, che ringraziamo per il servizio, la situazione è tornata decisamente più fluida. Nella giornata di domani è prevista l’effettuazione di 250 tamponi. Confidiamo, qualora l’organizzazione della viabilità da parte del Comune sia garantita, che non si ripetano i disagi capitati oggi sia a chi doveva recarsi ad effettuare il tampone che a chi transitava lungo le strade limitrofe al palasport”. Insomma il Comune, guidato da Loira, faccia viabilità che l’Area vasta 4 fa il suo. E tutto dovrebbe filare liscio. Ma è impossibile non leggere la ‘bacchettata’ di Grinta al Comune, in correlazione alla presa di posizione del primo cittadino sangiorgese che, questa mattina, preso atto del caos sulla statale Adriatica e sulla Valdete, ha ribadito a chiare note di averlo già detto da tempo che sarebbe andata a finire così. Il sindaco, infatti, appresi i numeri di tamponi da effettuarsi quotidianamente, ha rappresentato all’Asur l’impossibilità di effettuare tale attività perché sarebbe gravata su strade importanti (Valdete e Statale Adriatica) ordinariamente già caratterizzate da un intenso traffico. E quasi ad anticipare Grinta, il primo cittadino già questa mattina ha ribadito che il Comune “non dispone di Polizia municipale da impiegare esclusivamente per questo servizio, né di volontari di Protezione civile per un sistematico impegno”.
Dunque posizioni distinte e distanti quelle dei due vertici di Comune e Area vasta in un valzer di responsabilità. E soprattutto per una coperta sempre troppo corta. Ma alla fine della fiera agli automobilisti importa davvero di chi sia la responsabilità? Chi debba fare cosa? Ai più attenti alle dinamiche fermane, magari sì. Ma di certo la priorità assoluta ce l’ha un unico aspetto: con la statale Adriatica e la Valdaso non si può improvvisare. Sono strade fondamentali per il Fermano e, purtroppo, alla minima criticità, che sia anche un ‘semplice’ tamponamento, e senza ‘scomodare’ le ripercussioni che possono arrivare dal traffico in A14, vanno in tilt. Questo è bene che tutti, al netto delle competenze, se lo ricordino sempre per evitare ulteriori rallentamenti e disagi di cui francamente non ce n’è proprio bisogno.
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