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Acquaroli incontra Castelli: «Per una ricostruzione efficace serve coinvolgere i territori. No alla rassegnazione»

SISMA - Il presidente della Regione: «Abbiamo convenuto che sarà fondamentale prospettare una serie di programmi strategici coinvolgendo i territori, volti ad attrarre lavoro e investimenti e a rendere competitiva l’economia delle comunità. Questa fase sarà determinante per contrastare la rassegnazione e per restituire una forte prospettiva necessaria, oggi più che mai, per ripopolare le aree colpite e trattenere imprese, giovani e famiglie»

Da sin. Francesco Acquaroli e Guido Castelli

«Oggi pomeriggio ho incontrato il senatore Guido Castelli, nuovo Commissario per la ricostruzione post-sisma, a cui ho rivolto i complimenti per l’incarico ricevuto: una grande opportunità nei confronti della nostra regione, che conta purtroppo il 64% dei danni di tutto il cratere sismico, e per la quale rinnovo il ringraziamento al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni». A parlare è il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli che oggi pomeriggio è tornato a sedersi al tavolo con il suo ex assessore, oggi però nelle vesti di senatore e commissario alla Ricostruzione.
«Con Castelli abbiamo ricordato quando a più riprese, anche lo scorso giugno, avevamo evidenziato con forza una fase di preoccupante stallo della ricostruzione, dovuta anche al superbonus 110% e al rincaro dei prezzi delle materie prime. In quelle circostanze avevamo anche sottolineato come la marginalizzazione del ruolo delle Regioni, in particolare sulla gestione dei fondi del Pnrr Sisma, non avesse favorito una programmazione sinergica dei progetti e delle politiche di rivitalizzazione sociale ed economica delle aree interne, fondamentale per stimolare i giovani e i territori così duramente colpiti.
Abbiamo convenuto che, per garantire al cratere una ricostruzione efficace e concreta, sarà fondamentale prospettare una serie di programmi strategici coinvolgendo i territori, volti ad attrarre lavoro e investimenti e a rendere competitiva l’economia delle comunità. Questa fase – conclude Acquaroli – sarà determinante per contrastare la rassegnazione e per restituire una forte prospettiva necessaria, oggi più che mai, per ripopolare le aree colpite e trattenere imprese, giovani e famiglie».


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