Il sindaco Valerio Vesprini
di Alessandro Luzi
Dopo l’uscita allo scoperto del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro e il consigliere comunale Luciano Romanella, in merito alla fusione tra Comuni si è espresso anche il primo cittadino di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini. Era forse il parere più atteso in quanto il tema in città è molto caldo in questi giorni ed è tornato prepotentemente alla ribalta. «Non si tratta di essere favorevoli o contrari – ha spiegato il sindaco -. La questione va proposta ai cittadini. Se il comitato intende proseguire con l’iter, dovrà essere promotore di un referendum. Prima però va informata la popolazione sui benefici reali dell’accorpamento e sugli aspetti negativi. Sarà importante illustrare bene tutte le conseguenze dell’unificazione e poi saranno gli abitanti di Fermo e Porto San Giorgio a scegliere attraverso il voto».
Insomma, al di là dei punti di vista personali, i tre rappresentanti dei due Comuni sono allineati sul fatto che va data parola ai cittadini: occorre un referendum prima di intraprendere un eventuale percorso di fusione. «Questo è un leitmotiv che va avanti da anni – ha continuato Vesprini -. Se ne discute a parole e sui social. Nel corso dei decenni, tante amministrazioni hanno parlato di collaborazione, però è difficile anche per la conformazione urbanistica del territorio. Fermo è un agglomerato di frazioni. Basti pensare a Capodarco, Marina Palmense, Lido, Torre di Palme. Sono zone a sé stanti. Invece altre città, come per esempio Porto Sant’Elpidio, sono più uniformi. Anche Porto San Giorgio era una frazione fermana, poi i nostri antenati hanno rivendicato la necessità di un Comune autonomo. Ora i tempi sono cambiati, i campanilismi diminuiti ma bisogna fare un ragionamento a 360 gradi sull’accorpamento di queste due realtà. Qualcuno diceva che il primo passo potrebbe consistere nell’unificazione dei servizi ma non si è mai riuscita a imboccare questa strada. Per esempio, per ora è saltata anche l’unione tra la Solgas e la San Giorgio Energie».
Ieri Romanella aveva puntato il dito contro la sovrapposizione degli eventi nelle due città. Secondo il consigliere comunale di Fermo avere un Comune unico sarebbe sinonimo di una migliore organizzazione della stagione turistica. Un punto di vista bocciato dal primo cittadino sangiorgese: «Non avere accavallamenti è impossibile. Già Fermo al suo interno ha più eventi negli stessi giorni. Capita spesso che ci sono degli appuntamenti distribuiti nelle varie frazioni. Il problema non verrebbe certo risolto con l’unificazione ma è anche normale che sia così». «Allora visto che si parla tanto di fusione, magari possiamo progettarla al contrario – scherza Vesprini – Salvano, Marina Palmense, Torre di Palme e Lido possono diventare parte dei quartieri di Porto San Giorgio. Gli abitanti di queste zone sarebbero più agevolati a venire da noi. Gli accorpamenti così a freddo non mi piacciono. Deve esserci una volontà dei cittadini». Di fatto parole che fanno eco a quelle di Calcinaro. Ieri aveva sottolineato come l’iter non può essere calato dall’alto ma deve supportato da una solida base popolare. «La scelta non va lasciata in mano alla politica. La mia vicinanza con Calcinaro sicuramente non è un motivo per avviare questo percorso. Alcuni politici possono essere favorevoli e altri contrari. Ognuno esprime il proprio umore. Non ci può essere una linea comune a tutti».
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