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L’ultimo saluto al giovane Gionatan Vittori: «Volevi fotografare le stelle, ora sei tu il nostro angelo in cielo»

GROTTAZZOLINA - Oggi pomeriggio alle 15 il funerale del 15enne tragicamente scomparso martedì. Lo straziante messaggio del padre Fabrizio. Lacrime e dolore in una chiesa del Santissimo Sacramento gremita di concittadini, tantissimi i ragazzi per l'ultimo saluto al loro "Gionni"

Gionatan Vittori

di Matteo Achilli

Un raggio di sole ha accompagnato Gionatan Vittori nel suo ultimo viaggio. La più luminosa delle stelle, proprio quelle che per uno scherzo del destino, il ragazzo voleva fotografare prima di lasciare questo mondo. Una giornata tristissima per Grottazzolina, con il sindaco Alberto Antognozzi che ha proclamato il lutto cittadino, e la grande folla di persone, che in maniera composta e silenziosa, oggi pomeriggio ha voluto porgere l’ultimo straziante saluto, nella chiesa del Santissimo Sacramento, al 15enne scomparso martedì scorso

 

Nella sua omelia, monsignor Armando Trasatti, ha voluto dedicare un pensiero ai genitori in questo momento di devastante dolore, ma soprattutto ai tanti giovani presenti, affinché accettino le loro fragilità e sappiano stare accanto ai loro genitori. «Perdere un figlio è irreparabile, forse perché il futuro e le speranze vanno in frantumi. La perdita improvvisa di un figlio è un dolore devastante per una famiglia, ma il dolore si può trasformare in preghiera – le parole del monsignore – Dio non protegge dal dolore, ma nel dolore. Se metteremo Cristo nella barchetta della nostra vita, forse non affonderemo, ma la tempesta ci sarà ancora. Ai ragazzi dico di non aver paura di piangere, accettate la fragilità, allontanate la prepotenza e la supponenza. Ma soprattutto, prendetevi cura dei vostri genitori, scrutate i loro occhi. Se la morte vi disturba, vivete bene la vita e le relazioni, non sprecate nulla, siate positivi».  

Al termine della celebrazione, c’è stato il saluto commosso dei fratelli al loro “Gionni”, così amavano chiamare il gigante buono di casa. 

«Ciao Gionni, te ne sei andato troppo presto e velocemente. Non è giusto ricordarti solo in questo ultimo giorno, senza lasciare spazio a te e a quello che rappresenti per tutti. La nostra complicità non ha eguali, basta uno sguardo tra noi per capirci al volo. Sei dolce Gionni quando ci abbracci a caso solo perché ci vuoi bene – il messaggio del fratello – sei sempre con il sorriso e la battuta pronta. Sei il fratello migliore che si possa desiderare. Rendi ogni giorno migliore. Ti ringrazio per le giornate fantastiche che mi doni, già mi manchi Gionni. La cameretta è già vuota senza di te, ma il mio cuore sa che sei sempre al mio fianco. Buon viaggio bello, tienimi un posticino sempre accanto a te».

Tanti i messaggi per il giovane Gionatan, dagli educatori del gruppo Acr di cui faceva parte, agli amici, i compagni di scuola e di pallavolo. Tutti hanno voluto ricordare la voglia di vita del 15enne, sempre pronto ad aiutare gli altri, fare gruppo e vivere la vita con il sorriso stampato in volto.  Alla fine è stato il papà Fabrizio a voler dedicare un ultimo saluto al suo Gionatan, facendo ascoltare anche l’ultimo vocale mandato quella maledetta notte ad un suo compagno di classe. 

«Buono, dolce, pacato, spiritoso, ironico, sempre pronto a sdrammatizzare. Ci mancheranno tanto i tuoi continui abbracci, il tuo viso sereno e rassicurante. Un’imprudenza da quindicenne ha decretato la tua salita al cielo. Non eri solito fare gesti incauti, ma la tua giovane età, non ti ha fatto valutare bene il pericolo. Se Dio ha permesso tutto questo, è perché eri pronto per il paradiso. In un primo momento, non sapendo cosa fosse successo, abbiamo anche pensato, che tu avessi potuto avere un momento di debolezza, pensieri negativi. Tu però hai voluto rassicurarci, fino alla fine e non darci ulteriore dolore. Hai lasciato un audio al tuo amico, dicendogli che eri sul tetto per fotografare le stelle per un lavoro scolastico. Ora sei tu la nostra stella, il nostro angelo. Ci ami e ci proteggi. Il tuo saluto a domani, è diventato un arrivederci ad un domani migliore. L’amore che ci lega, non ci spezza con la morte. Noi preghiamo per te e tu per noi. Il tuo ricordo ed esempio, ci spinge a volerci bene ed essere gli uni nell’altro, ad abbracciarci spesso e mostrare di più l’amore. Grazie Gionni». Un lungo applauso e palloncini bianchi lanciati verso il cielo, hanno accompagnato il feretro bianco all’uscita dalla chiesa.

 

 

 

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