Il vascello di Piermartiri e i suoi 31 marinai: «Per invertire il declino servono persone competenti e noi le abbiamo»

SANT'ELPIDIO A MARE - L'avvocato con Risorgi Sem e Democratici e popolari invita tutti a votare: «Se l'affluenza continua a scendere vincono le truppe cammellate, cacciamo i mercenari solo se votiamo in massa»

di Pierpaolo Pierleoni

Due liste, 31 candidati e, lo sottolinea con orgoglio il candidato sindaco Enrico Piermartiri, 14 laureati, perchè «il titolo di studio non è tutto ma questa città ha bisogno di persone competenti, libere da implicazioni politiche e noi le abbiamo, questa città in trent’anni ha epresso troppa mediocrità e i risultati si vedono: un paese che sembra crollare, una Sant’Elpidio desertica. La nostra squadra potrà amministrare bene perché ha i titoli per farlo». Lo definisce metaforicamente il vascello contro le corazzate, ma non risparmia commenti taglienti verso gli avversari.

L’avvocato ha presentato oggi pomeriggio a Casette d’Ete, alla pasticceria Le dolcezze, le sue due liste, «una civica storica, quella dei Democratici e popolari, con figure di lungo corso e forze fresce, insieme a Risorgi Sem, un gruppo di amici che ha condiviso la nostra analisi sulla situazione politica della città, in crisi strutturale da troppo tempo. Abbiamo persone in gamba, professionisti, persone serie, siamo civici autentici. Sant’Elpidio si salva se mette in rete le figure migliori che il territorio possa esprimere. Da cittadina fiorente e ridente siamo diventati un dormitorio, si salva in parte Casette d’Ete, che beneficia di una personalità (il riferimento è chiaramente a Diego Della Valle) che tanto ha dato alla sua comunità, un po’ come nei decenni passati Pippo Fratalocchi ha tenuto in piedi Sant’Elpidio. Gli amministratori attuali sono gli eredi di chi ci ha ridotto così. Oggi si ripresentano sotto mentite spoglie, qualcuno anche ammainando le proprie bandiere, sono degli organismi geneticamente modificati».

Torna a toccare il caso della scuola infanzia di Casette d’Ete, Piermartiri: «Se ne parlo, qualcuno mi rimprovera di non avermi mai visto fuori da quella scuola, come se per parlare di guerra mondiale servisse averla combattuta. Per conoscere le questioni bisogna documentarsi e io l’ho fatto. Quello è un esempio scolastico di mancata trasparenza che ha prodotto disagi per tutti, di non programmazione e superficialità che poi ha portato all’epilogo che conosciamo. Se l’amministrazione non fosse caduta, magari avrebbero buttato la polvere sotto il tappeto come fatto negli anni precedenti, mente il commissario non poteva fare altro che chiuderla. Già nel 2017, quando la scuola da privata è diventata pubblica, servivano tutti gli accertamenti e i provvedimenti conseguenti».

Cruciale, secondo il candidato sindaco, un ritorno massiccio alle urne: «Io dico che andremo al ballottaggio spingendo la gente a votare in massa. Alle comunali del 2004 l’83% dei cittadini andò alle urne, nel 2022 appena il 53%. Alle ultime europee non abbiamo raggiunto neanche il 40%. Se continuiamo di questo passo, a colpi di minestroni avariati, gli elettori diserteranno sempre di più, ma così si fanno contenti i soliti noti con le loro truppe cammellate. Riportiamo le percentuali di affluenza a livelli degni di una democrazia. Per cacciare i mercenari dobbiamo votare. Mi dicono che sono cattivo? No, sono incazzato. Le cose in questa città non mi piacciono e lo dico».

Piermartiri passa poi a presentare i candidati delle sue liste: «li abbiamo pescati con la canna d’altura, dove altri per riempire le liste hanno fatto la pesca a strascico – ironizza – Sui programmi c’è chi promette opere mirabolanti, ponti sul fiume Kwai, mega parcheggi e ristrutturazioni. Noi diciamo che andremo prima di tutto a vedere le condizioni del Comune per capire cosa si possa fare. Seguiamo con attenzione lo stato d’avanzamento dei cantieri in centro storico e del nuovo polo scolastico, perchè ci sono delle scadenze da rispettare assolutamente. Se perdiamo i fondi Pnrr quelle opere non le finiremo più. Il Pnrr non è una donazione, in gran parte sono mutui che i cittadini italiani restituiranno nei prossimi decenni, li pagheranno i nostri figli».

I nomi: a formare i Democratici e popolari Sondra Bedetta, Flavio Ciucani, Fabio Conti, Marcello Diomedi, Franco Egidi, Emanuele Gentili, Gianmarco Governatori, Franco Lattanzi, Alberto Lauri, Luigi Mattiozzi, Francesca Ripani, Cristiana Tosoni, Pamela Zampaloni, Antonella Torretti, Pierluigi Piermartiri. In Risorgi Sem Emanuele Bizzarri, Roberta Bonfigli, Fabio Formica, Simona Giardini, Alberto Macerata, Eleonora Mancini, Massimo Mandozzi, Elisa Romagnoli, Danilo Rossi, Francesca Scriboni, Francesco Valentini, Rocco Virgili, Lucilla Marcozzi, Efleudia Del Gatto, Aleramo Sagripanti, Lorenzo Menichelli. Una parentesi speciale, scorrendo i nomi, Piermartiri la dedica alla moglie Simona Giardini, «per quanto mi sta supportando e sopportando in quest’avventura». Un pensiero anche quando presenta Francesco Valentini, «figlio di Alberto, una grande persona e un autentico gentiluomo, che alla politica ha solo dato senza prendere nulla. E’ stato candidato sindaco nel 2012, ma lo fecero fuori quelle forze oscure che vediamo in campo ancora oggi».



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