Da sin. Nicola Pascucci, Manolo Bagalini, Francesco Trasatti e Savino Febi foto dal profilo Fb di Nicola Pascucci
«Sulla mozione riguardante l’applicazione della delibera Aifa in materia di accesso all’IVG- interruzione volontaria, farmacologica, di gravidanza da noi presentata al punto 14 del consiglio comunale di ieri dal consigliere nonché nostro segretario Nicola Pascucci, abbiamo assistito a un’operazione politica che mai ci saremmo aspettati dai colleghi di maggioranza» così si apre il comunicato stampa della lista ‘La Città che Vogliamo’ in merito al consiglio comunale di ieri. E di fatto annunciano l’uscita dalla maggioranza.
«Il consigliere Bargoni è stato l’ultimo tassello di una cospirazione vera e propria di una parte della maggioranza contro l’altra – proseguono dalla gruppo consiliare -. Andiamo con ordine: la ‘La Città che Vogliamo’ nelle persone dei consiglieri Pascucci, Bagalini e Febi e anche del presidente del consiglio comunale Trasatti pur dimostrando la diversità di vedute su alcune tematiche politico- amministrative, ha dimostrato ‘fedeltà’ all’attuale maggioranza votando sempre con serietà e responsabilità nonostante i reciproci rapporti fossero compromessi da tempo: la scelta di non chiedere la sostituzione dell’assessora Lanzidei, non più rappresentante la lista stessa, ne è stata l’ennesima prova. Siamo stupiti e amareggiati per quanto accaduto relativamente a una semplice mozione sulla piena applicazione della legge 194 per consentire l’accesso all’IVG farmacologico e il potenziamento dei consultori (attualmente inesistenti a Fermo) con richiamo, tra l’altro, all’art 2 della Costituzione e dati relativi all’estrema difficoltà di accedere al servizio presso l’ospedale della città nonchè capoluogo di provincia. La mozione è stata presentata a firma dei consiglieri di maggioranza Pascucci, Bagalini e Febi (La Città che Vogliamo); Perticari, Pistolesi, Faggio, Borraccini (Piazza Pulita) e di minoranza Nicolai, Vallasciani, Malvatani (PD), Morroni, Interlenghi (Fermo Capoluogo) e Fortuna (M5S). Premesso che, sul delicato tema, riteniamo ognuno di noi debba essere libero di votare secondo coscienza, nella riunione preconsiliare di maggioranza non era stata palesata alcuna volontà contraria addirittura alla votazione della mozione. Prima della discussione, durante ed immediatamente dopo, è stato un ‘fuggi fuggi’ generale. Le prime a lasciare l’assise comunale sono state proprio due delle tre donne presenti: Mariani e Remoli; seguite da Tramannoni, Palmucci, Acito, Simoni, Lucci, Tulli, Rocchi, Giacobbi, Ferroni oltre agli assenti. Ci ha pensato il consigliere Bargoni a mettere la pietra tombale sulla maggioranza attendendo sul cancelletto la conta del numero dei consiglieri da parte del presidente del consiglio Trasatti, uscendo e facendo così di fatto venir meno il numero legale. Fin troppo chiare le incomprensioni all’interno della maggioranza, fin troppo chiara la crescente e, oggi, definitiva nostra distanza con conseguente uscita dalla stessa».
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