di Giorgio Fedeli
Pomeriggio “dei lunghi coltelli” per il Pd del Fermano, in trasferta ad Ancona. L’assemblea regionale dei dem è stata chiamata, infatti, a scegliere il quartetto per la corsa alle elezioni regionali e alla fine, dopo operazioni da “guerra fredda”, la fumata bianca. Anzi no, grigia. I quattro nomi sono quelli di Chiara Croce (capolista), Luisanna Cola, Nicola Loira e, colpo di scena, Fabrizio Cesetti. Ma l’ex sindaco di Porto San Giorgio, contattato dalla nostra redazione ha confessato: «Esprimo soddisfazione perché il partito regionale ha espresso fin da subito la mia candidatura ma non ho sciolto la riserva». Insomma la tensione si taglia ancora a fette. E se Loira dovesse fare un passo indietro, potrebbe rientrare in partita Aronne Perugini.
Ma torniamo alla cronaca della giornata, quella odierna, a cui i dem delle opposte fazioni (cesettiani e non) sono arrivati con il coltello tra i denti all’assemblea regionale. I primi con in tasca strategie per piazzare la ricandidatura del consigliere regionale uscente (risultata poi vincente), gli altri decisi a non arretrare di un millimetro, forti anche della posizione del regionale con la segretaria Chantal Bomprezzi che ha sempre detto a chiare note che le carte parlano: “no al terzo mandato con eventuale deroga nel caso in cui i provinciali decidano diversamente”. Ma questo non è stato il caso del Pd del Fermano che con la sua segreteria provinciale, nei giorni scorsi, ha stilato una lista di nomi, dodici, da cui attingere per formare il quartetto per la competizione elettorale, aggiungendo la postilla che nell’ultima riunione, oltre alla stessa Bomprezzi, che ha richiamato al rispetto delle regole, c’era anche l’ex governatore Luca Ceriscioli che ha partecipato “per conto del candidato presidente Ricci che ha invitato a rivalutare la candidatura di Fabrizio Cesetti. Alcuni circoli – si legge ancora nel verbale – si sono espressi chiedendoti rivedere la deroga al terzo mandato di Cesetti“. I nomi presenti in quel documento partito da Fermo alla volta di Ancona sono quelli di Moira Canigola, Luisanna Cola, Gioia Corvaro, Chiara Croce, Francesco Giacinti, Nicola Loira, Elvinia Minnoni, Francesco Nigrisoli, Annalinda Pasquali, Aronne Perugini, Stefano Pompozzi, Sandro Vallasciani. E oggi proprio due “maggiorenti” dem sono alla porta: Canigola e Perugini per il quale, però, non è detta l’ultima parola con l’affaire “Loira”.
Nel corso dell’assemblea regionale sarebbe emersa inizialmente anche una proposta del candidato presidente Matteo Ricci: le liste per Ancona e Fermo potrebbero essere riviste se in maniera unitaria altrimenti i candidati Antonio Mastrovincenzo e Manuela Bora (da Ancona) e Fabrizio Cesetti confluirebbero nella lista del presidente. Insomma inserirli o nelle liste dorica e fermana dei dem, o direttamente nel listone dello stesso Ricci. Ma alla fine, almeno per Fermo, il piano B non è servito. A Mastrovincenzo e alla Bora, Ricci ha chiesto, invece, di fare i capilista della sua lista.
Così come non è servito il piano C (lo abbiamo detto che i cesettiani avevano in tasca diverse strategie), per aggirare l’ostacolo dei contrari alla ricandidatura del consigliere, ossia spingere per il quartetto Chiara Croce, Luisanna Cola, Nicola Loira e Francesco Giacinti. Con quest’ultimo pronto a fare un passo indietro per lasciare spazio all’attuale consigliere. Una mossa che sarebbe costata, anche in questo caso, il depennamento del montegranarese Aronne Perugini e di Moira Canigola a causa della presenza del conterraneo Giacinti. La lista proposta dalla segreteria regionale era composta da Croce, Cola, Loira e Giacinti che però ha detto che avrebbe fatto un passo indietro per Cesetti e a quel punto Ricci, preso atto delle intenzioni di Giacinti, ha proposto il subentro del consigliere regionale chiedendo un voto all’assemblea che si è espressa per il “sì” a maggioranza, non all’unanimità.
Il tutto quando lo stesso Matteo Ricci, poche ore prima, ha sottoscritto l’Alleanza del Cambiamento, che fa rima in tutto e per tutto con la sua coalizione ufficiale che vede schierati il Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Europa Verde, Sinistra Italiana, Italia Viva, Più Europa, Partito Socialista Italiano, Possibile, Marche Civiche, Rifondazione Comunista, Dipende da Noi, Volt, Riformisti Marche, Nuove Marche, Demos, Movimento Socialista Liberale, Partito Repubblicano Italiano, Movimento dei Popolari, Italia in Comune.
«Oggi abbiamo più di un motivo di essere orgogliosi di far parte del Partito Democratico delle Marche – ha affermato la segretaria Chantal Bomprezzi, che è anche capolista per la lista di Ancona – Abbiamo unito il Partito dopo anni difficili e due commissariamenti, scelto insieme un candidato autorevole, costruito un’alleanza ampia, rappresentativa di tutto il centro-sinistra, e un programma condiviso. Oggi abbiamo approvato un altro tassello decisivo: la nostra squadra che è il cuore di un progetto politico – prosegue Chantal Bomprezzi – e oggi presentiamo una proposta guidata da cinque capolista donne, forte, plurale, rappresentativa, che nasce dal confronto democratico con i territori e rispecchia il giusto mix tra esperienza, rinnovamento, attenzione per le varie anime che compongono il nostro Partito e per le zone più fragili della nostra regione».
Durante l’assemblea, Bomprezzi ha anche annunciato l’ingresso nella segreteria regionale di Massimo Montesi, ex segretario di Articolo 1, e l’ingresso di un ex articolo 1 come quarta personalità nella direzione regionale. «Un segnale chiaro di apertura e unità – ha detto Bomprezzi – che valorizza il pluralismo e rafforza il progetto collettivo».
La Segretaria ha poi invitato a partecipare alla manifestazione pubblica dell’Alleanza del Cambiamento, in programma venerdì 11 luglio, alle ore 20.30 in Piazza del Papa ad Ancona, insieme al candidato presidente Matteo Ricci. Questa mattina si è infatti costituita ufficialmente la coalizione che sosterrà l’europarlamentare, dopo la firma del programma da parte di 19 forze politiche e civiche rappresentative di tutto il centro-sinistra marchigiano.
«Firmare insieme il nostro programma è stata una grande emozione – ha ammesso la segretaria – Questo progetto di cambiamento nasce da lontano, dalla sala riunioni del Pd Marche, ed è cresciuto con metodo, coinvolgimento, passione e serietà. Un percorso fatto di confronto, ascolto, competenza, in un clima sempre propositivo». Al centro del programma Sanità e Aree interne. Attenzione al lavoro e all’impresa, alla cultura, alla bellezza, alla qualità della vita, all’innovazione, alla sostenibilità ambientale, alle infrastrutture, alla sicurezza e ai diritti.
«Il nostro è un progetto di cambiamento, di qualità, concreto, trasversale, che parte da una constatazione: le Marche sono ferme, a crescita zero. Non possiamo più permettercelo. Questa regione merita di più. Serve un cambio di Marche» la chiosa di Bomprezzi.
«Il Pd è un partito democratico, dunque è normale ed è giusto che ci si confronti e si voti sui nomi da presentare nelle liste elettorali per la Regione Marche. Inoltre, dopo l’assemblea di oggi, siamo – ha rimarcato Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato alla presidenza della regione Marche, al termine dell’assemblea regionale del Pd Marche – l’unico partito che ha già fatto le liste per le regionali ed è una cosa molto positiva, perché da domani potrà partire la campagna elettorale ‘pancia a terra’. Quella di oggi è stata un’ottima giornata, questa mattina abbiamo chiuso il programma dell’Alleanza del Cambiamento, mentre oggi pomeriggio abbiamo chiuso le liste del PD Marche. Cesetti correrà con il Pd mentre a Mastrovincenzo e Bora, che sono e rimarranno del Pd, ho chiesto di fare i capilista nella mia lista, spero che accettino perché per me è molto importante avere candidature fortissime anche nella mia lista».
Le liste sono così composte:
FERMO
ASCOLI PICENO
MACERATA
PESARO URBINO
ANCONA
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