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Il vignettista degli esclusi e degli ultimi in mostra alle Piccole Cisterne
(FOTO e VIDEO)

FERMO - A presentare la mostra di Mauro Biani, disegnatore de Il Manifesto, esposta fino al 4 giugno è il condirettore del quotidiano, Tommaso di Francesco, che la collega alla morte di Emmanuel

di Alessandro Giacopetti

Inaugurata oggi alle Piccole Cisterne Romane in largo Calzecchi Onesti la mostra di Mauro Biani, disegnatore del quotidiano Il Manifesto. Una mostra che si lega al fatto di cronaca accaduto nell’estate dello scorso anno nel capoluogo. “La vicenda di – ha detto Tommaso di Francesco, condirettore de Il Manifesto – è il sintomo di quello che accade in Italia, dove forse c’è qualcosa di peggio della xenofobia e del razzismo. E’ la disattenzione rispetto a ciò che accade. In questo clima i più deboli vengono isolati e dimenticati.
Questa mostra – ha proseguito di Francesco – ha al centro la disperazione dei migranti che fuggono dalle condizioni di miseria che il nostro modello di sviluppo crea, ad esempio in Africa, continente dal quale prendiamo risorse che poi in Europa sprechiamo. Fa bene il Comitato 5 Luglio a ricordare con forza come la storia tragica di Emmanuel rappresenti un momento brutto per il nostro paese.
Il filo conduttore della mostra – ha poi specificato il condirettore de Il Manifesto – nasce dall’iniziativa di amici e lettori di Fermo che è una stazione fondamentale del nostro cammino perché è la città di Mario Dondero, che è stato il nostro fotografo. Mauro Biani è il vignettista degli esclusi, degli ultimi, e lo fa attraverso il recupero di materiali evidenti della cronaca. Per esempio le morti nel mare e le storie dei dimenticati e degli umili nostrani, degli esclusi dal nostro modello produttivo e sociale che è un modello che conduce all’esclusione”.

“La mostra è una delle tappe di avvicinamento a quello che il Comitato 5 Luglio vuole fare proprio in questa data – ha spiegato Giuseppe Buondonno – affinché sia una manifestazione con presenze nazionali, della città di Fermo e di quella parte della città che non condivide il clima di rimozione e giustificazione che c’è stato.
Importante anche il bisogno di fare un lavoro forte tra i giovani affinché questa sottocultura xenofoba e miope non passi. Noi non abbiamo mai pensato che Fermo fosse città razzista perché ne viviamo la storia da sempre. Ma, all’interno del clima che si è creato, c’è il rischio che crollino gli anticorpi della democrazia, dell’umanità e della solidarietà”. E sulla mostra alle Piccole Cisterne Buondonno aggiunge: “Queste vignette hanno una forza straordinaria unendo i sentimenti alla riflessione razionale che smonta un clima di allarmismo finto creato ad arte, dato che noi stiamo accogliendo una fetta minuscola di profughi. Sarebbe ora di costruire corridoi umanitari sicuri e non continuare a contare i morti affogati nel mediterraneo, o come accaduto a Fermo i morti di razzismo”.
La mostra organizzata dal Comitato 5 Luglio, associazione Casa Comune, comitato studentesco Noisette, patrocinata dal Comune, sarà aperta dalle 18 alle 20 fino al 4 giugno.


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