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L’addio a Maria Biancucci,
le offerte destinate al Comune per l’acquisto di nuove telecamere

RAPAGNANO - L'appello dei presenti ai giornalisti: "Non fate spegnere l'attenzione su questa tragedia affinchè si arrivi a rintracciare i responsabili". Una celebrazione breve, semplice come era Maria e come lo sono i suoi due figli Pierluigi e Marcello che forse non avendo più lacrime sono rimasti sempre con lo sguardo rivolto verso la loro madre

 

 

di Simone Corazza

Maria Biancucci

Il teatro comunale di Rapagnano gremito, trasformato in luogo sacro vista l’inagibilità post sisma delle chiese della zona,  ha ospitato l’ultimo saluto a Maria Biancucci, la 79enne trovata morta domenica notte da suo figlio Marcello Balestrini, legata mani e piedi al letto, nella sua abitazione di Contrada Crocifisso 1, nelle campagne di Alteta di Montegiorgio (leggi l’articolo). Una morte terribile a seguito di una rapina di 300 euro finita in tragedia.

“Siamo qui per riflettere e la nostra presenza oggi vuol dire che abbiamo fede” con queste parole il parroco don Luigi Malloni ha iniziato la celebrazione. Don Luigi che si è fatto portavoce del sentimento di tutti i presenti e di quanti hanno appreso nei giorni scorso, la terribile notizia con sgomento e incredulità. “Perchè Signore questa morte tragica cosi assurda? Ci siamo chiesti tutti.  Dov’è la giustizia? Vivete in pace con tutti, non fate le vostre vendette ma cedete all’ira di Dio che farà per voi la vendetta”.

Parole forti e piene di significato, quelle del sacerdote, che testimoniano il silenzio e il pensiero di due intere comunità, quella di Montegiorgio e della vicina Rapagnano, che da domenica 11 marzo non riescono a darsi una risposta e sono piombate in uno stato di paura. I due comuni della vallata del Tenna erano rappresentati nella celebrazione dai rispettivi sindaci Armando Benedetti e Remigio Ceroni.  Piccole ‘isole felici’ che si sono viste catapultare in una notte sulle pagine di cronaca nazionali per un gesto inumano dei confronti di un’anziana indifesa.

Una celebrazione breve, semplice come era Maria e come lo sono i suoi due figli Pierluigi e Marcello che forse non avendo più lacrime sono rimasti sempre con lo sguardo rivolto verso la loro madre. Presenti anche i rappresentanti dei Carabinieri guidati dal capitano Gianluca Giglio che stanno portando avanti le indagini con grande professionalità e che i figli della donna hanno voluto ringraziare in prima persona per l’impegno e l’umanità con qui viene portato avanti un lavoro quanto mai delicato.

All’uscita della bara un silenzio surreale ha avvolto le tante persone presenti. Molti di loro si sono rivolte anche ai giornalisti che hanno assistito alla cerimonia chiedendo di non spegnere le luci su questa tragica vicenda ma di continuare nell’informazione sperando che le indagini portino ai colpevoli. I figli Marcello e Pierluigi con le offerte di amici e parenti pensano di fornire al comune sistemi di videosorveglianza da piazzare nel piccolo quartiere di Alteta in modo che non si possano più rivivere situazioni del genere.

 

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