Sabato 29 settembre 2018: è la data di presa in possesso simbolica dell’ex Convento di San Francesco, nel Comune di Santa Vittoria in Matenano, che diventerà un punto di riferimento per le attività portate avanti da Don Franco Monterubbianesi insieme ai sindaci e alle associazioni del territorio. Ad annunciarlo è lo stesso sacerdote in una lettera rivolta agli “amici delle Marche”.
“Cari Amici. Ora abbiamo finalmente la struttura a Santa Vittoria in Matenano, l’ex Convento di San Francesco, dove i giovani riprenderanno la speranza di essere loro i protagonisti di quel cambiamento necessario per ricostruire la comunità dopo il terremoto, sensibilizzandosi tra loro a crederci sempre più numerosi ma sempre più anche capaci concretamente di ciò.
Nella bella organizzazione che lo spazio articolato del Convento ci è offerto che è una vera benedizione di Dio al nostro operare instancabile. Tutto sta concorrendo ché piano piano tutto si realizzi e il 29 settembre ci sarà la presa di possesso simbolica dell’immobile da parte dei giovani e da parte dei tredici Sindaci della Montagna Picena che in tal senso si coordineranno per cooprogettare i lavori con i giovani.
Sappiamo che in Italia ciò presuppone una nuova vera politica, non più nella corruzione, che è tutta da fare, e dove l’idealità, la purezza e l’innovatività dei giovani deve trionfare per la complessità enorme dei problemi da affrontare dal “locale” al “globale”.
Ma è qui il valore del messaggio che a questo punto mando a Voi: Voi Amici delle Marche da tanto tempo vicini alle mie azioni di Fondatore di Capodarco ché dovete avere un grande ruolo nella partecipazione attiva al lavoro dei giovani e trasmettere a loro il valore del vostro lavoro passato. Un supporto grande, appassionato ma anche organizzato al loro lavoro.
Organizzato come? Voglio dirlo in breve, ma dando elementi concreti per realizzare il tutto. Certo c’è sempre lo scoglio di Capodarco Marche di cui vi ho parlato nella lettera con cui dovrò chiarire il rapporto del mio ruolo incompreso, e anche su ciò dovrò ancora lavorare e vi ho chiesto preghiere ché sia nell’umiltà il nostro riconoscerci uniti per portare avanti l’ideale di essere in questa società negativa dei valori, fermento di un nuovo Umanesimo.
Ce lo attendiamo dal Signore anche come coronamento del soffrire reciproco, credo sincero, nella disunione che non può più esserci. Ma nel territorio di Servigliano da sempre, dal 1982 con il Ritorno dei giovani alla terra. E dal 1996 con “Noi Ragazzi del Mondo” sono state attive due grandi realtà associative. Palazzo Monti è stata la sede del loro operare.
Lo smarrimento anche nel loro operare è stato grandissimo nella storia sino alle conclusioni attuali di una totale frammentazione di esse. Ne abbiamo passate tante ed io scrivo nella mia mail a tanti protagonisti di quelle realtà cercando di mantenere con loro, con Voi, una unità di spirito. E ne ho avuto sempre segni di vera appartenenza ideale nella resistenza di ciascuno.
Allora, ora che abbiamo questo risultato su cui dovremo lavorare anche Noi insieme a questi giovani, per aiutarli anche nella loro fragilità in cui si daranno da fare per fare rifiorire la loro speranza per tutti, dobbiamo offrire la nostra e vostra vicinanza ideale per la grandezza della storia che a Palazzo Monti abbiamo vissuto nonostante le nostre debolezze, contraddizioni e personalismi vari.
Io che vi conosco tutti e tutti stimo, l’ho già detto nella lettera del Ricominciamo, mi appello a ricostituire con Voi le due Associazioni: Ritorno giovani alla terra e Noi ragazzi del Mondo. Ci saranno altre realtà vive del territorio con cui ho saputo tessere veri rapporti che saranno invitate a partecipare alla idealità da trasmettere ai giovani per le loro varie competenze che hanno, ma le due nostre realtà passate storiche hanno avuto tanto valore.
È sofferenza per Noi tutti la loro frammentarietà e devono risorgere in questo tempo in cui anche la realtà economica di Palazzo Monti sarà salvata concretamente, con la progettualità che il Comune di Servigliano ha su tale fronte per aiutarci, e su ciò vi informerò mano a mano che si risolve. Ho dato però già a due persone protagoniste del passato glorioso di esse, l’impegno di ascoltare le vostre idee su ciò ed avere da Voi l’adesione per ricostituirle nella vostra apparenza.
Ricostituirle anche per il valore attuale dei loro statuti. Ad Argeo Funari di Santa Vittoria l’impegno per ricostituire l’Associazione internazionale Noi ragazzi del Mondo. A Roberto Andreoni la ricostituzione di Ritorno giovani alla terra, da cui nacque la cooperativa Ritorno alla terra, di cui lo statuto è ancora attuale.
Nello spazio di Palazzo Monti che sarà ricostituito concretamente anche con l’aiuto economico che il Comune di Servigliano troverà, ci potrà essere uno spazio dove promuovere l’agricoltura sociale per le tante iniziative di diffusione di essa nel territorio che si potranno realizzare ed avere la propria sede nello spazio che aveva la cooperativa a piano terra.
Lo dico così come sogno sapendo che anche il Forum Regionale dell’agricoltura sociale si sta organizzando nelle Marche e per la storia passata con cui la stessa cooperativa ebbe il Premio Volponi, per il suo lavorare in tal senso, avere la sede del Forum al Palazzo che ne fa promozione con il suo lavoro, potrebbe avere un senso.
Tutte queste cose nascono da questo nostro progettare su cui i giovani e gli enti locali coordinati si daranno da fare. A tutto ciò appartenete anche Voi rilanciando le due Associazioni ed Argeo e Roberto si faranno vivi con Voi.
Ci sarà ancora da fare la terza realtà accennata nella lettera, quando parlo dell’associazione da creare “Donne, famiglia, per la qualità della vita” ma ne parleremo un’altra volta. Il documento allegato alla lettera Ricominciamo “L’inferno delle madri”, vi deve far pensare all’urgenza di questo lavoro. Urgenza terribile! Ma senza speranza? Dove la troviamo? Ho pensato che approfondiremo di essa piano piano un punto preciso: la Madonna dell’Ambro. Ve ne parlerò il perché. Allora chiudo raccomandandovi fiducia e aiutiamoci ad essere sempre giovani per quello che abbiamo ricevuto e riceviamo per sostenere la speranza dei giovani.”
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