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Ordine degli avvocati al voto,
Palma: “E’ prevalso sempre
lo spirito collaborativo di una vera squadra”

FERMO - La presidente uscente: "Del Consiglio uscente può ricandidarsi soltanto Stefano Chiodini, poiché tutti gli altri componenti, me compresa, hanno già espletato due mandati quadriennali e a Stefano affido il compito di testimoniare lo spirito che ha animato il nostro Consiglio"

Palazzo di Giustizia di Fermo

 

di Paolo Bartolomei

Oggi e domani tutti gli avvocati iscritti all’Ordine di Fermo andranno alle urne presso il Palazzo di Giustizia (ore 9-13) per eleggere il nuovo Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2019-2022. Si vota contemporaneamente per rinnovare anche il Comitato Pari Opportunità, giunto al secondo mandato. Per la prima volta si vota con le novità introdotte dalle riforme del 2012 e 2017, in primis l’equilibrio di genere tra uomini e donne votati, e poi il limite di massimo di due mandati (sia da consigliere che da presidente), chi li ha già fatti non può ricandidarsi (a Fermo non possono riproporsi presidente e tutti i consiglieri, tranne uno).

L’Ordine di Fermo, stando al di sotto della soglia di mille avvocati iscritti (717 per l’esattezza) ha il Consiglio composto da 11 membri (compreso il presidente), i candidati ammessi sono 22 (10 donne) e ogni votante può esprimere al massimo 7 preferenze (se si danno più di quattro preferenze è obbligatorio votare 4 uomini e 3 donne, o viceversa, per rispettare l’equilibrio di genere, salvo la nullità dei voti dopo il quarto nome), poi gli undici eletti sceglieranno in seconda battuta tra di loro presidente, segretario e tesoriere.

Anche per il Comitato Pari Opportunità stesso meccanismo di voto (massimo 7 preferenze con il rispetto dell’equilibrio di genere) e 11 consiglieri da eleggere, che al loro interno poi sceglieranno presidente e segretario. Non si può essere contemporaneamente membri di COA e CPO, mentre ci si può candidare per entrambi, ma poi in caso di elezione in entrambi gli organismi, l’eletto dovrà scegliere. In fondo a questo articolo l’elenco di tutti i ventidue candidati a consigliere dell’Ordine (alcuni dei quali mirano chiaramente alla presidenza) e i dodici candidati al Comitato Pari Opportunità.

I CANDIDATI

I 22 candidati a consigliere dell’Ordine e a presidente sono (in ordine alfabetico): Andrea Agostini, Francesca Aguzzi, Daniele Bacalini, Alessia Capretti, Achille Castelli, Stefano Chiodini, Nicola Ciarrocchi, Sara Concetti, Luisa Di Ruscio, Sonia Marrozzini, Emanuele Massei, Carla Massimiliani, Mariella Meconi, Angelo Murgese, Francesco Nigrisoli, Lorenzo Pacini, Anna Laura Posa, Stefano Santarelli, Fabiana Screpante, Vinicio Simoni, Pierluigi Spadavecchia, Barbara Toce. 

Per quanto riguarda i candidati al Comitato pari opportunità: Laura Botticelli, Nicola Ciarrocchi, Alessandra Cognigni, Roberta Ferracuti, Romina Gualtieri, Michela Melograni, Lorenzo Monelli, Silvia Romanelli, Donatella Sciarresi, Paola Senzacqua, Mikol Torretti, Marco Valeriani.

LA PRESIDENTE USCENTE FRANCESCA PALMA 

La presidente uscente, Francesca Palma, avendo già ricoperto due mandati, non ha potuto ricandidarsi, proprio in forza delle nuove regole appena entrate in vigore. Le abbiamo chiesto un bilancio della sua esperienza, visto che negli otto anni della sua presidenza il mondo degli avvocati ha visto molte novità, sia per le riforme forensi, che per quelle della Giustizia. Una professione che, pur restando ancorata a solidi principi del passato (come ad esempio l’utilizzo, in qualche caso, ancora della lingua latina) si prepara ad importanti trasformazioni. Chi sostituirà Francesca Palma troverà tanto lavoro già avviato, ma molto ci sarà ancora da fare. In questa consiliatura che è al termine, Francesca Palma ha ricoperto anche la Presidenza dell’Unione delle Curie Marchigiane ed è stata la rappresentante degli avvocati marchigiani nell’Organismo Congressuale Forense.

D – Presidente, nei due mandati della sua presidenza ci sono state riforme sia dell’Ordinamento Forense che della Giustizia. Cosa ha trovato otto anni fa e cosa lascia oggi?

«La mia esperienza all’interno del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Fermo vede gli ultimi due mandati da presidente e, in precedenza, consigliere. Dai miei predecessori, i presidenti avv. Fabrizio Emiliani e avv. Sandro Chiodini ho appreso l’importanza dell’Istituzione Forense e sono così riuscita a comprendere ed attuare, insieme a tutti i Consiglieri, le novità introdotte dalla importante riforma professionale del 2012 che ha attribuito agli Ordini una maggiore serie di compiti istituzionali, dalla gestione complessa, ma ha anche valorizzato la funzione sociale dell’avvocatura. I corsi dell’obbligo formativo da organizzare e controllare, la gestione degli albi del patrocinio a spese dello Stato, l’ammissione al medesimo patrocinio nei procedimenti civili, il controllo dell’iscrizione nell’albo nazionale delle difese d’ufficio e tante altre cose. Inoltre è stata data la possibilità agli Ordini di costituire l’Organismo di Conciliazione Forense, l’Organismo di Composizione della Crisi da Sovraindebitamento e la Camera Arbitrale Forense. A Fermo i prime due siamo riusciti a realizzarli, nonostante la dimensione medio-piccola del nostro Ordine, la terza la pongo come obiettivo a chi mi succederà, che troverà già il terreno ben preparato. Ho detto medio-piccolo perché in Italia ci sono molti Ordini di dimensioni inferiori a Fermo».

D – L’Ordine degli Avvocati di Fermo è stabile vicino al suo massimo storico con circa 717 iscritti, la crescita è ormai ferma, anzi nei prossimi anni si dovrebbe andare verso una riduzione vista la saturazione del mercato e il crollo delle iscrizioni a Giurisprudenza (quasi -40% ).

A sinistra Luigi Catelli, presidente della Corte d’Appello, al centro Bruno Castagnoli, presidente del Tribunale di Fermo, e a destra  Francesca Palma

«Altro elemento importante della riforma, l’istituzione del Comitato Pari Opportunità elettivo, che nel COA di Fermo è stato sapientemente guidato nel quadrienno trascorso dall’avv. Donatella Sciarresi, che si è ricandidata. Il mondo dell’avvocatura ha acuito le sue problematiche per cause esterne, come la crisi economica. L’abolizione dei minimi tariffari ha lasciato il campo ai “poteri forti”, e cioè banche, assicurazioni, grandi imprese, pubbliche amministrazioni, che possono sottopagare gli avvocati, soprattutto i giovani. In relazione a questo profilo, una battaglia che abbiamo iniziato a fare come COA Fermo è quella dell’applicazione effettiva del principio dell’Equo Compenso, sancito dalla legge 172/2017, che ha introdotto nella legge forense l’art. 13 bis, percorso da continuare».

D – Un candidato ha inviato nei giorni scorsi messaggi elettorali indicando il proposito di risolvere tanti problemi di natura organizzativa già affrontati dai precedenti COA. Si riuscirà un giorno a raggiungere un risultato ottimale?

«Insieme tutti gli Ordini forensi marchigiani abbiamo cercato di creare dei protocolli di gestione delle udienze e di liquidazione dei compensi per il patrocinio a spese dello Stato condivisi, quanto meno a livello regionale. Per alcune materie ci siamo riusciti, per altri il percorso è ancora in atto. Infatti abbiamo deliberato di adottare il protocollo nazionale del CNF e l’abbiamo sottoposto al nuovo Presidente del Tribunale di Fermo, dott. Castagnoli, che lo deve ancora vagliare, per cui sarà compito del nuovo consiglio portare a termine l’iter.
Quanto alle cosiddette fasce orarie delle udienze (problema molto sentito dagli avvocati ndr.) ad organico dei giudici pieno ed a distribuzione di carico di lavoro paritetico tra i magistrati, è facile rispettarle. Quando si deve far fronte a sostituzioni ed emergenze dovute ad assenze di altri magistrati, soprattutto in una pianta organica di per sé stessa carente, è pressoché impossibile. Pertanto l’azione del Consiglio di Fermo è stata volta ad ottenere (e a mio parere il nuovo COA dovrà proseguire su questa strada):  Aumento della pianta organica dei magistrati di Fermo. Il Consiglio Giudiziario delle Marche ne ha rilevato la necessità con un’apposita delibera, il Presidente della Corte d’Appello Catelli pochi mesi fa ha fatta propria tale richiesta e l’ha reiterata nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario; sollecita copertura dei posti vacanti della pianta organica, tasto dolente: in tutti i tribunali medio-piccoli c’è un notevole turn-over dei magistrati di prima nomina; è necessario che il CSM adotti provvedimenti che rendano i trasferimenti graduali. Sostenere l’iniziativa, preannunciata dal Ministro di Giustizia, di potenziare il numero dei magistrati distrettuali (giudici “supplenti”). Nelle Marche ce ne è solo uno e Fermo pur avendo da oltre un anno un GIP assente per infortunio (colgo l’occasione per salutarlo a nome di tutti gli avvocati) non è riuscita ad ottenerne mai l’applicazione, perché destinato ad altri tribunali regionali.
In compenso il nuovo Procuratore Capo (posto scoperto dopo la partenza del dott. Seccia) si prevede in arrivo subito dopo l’estate, mentre in Tribunale la partenza del dr.Molfese è stata posticipata perché la dr. Urso è a Catania ed il dr.Caporale assente per malattia».

D – C’è possibilità di riaprire a Fermo anche la Commissione Tributaria Provinciale?

«Dopo l’arrivo dei comandi provinciali delle Forze dell’Ordine, non c’è motivo per cui non possa ottenersi il ritorno a Fermo della Commissione Tributaria (soppressa dal 1992, ndr.), anche questa sarà una meta che il nuovo Consiglio dovrà continuare a perseguire».

La presidente di Fermo, Francesca Palma e gli altri Ordini marchigiani riuniti ad Ancona

D – Presidente, tirando le somme come ha vissuto questo incarico?

«Il sisma del 2016 ha danneggiato più di venti studi legali del nostro Ordine. In tale emergenza il COA di Fermo ha espletato la sua funzione sociale portando lo Sportello del Cittadino nelle sedi della costa, dove erano sfollati tanti marchigiani delle zone interne e ringrazio i colleghi che hanno prestato gratuitamente il loro aiuto. Del Consiglio uscente può ricandidarsi soltanto l’avv. Stefano Chiodini, poiché tutti gli altri componenti, me compresa, hanno già espletato due mandati quadriennali e a Stefano affido il compito di testimoniare lo spirito che ha animato il nostro Consiglio. Innovazione nella tradizione è il mio “motto”, che ho trasferito nella gestione dell’Ordine, dove è prevalso sempre lo spirito collaborativo di una vera squadra. Il mio trascorso giovanile sportivo di cestista e tennista mi ha forgiato a tale mentalità. Io continuerò a ricoprire la funzione di rappresentante di tutti gli avvocati marchigiani nell’Organismo Congressuale Forense, e cercherò sempre di saper essere l’elemento di collegamento con le istituzioni nazionali e regionali dell’avvocatura per far conoscere ed emergere il Foro di Fermo e l’importanza del nostro Tribunale per tutti i cittadini».

 

Tribunale e Procura Fermo

Palazzo di Giustizia Fermo

 

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