Rosati: «Non voglio portare
via la Fermana a Vecchiola, anzi sarebbe
bello se lui restasse con noi»

CALCIO - Parla l'esponente della cordata che da mesi è in contatto con il patron gialloblù per la cessione del club: «Potrebbe affidare a me e De Simone la società, restando come sponsor; ne sarei felicissimo, non ho mai avuto un imprenditore importante, serio e generoso come lui. Io il colore canarino fermano ce l'ho nel cuore»

Maurizio Vecchiola e Gianni Rosati

 

di Paolo Bartolomei

FERMO – Dopo le dimissioni di Umberto Simoni dalla sola carica di presidente, tra pochi giorni la compagine societaria della Fermana Football Club (i soci e lo sponsor principale Maurizio Vecchiola) si riunirà di nuovo per esaminare il progetto preventivo della prossima stagione di serie C, preparato dal direttore generale Fabio Massimo Conti su richiesta del dottor Vecchiola con l’indicazione del patron di ridurre al massimo i costi. Sulla base delle spese previste decideranno se e come proseguire o se passare la mano.

In attesa dell’ora x, si fa vivo il principale pretendente all’ingresso in società, Gianni Rosati, il manager sportivo già tanti anni fa alla guida della società canarina e che oggi ha formato una cosiddetta “cordata” assieme a Maurizio De Simone, e che ripercorre quanto successo negli ultimi mesi, precisando gli eventi dopo tante indiscrezioni pubblicate dalla stampa.

«Nello scorso mese di novembre fui contattato perché Maurizio Vecchiola stava valutando se interrompere il suo sostegno alla Fermana al termine di questa stagione. Vecchiola e io ci conosciamo da qualche anno, ci presentò Paolo Belleggia. Ci siamo incontrati una prima volta a dicembre insieme a Maurizio De Simone esponendo le nostre intenzioni generali, poi visto che Vecchiola ci riferì di una seconda cordata interessata, ci fu una pausa. Respinte le proposte dell’altra cordata, ci siamo incontrati una seconda volta soltanto io e Vecchiola a febbraio nella sede della Finproject per precisare meglio i dettagli dell’eventuale operazione. L’emergenza epidemica poi ha bloccato e rinviato tutto e siamo tornati a sentirci per telefono solo pochi giorni fa».

Fin qui il passato. Poi Rosati fa valutazioni sugli scenari futuri. «Vecchiola è liberissimo di lasciare ogni cosa come sta, oppure di mollare e convincere i soci a vendere tutto; c’è una terza possibilità, cioè che affidi a me e De Simone la società, ma restando come sponsor. Io ne sarei felicissimo, è un grande imprenditore, una persona seria, un vero mecenate che in sette anni ha investito nel calcio a Fermo tanti soldi senza secondi fini o chiedendo contropartite, anzi ottenendo alla fine meno di quello che averebbe meritato, tra cui il ritorno in serie B. In più di trenta anni che faccio il direttore sportivo non ho mai avuto un imprenditore forte come lui».

Infine il direttore parla delle sue intenzioni: «Io non voglio costringere Vecchiola a fare qualcosa, anche perché non ho il potere di farlo. Io sono mosso innanzitutto dalla passione per i colori gialloblù, mio padre Armando allenò la Fermana per due stagioni negli anni ’60io frequentavo la scuola media al Seminario, al pomeriggio andavo a vedere gli allenamenti, poi dopo venti anni sono tornato al Seminario ad insegnare educazione fisica al Liceo Paolo VI e telecomunicazioni all’Itis Montani. Dieci anni dopo sono stato chiamato dal presidente Paolo Belleggia a fare il direttore sportivo della Fermana e in due stagioni siamo andati in C1. Per me la Fermana non è solo un lavoro, a Fermo ho tanti amici, mi ci sento a casa».

 

CHI È GIANNI ROSATI

Dopo le scuole medie a Fermo, telecomunicazioni all’Itis Montani di Fermo e il diploma Isef a L’Aquila, gioca a calcio con Casarano, Nardò e altre squadre. Dopo una breve parentesi di insegnante, nel suo curriculum figurano ben tredici società in cui è direttore sportivo, nell’ordine: Celano (C2), Potenza (C2), Samb (C1), San Marino (C2), Carpi (C1), Fermana (dalla C2 in C1), Genoa (serie B), Pistoiese (B), Fiorenzuola (C2 e C1), Spal (C1), Latina (C2), infine Reggina in serie A e lo scorso anno al Trapani (dalla C1 subito una promozione in serie B). In mezzo brevi collaborazioni con Ascoli, Maceratese e Civitanovese.

Nel solo triennio fermano Rosati ha lanciato in serie A giocatori come Daniele Portanova (papà di Manolo), Salvatore Soviero, Christian Manfredini, Tommaso Rocchi (record di gol siglati nella storia della Lazio), Pippo Furiani e tanti altri in serie B o C.

Ha lanciato, o contribuito a lanciare nell’Olimpo del calcio, allenatori provenienti da categorie inferiori: Massimiliano Allegri (lo ha avuto alla Spal), Walter Mazzarri e Bepi Pillon (Pistoiese), Gigi De Canio e Gianni De Biasi (Carpi), oltre ovviamente a Ivo Iaconi (portarlo a Fermo fu l’ultima cosa che fece prima di lasciare la società canarina), Marco Alessandrini e il fermano doc Max Ficcadenti.
Nel calcio anche gli zii Domenico (detto Tom, il più noto) e Franco nonché il fratello Marino

Torneo di calcio tra scuole medie al Seminario di Fermo nel 1966. Gianni Rosati è il terzo da sinistra

 

CHI È MAURIZIO DE SIMONE

Avellinese, famiglia di imprenditori alle spalle, tanti anni fa collaboratore dell’Avellino di Sibilia che incontra la Fermana in C1. Giornalista sportivo di calcio e basket, dice di aver intervistato qualche anno fa Maurizio Vecchiola quale esponente della Sutor Basket che incontrò l’Avellino.
Oggi è amministratore unico della Fm Service srl, società avellinese di servizi informatici (la sigla del nome sembra quasi un destino…).

Anche lui dice di essere mosso solo dalla passione per il calcio, l’ultima avventura, a Trapani un anno fa, è  stata fortunata sotto il profilo calcistico (immediata promozione in serie B) ma sfortunata dal punto di vista societario, anche se l’ultima parola deve ancora essere pronunciata e tutti sono in attesa di una sentenza che sarà pubblicata a giorni e che dovrebbe dare ragione a De Simone.

Gianni Rosati e Maurizio De Simone

 

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