Secondo stop per la Fermana di
Cornacchini, a Padova la
decide l’ex Ascoli Chiricò

SERIE C - Dopo la sconfitta di Mantova maturata in inferiorità numerica lo scorso 24 gennaio, quest'oggi all'Euganeo è arrivato il secondo ko esterno per la formazione canarina sotto la guida del tecnico fanese, oggi squalificato e sostituito in panchina dal vice Bruniera. Le analisi in sala stampa del mister e dell'esterno Rossoni

 

di Leonardo Nevischi 

PADOVA – Serve una prodezza dell’ex Ascoli, Cosimo Chiricò, per regalare il primo dispiacere del mese di febbraio per la Fermana di mister Giovanni Cornacchini. All’Euganeo di Padova, davanti alla nuova capolista del girone B di Serie C (al pari del Sudtirol), i canarini incappano nella seconda sconfitta esterna sotto la guida del tecnico fanese.

IL TABELLINO

PADOVA 1 (4-3-3): Vannucchi; Germano, Rossettini, Pelagatti, Curcio; Della Latta, Ronaldo (39’ st Halfredsson), Hraiech; Chiricò (39’ st Firenze), Cissè, Bifulco (15’ st Jelenic). A disposizione: Dini, Burigana, Gasbarro, Mandorlini, Santini, Vasic, Kresic, Biasci. All. Andrea Mandorlini

FERMANA 0 (4-4-2): Ginestra; De Pascalis (1′ st D’Anna), Bonetto, Scrosta, Mordini; Iotti (42′ st Cremona), Graziano (37′ st Grbac), Urbinati, Rossoni; Neglia (37′ st Palmieri), Cais (39′ st Cognigni). A disposizione: Colombo, Massolo, Manzi, Kasa, Staiano, Grossi, Sperotto. All. Andrea Bruniera (Giovanni Cornacchini squalificato)

RETI: 19′ pt Chiricò

ARBITRO: Enrico Maggio della sezione di Lodi; assistenti Stefano Galimberti di Seregno, Luca Landoni di Milano; quarto ufficiale Simone Taricone di Perugia

NOTE: Ammonito Ronaldo, Mordini, Jelenic, D’Anna. Recupero +1′ +6′

LA CRONACA

L’ambizioni di grandezza di un Padova che ha nel mirino il primo posto occupato dal Sudtirol contro una Fermana in ottima forma che, però, non si azzarda a fare il passo più lungo della gamba. La tecnica ed il palleggio dell’ex tecnico dell’Hellas Verona, Andrea Mandorlini, contro la solidità e la transizione di Cornacchini (quest’oggi squalificato dopo il rosso ricevuto nel derby contro la Samb, vedi tra gli articoli sotto correlati). È questo il biglietto da visita del match della ventitreesima giornata del girone B di Serie C tra biancorossi e gialloblù.

All’Euganeo il Padova si schiera con il consueto 4-3-3 guidato dal tridente composto dall’ex Ascoli Chiricò a destra, Cissè al centro e Bifulco sulla sinistra. Inedito 4-4-2, invece, per la Fermana: mister Cornacchini lascia in panchina sia D’Anna che Cognigni e sceglie il tandem offensivo composto dal neo arrivato Cais e bomber Neglia, mentre Bonetto in difesa prende il posto dello squalificato Manetta.

Parte con il piede sull’acceleratore il Padova, sicuramente più motivata a fare risultato dei canarini, ma la Fermana è compatta e regge bene l’urto. Al 19esimo, però, i padroni di casa sfondano con la fantasia del folletto Cosimo Chiricò, liquidato in prestito nell’ultimo mercato invernale dall’Ascoli di Sottil, il quale innescato da Cissè rientra dalla destra sul mancino e infila il rientrante Ginestra all’angolino. 

La Fermana non si scompone e con maturità, come successo sette giorni prima con il Sudtirol, prova subito a riacciuffare il match prima con una botta dalla distanza di Cais e pochi istanti dopo con l’occasionissima di Mordini che cavalca per oltre 50 metri e scarica un sinistro di pochissimo alto sopra la traversa. Il secondo squillo locale passa nuovamente tra i piedi di Chiricò (il più in palla dei suoi) che colpisce il palo da posizione defilata. Poco prima del duplice fischio Rossoni da ottima posizione è troppo altruista e  tenta un assist per Cais disinnescato da Pelagatti.

Nel secondo tempo in campo subito D’Anna al posto di De Pascalis, ma Bifulco squilla dalle parti del fortino ospite. Nessun problema, i canarini ripartono alla volta della trequarti di casa per un match che, tutto considerato, resta pressoché sui binari dell’equilibrio nonostante le ampie diversità di valori tecnici in campo, a conferma di una Fermana battagliera e sempre pronta a dimenare con ogni avversario quotato di sorta, replicando a voce grossa. Poco prima del minuto 20 è Iotti ad innescare l’assalto, con una punizione carambolata dalla barriera alla volta di Neglia, lesto a liberare il destro a giro deviato provvidenzialmente da un difensore. Sul fronte opposto c’è invece Ginestra a sbarrare la strada a Ronaldo. Il ritmo sale, i minuti passano, le azioni maturano da una parte e dell’altra senza, però, particolari crepe da evidenziare nelle rispettive retroguardie. Da segnalare le incursioni firmate dai subentrati Palmieri e Cognigni sui titoli di coda, gli ultimi sussulti gialloblù di giornata. Finisce con la vittoria padovana di misura. 

 

Mister Andrea Bruniera nel dopo gara. Quest’oggi in panchina al posto dello squalificato Giovanni Cornacchini

LE DICHIARAZIONI

di Paolo Gaudenzi

 

“Nel primo tempo abbiamo preso un gol nonostante sapevamo di situazioni di gioco simili, da parte loro, con Chiricò a rendersi pericoloso in quel modo – l’approccio analitico in sala stampa di mister Andrea Bruniera, per come evidenziato oggi in panchina al posto dello squalificato Giovanni Cornacchini -. Abbiamo avuto poi diverse occasioni nitide per andare alla conclusione davanti al portiere e non l’abbiamo sfruttate a dovere. Siamo rammaricati per questo, ma la squadra ha dato comunque l’anima, davanti ad una grande compagine avversaria. Usciamo dal campo a testa alta, consapevoli di aver fatto tutto il possibile, anche se la palla di Neglia, avuta nella ripresa, ci lascia ulteriore amarezza. Prelevare un punto qui a Padova ci avrebbe fatto davvero piacere”.

I valori dei biancorossi sono indiscutibili – ha proseguito Bruniera -, noi negli ultimi tempi abbiamo sopperito però a gap di questo tipo con la forza di volontà ed agonismo. Dal lato della voglia di fare, dell’aiutarsi e del dinamismo non si può rimproverare nulla alla squadra. I tanti cambi e le variazioni effettuate quest’oggi rispetto ai nostri tipici standard? Solo per gestire e razionalizzare le forze, considerando i tanti match ravvicinati. Oggi il campo era anche pesante, per qualcuno sarebbe stata la terza partita consecutiva in pochi giorni, quindi in merito alle rotazioni la chiave di lettura è semplice, la logica è stata cioè quella di effettuare una lucida gestione delle energie in quota a tutti i nostri effettivi”.

 

L’esterno Stefano Rossoni, al termine della sfida, all’interno dell’impianto padovano

“Venivamo da una settimana in cui avevamo speso molto, tra il turno classico dello scorso week end ed il derby contro la Samb, e fare la trasferta in casa della prima della classe sapevamo che era difficile in chiave di ricognizione già alla vigilia – le prime parole sulla gara da parte dell‘esterno Stefano Rossoni -. Siamo stati comunque aggressivi, proprio per come è il nostro rinnovato dna, ed abbiamo quindi disputato una partita che, nonostante lo stop, ci può lasciare in eredità tanti spunti analitici in vista di Perugia”.

Un impiego, quello di Rossoni in giornata, che l’ha visto iniziare sulla linea di centrocampo per poi scendere, in corso d’opera, nella diga davanti a Ginestra, con una circostanza di gioco, tra l’altro, a vederlo protagonista di una temibile folata offensiva.

“Cerco di dare e fare il massimo per aiutare la squadra, non importa se gioco alto, sull’esterno del centrocampo o basso, sulla linea di difesa – le considerazioni nel merito -. Si, ho avuto anche una buona occasione, anche se non è nelle mie corde trovarmi, di norma, in quelle zone di campo. Potevo cercare il tiro, ma ho pensato di avere l’uomo vicino ed ho avuto troppa fretta di chiudere l’azione. Certo, è stata un’occasione che potevo sfruttare meglio”.

 

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