di Leonardo Nevischi
FERMO – È deluso ma lo nasconde piuttosto bene, Giovanni Cornacchini, dopo la pesante sconfitta dei suoi all’Helvia Recina di Macerata: «Il primo responsabile sono io – esordisce il tecnico della Fermana -. Nel post partita ho dato i meriti al Matelica, perché oggettivamente è una squadra in salute che ha qualità e che a campo aperto può far male come ha dimostrato rifilando quattro reti anche alla capolista Padova, ma è fuori dubbio che ci sono stati anche dei demeriti nostri. Dovevo leggere la partita in maniera diversa: avremmo dovuto attenderli e poi ripartire, anche perché loro dietro concedono parecchio (il Matelica è la seconda peggior difesa del campionato dopo l’Arezzo, ndr), invece ci siamo fatti ingolosire e li abbiamo affrontati a viso aperto».
Dunque, un approccio sbagliato perché poi tra il 4′ e il 46′ gli uomini di Colavitto si sono scatenati segnando quattro gol e compromettendo qualsiasi possibilità da parte dei canarini di riaprirla. «Mi è capitato raramente in carriera che le mie squadre subissero cinque reti, perché mi piace avere un certo tipo di equilibrio. Probabilmente una batosta così ci farà bene. Credo e spero in una reazione mentale del gruppo. Sono dispiaciuto ma nulla di più, non sarà una partita storta a compromettere il nostro cammino. I gol sono arrivati su degli episodi, altrimenti l’atteggiamento mentale dei miei ragazzi non mi ha affatto deluso. È una semplice partita persa e tutto sommato ci può stare visto il periodo di forma degli avversari e le assenze con cui dovevamo fare i conti noi».
Se nel pomeriggio la Fermana era un bel po’ frastornata dalle cinque sberle rifilate da Volpicelli, Leonetti e Moretti, in serata poi, guardando la classifica inalterata grazie alle sconfitte di Carpi, Fano e Vis Pesaro, si è presa un bel antidolorifico. «Noi dobbiamo pensare a noi stessi, perché al momento siamo padroni del nostro destino – ha sottolineato Cornacchini -. Nelle ultime quattro partite abbiamo fatto due punti, quindi dobbiamo assolutamente tornare a lavorare nella maniera giusta, anche se farlo giocando ogni tre giorni risulta complicato».
Una complicanza che nelle ultime uscite ha preso maggiormente piede intorno al 70esimo minuto di gioco, quando la Fermana ha dilapidato tutto ciò che di buono aveva fatto sino a quel momento. È successo con la Triestina (al 72′ il gol di Gomez ha riaperto i giochi), con l’Arezzo (il rigore della sconfitta è stato causato al 71′), a Fano (dove il gol del pareggio è arrivato a dieci dal triplice fischio) ed in casa con il Cesena (quando fortunatamente il gol di Sorrentino al 77′ non è stato il preludio del 2-2 finale). «Più un calo fisico o mentale? Direi entrambi, ma ci può stare – ha puntualizzato Cornacchini -. Noi siamo una squadra che spende tanto e che non può risparmiarsi, perché per caratteristiche non può palleggiare e gestire il risultato. Per giunta in questo periodo abbiamo avuto diverse assenze e quando siamo andati ad effettuare delle sostituzioni non siamo riusciti con i subentrati a tenere il ritmo altrettanto alto. Come se ciò non bastasse, il calendario non ci aiuta perché giocare così tante partite è complicato sia dal punto di vista fisico sia da quello mentale, in quanto a causa delle assenze i giocatori che scendono in campo sono sempre gli stessi».
Sabato alle 17.30 contro il Modena torneranno Boateng, Graziano e Mordini dalle rispettive squalifiche e Sperotto dall’infortunio alla schiena che la scorsa settimana lo aveva bloccato. Tuttavia saranno da valutare le condizioni di Marco Manetta, rimasto in campo a Macerata solo per onor di firma seppur avesse un serio problema al flessore. «Oggi non si è allenato, dovrà fare un’ecografia per valutare l’entità dell’infortunio. Tuttavia già che rientreranno quattro pedine mi fa stare più sereno. Ci stiamo preparando bene per la partita di sabato. Incontriamo una squadra che sta avendo alcune difficoltà ma che possiede qualità, fisicità ed è stata costruita per fare bene. I ragazzi si sono comportati bene anche con la Triestina e, seppur alla fine il risultato finale non ci abbia pienamente premiato, voglio che la partita venga interpretata allo stesso modo».
«Il mio obiettivo è quello di poter arrivare il più presto possibile alla salvezza, perché finché non avremo la matematica non saremo sereni. Dobbiamo lavorare e pensare solo a questo» chiosa il Condor rinviando qualsiasi discorso legato al suo futuro sulla panchina gialloblù nella prossima stagione.
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