di Leonardo Nevischi
PESARO – Un pareggio con vista sulla salvezza. Nel derby marchigiano in scena al “Benelli” di Pesaro, la Fermana riacciuffa in extremis i padroni di casa (1-1) grazie alla bordata dalla distanza di capitan Urbinati e brinda alla permanenza in Serie C anche per la stagione 2021/2022.
Infatti, la sconfitta del fanalino di coda Ravenna con il Perugia per 0-3 nell’anticipo di sabato, concede la matematica alla formazione di Giovanni Cornacchini, che pur non sfatando il tabù delle zero vittorie esterne (l’ultima ed unica risale al 25 ottobre ad Imola sotto la guida Antonioli) può gioire per aver conquistato la salvezza.
IL TABELLINO
VIS PESARO 1 (3-5-2): Bertinato; Di Sabatino, Ferrani, Brignani; Carissone, Tessiore (38′ st Ejjaki), Gelonese, Di Paola, Girando; Marchi, Gucci (18′ st Cannavò). All. Daniele Di Donato
FERMANA 1 (4-4-2): Ginestra; Rossoni (38′ st Mordini), Bonetto, Scrosta, Sperotto; Iotti (15′ st Fabris), Urbinati, Graziano, Neglia (38′ st Cremona); Boateng, Cais (22′ st D’Anna). A disposizione: All. Giovanni Cornacchini
RETI: 30′ st Marchi, 41′ st Urbinati
ARBITRO: Mattia Caldera della sezione di Como; assistenti Luca Testi di Livorno e Davide Meocci di Siena; quarto ufficiale William Villa di Rimini
NOTE: Ammoniti Tessiore, Fabris, Urbinati. Corner 5 – 6. Recupero + 1′ +4′
La festa salvezza della Fermana negli spogliatoi del Benelli
LA CRONACA
Dimenticate le rispettive goleade (4-2 per la Vis ad Arezzo e 1-4 per i gialloblù contro la Feralpisalò al Recchioni), Vis Pesaro e Fermana tornano in campo in un posticipo domenicale dal sapore di salvezza.
I padroni di casa devono fare a meno dello squalificato ex Ascoli, De Feo, e degli infortunati Nava, Benedetti e Tassi. Dunque mister Di Donato schiera un 3-5-2 che vede Bertinato tra i pali, Di Sabatino, Ferrani e Brignani in difesa; Gelonese in cabina di regia, Tessiore e Di Paola mezzali, Carissone e Girando sugli esterni di centrocampo ed il tandem composto da Marchi e Gucci in attacco.
I canarini di mister Cornacchini, dopo il fallimentare 4-3-3 dell’ultimo turno, ritornano al consolidato 4-4-2 con Bonetto al posto dello squalificato Manetta, Iotti e Neglia a dare gas sugli esterni, capitan Urbinati (in dubbio fino all’ultimo per un affaticamento muscolare) e Graziano sulla cerniera di centrocampo e Boateng-Cais a fungere da terminali offensivi, con l’ultimo preferito ad un appannato D’Anna.
Il derby non ci mette molto a decollare e già dalle prime battute, da palla franca, Iotti imbecca Cais che trova sulla sua strada i guantoni di un super Bertinato. La risposta della Vis passa per i piedi di Tessiore che innesca il colpo aereo senza fortuna di Gucci.
Nella ripresa i ritmi si alzano e la Fermana spinge sull’acceleratore alla ricerca del gol salvezza, ma prima Neglia dal limite dell’area alza troppo la mira poi Boateng si mette in proprio e dopo aver superato tre difensori biancorossi si perde in un bicchier d’acqua non riuscendo a scavalcare Bertinato. Alla mezzora, però, la dura legge del calcio taglia le gambe ai gialloblù e sotto la maschera del boia si nasconde Marchi, il quale in mischia trova la deviazione vincente che trafigge Ginestra.
La Fermana, però, non si è fatta condizionare dallo svantaggio e con un gran cuore (che ha sopperito alla scarsa condizione fisica sempre più evidente) ha seguito alla lettera il progetto tattico preparato da Cornacchini: costante attacco alla profondità, cercando gli inserimenti senza palla dietro alla linea a tre dei difensori pesaresi. E in questo modo è arrivato il gol salvezza dell’ex Urbinati, decisivo nel raccogliere un pallone vagante sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina e spedirlo in porta con un destro che non lascia scampo a Bertinato.
La classifica dopo i risultati della trentaseiesima giornata
LE DICHIARAZIONI
di Paolo Gaudenzi
E quindi, salvezza fu. A due giornate dalla fine dei giochi di campionato la Fermana ha disputato, per certi versi, un derby a riflettere pressoché da specchio fedele il cammino stagionale. I canarini passano in svantaggio senza grosse e particolari colpe, poi si ricompattano, caricano a molla il morale e sfondano le resistenze vissine con la rete di chi, forse, per destino (e meriti) un po’ te lo aspetti: capitan Urbinati, in più di una circostanza di torneo a ricomporre in sala stampa i cocci post sconfitte, questa sera a meritare la scena del dopo gara, insieme a mister Giovanni Cornacchini, come protagonista del gol valso il punto numero 42, a certificare la permanenza in categoria.
E che dire per l’appunto di mister Cornacchini? Il pensiero, oltre che al riferimento stagionale, torna a ben altri palcoscenici, dilettantistici, di un paio di lustri fa per un’Eccellenza chiusa in amarezza. Da questa sera, invece, la parola <Fermana>, relativa alle sorti dei campionati, per il trainer fanese sarà sinonimo di <obiettivo raggiunto>. Soddisfazioni arrivate con gli interessi, vista la buona resa nel circuito del coming back in gialloblù, ora prof.
Giovanni Cornacchini durante l’analisi del “Benelli” con la salvezza in tasca
“Abbiamo fatto una buona gara contro una squadra affamata di punti – le prime parole di Cornacchini sul derby – non meritavamo di andare sotto, anzi c’erano anche state due buone occasioni da parte nostra. I ragazzi sono stati ottimi nel reagire, ma più che alla serata il bilancio si allarga, vista la salvezza, automaticamente alla stagione. I giocatori hanno rispecchiato cioè la tempra vista per tutto l’arco del torneo. Un grazie di cuore a tutti loro”.
“Aver giocato in serata dopo aver conosciuto gli esiti delle nostre dirette concorrenti? – la considerazione -. Certo, sei condizionato, ma in fin dei conti dovevamo guardare solo al nostro percorso ed è andata bene, perché aver raggiunto la permanenza in categoria, a due domeniche dalla fine del girone, a mio avviso è un risultato strepitoso. E’ stato un percorso senza pari il nostro, i ragazzi hanno avuto un cuore enorme, e questa sera lo hanno dimostrato seppur reduci da una sconfitta pesante, ma arrivata contro un avversario importante, certificato tale dal successo di giornata della Feralpi per 6-1. Grazie proprio a tutti, anche ai giocatori che hanno visto meno il campo, ma sono restati ugualmente silenti ed a disposizione, senza lamentarsi”.
Va ripetuto. Urbinati ci ha messo il cuore, la mente e la gamba in campo, sempre. A volte negli immediati dopo gara anche e non da meno la faccia per dare una chiave di lettura alle sconfitte, pure a quelle scomode e pesanti. La sorte non poteva che far celebrare il capitano questa sera, consegnandolo alla storia del club canarino come l’ambasciatore del percorso salvezza 2021, con metaforico timbro sulla relativa pratica cioè impresso dal gol che vale l’intero campionato.
“C’è un po’ di emozione, devo essere sincero, per aver raggiunto un traguardo incredibile ma voluto – l’approccio emotivo del capitano ai microfoni -. E’ indubbiamente un grandissimo risultato, siamo andati sotto immeritatamente questa sera, ma l’abbiamo ripresa con la cattiveria da squadra vera, che non vuole mollare mai. Il destino ha voluto che fosse mio il gol salvezza, è questo che sto vivendo è uno dei momenti più belli della mia umile carriera. Lo voglio dedicare a tutte quelle persone che mi sono state vicine in questi sei anni di Fermana, un periodo importante e di grandi soddisfazioni provate”.
La sincera felicità di capitan Urbinati, a lui la rete del punto stagionale numero 42, valsa la firma sulla permanenza in Serie C
“Gol di un fanese? – il commento a riecheggiare sugli spalti del Benelli all’arrivo dell’1-1, ma Urbinati precisa – No, di un marottese, si sono sbagliati. Quando gioco per certi versi rappresento il mio paesino di pescatori, gente a farsi il mazzo tanto. Torniamo però alla salvezza, all’ennesimo gol sfortunato abbiamo reagito come si doveva. Capisco che qualcuno in campo, sponda Vis, l’abbia presa male vedendo la nostra eccessiva emotività generale, riportata poi nello spogliatoio. Siamo andati un po’ oltre nei festeggiamenti, ma dall’8 agosto per noi è stata una guerra di nervi ed ora, finalmente, possiamo dire di poter fare la Serie C anche il prossimo anno”.
“Per come siamo partiti attorno a noi si parlava di evitare la retrocessione diretta – la chiusura di Urbinati -. La rincorsa fatta è stata stratosferica, rifaccio i complimenti a tutto lo staff, anche sanitario: se ho giocato quest’oggi è solo grazie alle cure ricevute. Il nostro è un gruppo di lavoro tonico, affiatato ed incredibile. Quando sono anni che rimani in una piazza è sinonimo che si sta bene, c’è simbiosi tra tutti, tifosi compresi. L’unico neo? L’assenza dei sostenitori sugli spalti per l’appunto: il mondo ci ha privati di poter condividere la gioia del gol con loro, con centinaia di fermani cioè a festeggiare ai lati del campo insieme a noi. Sarebbe stato davvero il massimo”.
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