di Leonardo Nevischi
FERMO – «And I’m in perpetual motion and the world below, doesn’t matter much to me, this time tomorrow, where will we be?» recitava nel 1970 una delle più belle canzoni della discografia dei Kinks nonché una delle più potenti e malinconiche dell’intera storia del rock inglese. Tradotto: «E sono in moto perpetuo, e il mondo sotto non conta molto per me, a quest’ora domani, dove saremo?»
Il mondo sotto non conta più nemmeno per la Fermana, perché da domenica scorsa con il pareggio del “Benelli” di Pesaro ha raggiunto aritmeticamente la salvezza con 180 minuti d’anticipo, e forse ora è giunto il momento di volgere lo sguardo verso l’alto per capire “domani dove sarà?”.
Il nuovo obiettivo dei canarini potrebbe ben presto diventare quello del raggiungimento dei playoff, perché se il Modena si confermasse miglior quarta di tutta la Serie C (al momento vanta 66 punti in 36 partite) e sorprendentemente la Fermana dovesse vincere le due gare rimanenti con Virtus Verona e Legnago Salus, con la complicità di una sconfitta del Gubbio ad Imola, la formazione guidata da Giovanni Cornacchini entrerebbe di diritto negli spareggi per la Serie B come undicesima classificata (potendo contare, in caso di una parità finale di punteggio con Gubbio e Virtus, anche sul favore della classifica avulsa).
Mister i playoff sarebbero un sogno, un vero e proprio viaggio onirico, ma la squadra ci crede?
«È da un po’ che sento dire che la squadra ha mollato per il semplice fatto che ho concesso un giorno in più di riposo ai ragazzi dopo la gara di Ravenna, ma la verità è che posso essere criticato come allenatore, ma della gestione del gruppo so io quello che devo fare. Siamo arrivati fin qui e ora è impensabile non provarci: nella mia carriera sono sempre sceso in campo per fare risultato. È vero che fin ad ora la rincorsa è stata lunga e quindi dal punto di vista mentale e fisico qualcosa può essere venuto meno, ma i ragazzi non mi hanno mai deluso. Già domenica a Pesaro con un pizzico di fortuna in più potevamo portare a casa questi benedetti tre punti in trasferta che ci mancano. Tuttavia a Legnago avremo l’ultima possibilità di correggere questo limite del non riuscire a vincere lontano da casa e faremo di tutto per cancellare quello zero alla voce delle vittorie esterne sotto la mia gestione».
Sognare i playoff può essere un ulteriore stimolo per i suoi ragazzi? Soprattutto ora che la salvezza è stata raggiunta e le partite possono essere affrontate con maggiore leggerezza…
«La leggerezza d’azione non ci deve essere perché dobbiamo essere sempre vivi. Tuttavia nella mia testa avevo intenzione di premiare i ragazzi che hanno giocato un po’ meno perché, nell’arco dell’intera annata, i risultati passano anche dalla gestione del gruppo. Sto pensando di dare la possibilità a qualche giocatore di poter giocare, ma sono valutazioni che sto ancora facendo. Posso sbagliare su campo, ma nella gestione delle risorse umane devo rispettare dei principi e non posso essere criticato per questo».
Con la salvezza acquisita, ha parlato con la società per pianificare la prossima stagione?
«No ancora non abbiamo parlato, ci sono ancora due partite ed è giusto aspettare la fine. Non so quali sono le intenzioni della società perché ancora non si è parlato di futuro. Da parte mia però c’è l’intenzione di proseguire. Dopo la partita di Pesaro la società è stata contentissima per il traguardo raggiunto e per me, da fanese, è stata una vera goduria».
Domenica arriverà la Virtus Verona, che gara si aspetta?
«È una squadra forte che possiede giocatori di qualità soprattutto in attacco, ma in difesa qualcosa concede. Secondo me è arrivata molto prima di noi alla quota salvezza e dal punto di vista psicologico forse ha avuto qualche problematica perché hanno perso 8 delle ultime 10 gare. Mi auguro che continuino così».
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