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«Sui fondi Pnrr per la Sanità la Regione snobba la struttura di Sant’Elpidio a Mare» Terrenzi scrive ad Acquaroli

SANT'ELPIDIO A MARE - «Nel piano della Regione Marche che la Giunta si appresta ad approvare, nessun investimento è stato previsto nell’Area Vasta 4 per gli ospedali di comunità, ben consapevoli che è l’unica Area Vasta con un solo presidio ospedaliero, e, nello specifico della città che mi onoro di rappresentare, la considerazione è pressoché nulla»

Il sindaco Alessio Terrenzi

«Nel prevedere come ripartire i fondi previsti dalla missione 6 ‘Sanità’ del Pnrr, la Regione Marche snobba Sant’Elpidio a Mare. Centomila euro per la nostra struttura è una somma ridicola», non ha peli sulla lingua, il sindaco Alessio Terrenzi, nel criticare la ripartizione fondi da parte della giunta Acquaroli. 
«Dopo aver appreso per le vie brevi la proposta di ripartizione dei fondi pervisti dalla Missione 6 (sanità) attorno alla quale sta ragionando la Regione Marche, ho ritenuto opportuno scrivere al presidente Acquaroli, alla Giunta e al Consiglio regionale per perorare la causa della struttura elpidiense, quasi dimenticata nella ripartizione. Il Pnrr finanzia 380 ospedali di comunità, di cui 9 nelle Marche – dice il sindaco – L’ospedale di comunità è una struttura sanitaria per i pazienti che necessitano di interventi clinici a bassa intensità e di breve durata, sia a causa della lieve acuità degli episodi che della recidività delle patologie più croniche. Nel piano della Regione Marche che la Giunta si appresta ad approvare, nessun investimento è stato previsto nell’Area Vasta 4 per gli ospedali di comunità, ben consapevoli che è l’unica Area Vasta con un solo presidio ospedaliero, e, nello specifico della città che mi onoro di rappresentare, la considerazione è pressoché nulla. Vorrei ricordare che nella riforma del 2016 l’ospedale di Sant’Elpidio a Mare era individuato come Casa della Salute/ospedale di comunità e questo ha portato prima alla chiusura del reparto di medicina e all’attivazione dei posti di cure intermedie attualmente usati in parte per pazienti Covid post acuzie. Tale struttura viene in primo luogo declassata a Casa di Comunità, che nella definizione del Pnrr è una struttura in cui attraverso l’attivazione, lo sviluppo e l’aggregazione di servizi di cure primarie e la realizzazione di centri di assistenza viene data una risposta integrata ai bisogni di cura, di fatto un poliambulatorio gestito dai medici di base. E anche a fronte di tale declassamento non vengono previste risorse per il finanziamento ad esempio il potenziamento della Rsa come previsto per l’ex presidio ospedaliero di Montegranaro o il potenziamento della riabilitazione nel l’ex presidio ospedaliero di Porto San Giorgio».
«La struttura elpidiense – incalza Terrenzi – viene tenuta marginalmente in considerazione con un finanziamento pari a 100.000 euro che non si capisce né in base a quali criteri sia stato definito e tantomeno sulla base di quale progetto. Si tratta di una somma irrisoria che non ci permette di comprendere quali siano le reali intenzioni della Regione Marche su questa struttura. Ricordo anche che la nostra struttura è stata a disposizione per il Covid da sempre, sia a livello di radiologia che di reparto ed ora, nel momento in cui si ragiona su come ripartire i 13.800.000 di euro previsti per il Bando Pnrr Missione 6 al nostro ospedale si assegna il classico ‘contentino’. Chiediamo da tempo la Potes h24 anziché h12: non solo non si è mai avuto un riscontro in merito ma è stato tolto anche il medico. Onestamente mi chiedo cosa possa essere successo: possibile che il presidio ospedaliero elpidiense, che secondo il mio parare necessita di tante risorse per essere reso funzionale con interventi di ammodernamento, adeguamento sismico o antincendio tanto per citare qualche esempio meriti invece, secondo la regione, una somma irrisoria pari a 100mila euro? Chiedo con forza di rivedere questa proposta alla luce di valutazioni serie e concrete: una valutazione attenta non può far emergere come per Sant’Elpidio a Mare siano necessarie somme di gran lunga superiore ai centomila euro previsti. Con una somma del genere, in una struttura come la nostra, si fa ben poco.
Ritengo indispensabile rivedere questa decisione così come ritengo necessario che vengano resi noti i criteri alla base dei quali si sono individuati i singoli interventi: di cosa si è tenuto conto? Della tipologia del servizio offerto? Del bacino d’utenza? Della popolazione delle varie zone in cui si trovano le strutture individuate come beneficiarie degli interventi? In un periodo in cui la sanità sta vivendo una situazione molto delicata, con richieste sempre crescenti da parte dell’utenza e con strutture che ben si presterebbero per dare davvero risposte concrete con gli adeguati interventi, mi auguro che questa mia missiva non cada nel nulla: il territorio ha bisogno di sapere cosa la Regione ha in mente per il presidio ospedaliero locale e, soprattutto, che prenda consapevolezza che con una cifra come quella prevista non si può andare lontano. Mi auguro che – l’appello finale del sindaco – i consiglieri di riferimento della zona Jessica Marcozzi, Marco Marinangeli, Andrea Putzu, possano perorare la nostra causa in quanto rappresentanti del territorio fermano in seno alla maggioranza”.

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