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Elezioni 2023, Balestrieri: «Pronto ma con coalizione unita». Per Felicioni ipotesi Terzo Polo: «Cambiato indirizzo, ma sono sempre io». Rumors su Ciarpella 

PORTO SANT'ELPIDIO - In vista delle elezioni amministrative che chiameranno la città ad eleggere il successore di Nazareno Franchellucci, il segretario provinciale FdI dà la sua disponibilità, ma «l'importante è che ci sia un progetto vincente». Intanto, uscito dal Laboratorio Civico, prende quota il nome di Felicioni per guidare il partito Azione - Italia Viva, il quale in alternativa punterebbe su Massimiliano Ciarpella. Il Pd attende che Paolo Petrini sciolga la riserva. Occhio anche ad una possibile civica composta da un pool di assessori uscenti o ex tali come Traini, Romitelli e Sebastiani

 

di Leonardo Nevischi

Che a Porto Sant’Elpidio si respiri già aria di elezioni amministrative 2023 non è più un segreto e le grandi manovre in vista del voto che porterà a scegliere il successore del sindaco Nazareno Franchellucci sono ormai in corso da settimane. Al momento sembrerebbero quattro i fronti che nella prossima primavera si ritroveranno contrapposti: ovviamente il centrodestra e il centrosinistra, poi Azione – Italia Viva ed in mezzo la variabile civica. Tra incognite e nette prese di posizione, il lavoro di partiti e civici per trovare la quadra su nomi e accordi procede incessantemente.

 

Centrodestra: c’è Balestrieri in pole

Partiamo dal cetrodestra dove, forti dei recenti successi elettorali, quelli di Fratelli d’Italia vogliono legittimamente recitare una parte da protagonisti. Qui la rosa dei possibili candidati sindaci risponde ai nomi di Giorgio Marcotulli, che già aveva tentato di sedersi sulla poltrona di primo cittadino nel 2018, ed Andrea Balestrieri. E proprio quest’ultimo pare stia riscuotendo sempre più successo e appetibilità nella cittadinanza. «Io ho dato la mia disponibilità per la candidatura – ha detto il coordinatore provinciale di FdI -, però deve essere una scelta condivisa da tutti. Per quanto mi riguarda conta la squadra e per me, indipendente dai ruoli, conta vincere con la soluzione migliore. Nonostante l’ottimo risultato del mio partito alle ultime politiche, risultando la prima forza politica cittadina, so che alle amministrative le dinamiche sono ben diverse, per questo non “metto il cappello” su me stesso bensì su un progetto vincente di squadra. Questo penso sia un segno di riconoscenza e rispetto verso tutti quei cittadini che negli ultimi 10 anni ci hanno dimostrato vicinanza. L’indice di gradimento nei confronti dell’attuale amministrazione non è più quello delle urne del 2018 o tantomeno del 2013, quel consenso che ha permesso al Pd di vincere si è notevolmente ridotto e io come segretario di partito ho il dovere di ascoltare i cittadini e fare sintesi. Però l’autoreferenzialità non mi piace: serve una scelta condivisa e sono certo che quella che prenderemo sarà la migliore. Vogliamo fare politica e governare questa città per riportarla allo splendore che merita». Proprio per questo, tra le varie ipotesi non è da escludere che Balestrieri e Marcotulli possano fare un passo indietro per lasciare il campo ad una figura che sia la giusta sintesi tra il centrodestra e quel Laboratorio Civico con il quale, sebbene non ci siano ancora stati contatti seri, c’è un feeling innegabile. D’altronde Marcotulli dixit: «Andare uniti alle elezioni è la soluzione più completa e concreta per vincere».

Felicioni mina vagante tra civismo e Terzo Polo

Un altro dei possibili candidati sindaco è Alessandro Felicioni. L’ex capogruppo del Laboratorio Civico, dopo aver abbandonato i banchi del consiglio comunale ed aver lasciato il testimone a Pierpaolo Lattanzi, è di nuovo in pista. Non serviva un genio per capire che qualcosa bollisse in pentola, perché nonostante le dimissioni, Felicioni non si è mai preso una pausa dalla politica e la frequente attività sui suoi profili social ne erano la prova. Ed è proprio lì che l’ex candidato sindaco mercoledì si è rivolto ai cittadini: «Ho continuato ad interessarmi delle vicende cittadine, notando un certo fermento per la prossima tornata elettorale. Ho incontrato persone, a titolo puramente personale, rappresentanti di gruppi civici nuovi o consolidati ed esponenti di partiti politici. Si stanno formando nuove realtà civiche e questo è un buon segnale per il paese perché il civismo orienta le scelte amministrative tenendo conto delle esigenze dei cittadini senza vincoli di sorta, favori da fare o restituire, diktat imposti da personaggi che nemmeno conoscono la strada per arrivare a Porto Sant’Elpidio. Serve gente che ha vissuto e vive con le proprie forze e del proprio lavoro».

Un Felicioni apparso quanto mai determinato e che ha parlato della sua visione a medio e lungo termine del paese: «Lo vedo come una località turistica che sappia accogliere e farsi apprezzare. In grado di valorizzare il proprio patrimonio paesaggistico e capace di conservare dignitosamente i propri luoghi caratteristici. Lo vedo ricco di attività commerciali ed imprenditoriali solide, capaci di dare benessere alle proprie famiglie e di rendere le strade del paese vivaci e gradevoli per chi vi passeggia. Lo vedo sicuro, sia nei luoghi centrali sia in quelli periferici, e con i conti in ordine». Poi parla di obiettivi, scadenze e monitoraggio: «Poche cose da fare, ma mirate: Fim, ex Ligmar, viabilità, gestione del cimitero, Gigli, manutenzione di villa Baruchello. Occorre mettere in sesto la città con interventi su strade, fognature (soprattutto nella parte sud del paese), verde pubblico, edilizia scolastica, illuminazione». Poi l’appello che culmina con una sorta di auto candidatura: «Per fare tutto ciò servono persone preparate, disposte a dare tempo, impegno ed energie. Gente libera da vincoli. Gente che troverà in me, se lo vorrà, qualcuno che la pensa allo stesso modo e che è disposto a rimettersi a disposizione perché io ho solo cambiato indirizzo, non idea e resto quello che ero prima e che sono sempre stato».

Dunque un Felicioni che vuole essere della partita e, a tal proposito, non si esclude che proprio lui possa essere una prima scelta del Terzo Polo. Italia Viva e Azione, infatti, si stanno guardando intorno e in un ipotetico draft avrebbero messo nel mirino l’ex leader del Laboratorio Civico. Felicioni pertanto si appresta ad essere una vera e propria mina vagante. In attesa che lui stesso sciolga le riserve, però, sul tavolo di Wais Ripa e Gianluca Rocchi ci sarebbe anche il nome di Massimiliano Ciarpella. L’ex consigliere comunale de Il Popolo della Libertà, da tempo lontano dalla politica attiva, sarebbe la seconda scelta per la papabile candidatura a sindaco alla guida del Terzo Polo.

Il Pd e l’interrogativo Petrini

A sinistra l’uscente Franchellucci non si è ancora pronunciato su chi potrebbe essere colui o colei che dovrebbe raccogliere il suo testimone per una candidatura dem a sindaco. Sta di fatto, però, e questo non è un segreto, che il Partito Democratico sta attendendo una presa di posizione dell’ex sindaco e onorevole Paolo Petrini. Infatti per una buona parte dei democratici il suo sarebbe un volto che contribuirebbe significativamente a dare quella spinta necessaria per giocarsi la partita. Tuttavia, la sensazione che si ha avuto fino ad oggi è che il centrosinistra stia temporeggiando nel tentativo di capire dagli schieramenti opposti quali potranno essere i possibili competitors e solo allora svelerà le sue carte.

Di sicuro, così come il centrodestra, anche il centrosinistra deve fronteggiare delle incognite legate ai civici. Se da un lato c’è il Laboratorio Civico e l’interrogativo Felicioni, qui bisogna fare i conti con le possibili ambizioni di grandezza di un pool di assessori, vecchi e attuali, che rispondono ai nomi di Marco Traini (Bilancio), Vitaliano Romitelli (Sicurezza) e Milena Sebastiani (presidente del Consiglio comunale ed ex assessore a Sport e Turismo). Di fatto, se il Pd non dovesse trovare una quadratura del cerchio che sia congeniale a tutti, potrebbe ritrovarsi con il “nemico” in casa.


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