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Superbonus, approvato emendamento per gli edifici colpiti dal terremoto

SISMA - L'annuncio questa sera a Camerino del commissario alla ricostruzione Guido Castelli

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Guido Castelli durante il convegno di questa sera a Camerino

di Monia Orazi 

Approvato l’emendamento che sblocca l’applicazione del superbonus per gli edifici colpiti dal terremoto. È stato presentato alla commissione finanze della Camera e riguarda la deroga dei crediti d’imposta per l’applicazione del superbonus 110% nel cratere sismico. A dare l’annuncio questo pomeriggio intorno alle 19,20 il commissario alla ricostruzione Guido Castelli impegnato a Camerino nel convegno “Quali orizzonti per la ricostruzione” organizzato dall’ordine degli architetti, che ha voluto presentare un documento con le richieste più urgenti, a firma dei presidenti degli ordini territoriali impegnati nella ricostruzione delle quattro regioni, tra cui il presidente dell’ordine maceratese Vittorio Lanciani per sbloccare la ricostruzione.

Ecco il commento di Castelli all’approvazione: «L’impegno preso è stato mantenuto: dalla Camera dei deputati è arrivato il via libera per il Superbonus e la cessione del credito nell’area del cratere del Sisma 2016. Si tratta di una misura davvero fondamentale nel percorso di rinascita dell’Appennino centrale. L’emendamento approvato garantisce fino al 2025 la cessione nel credito e lo sconto in fattura per gli interventi di ricostruzione che hanno usufruito del 110% per le lavorazioni non coperte da contributo sisma. Il mantenimento della cessione del credito d’imposta e dello sconto in fattura nel solo cratere sismico rappresenterà certamente uno stimolo per le imprese a lavorare nel grande cantiere della ricostruzione. Il 110%, abbinato alla ricostruzione, consentirà di rafforzare la sicurezza degli edifici e di renderli sostenibili sotto il profilo energetico e ambientale. Esprimo sincera soddisfazione e ringrazio il Governo e la maggioranza per lo sforzo compiuto e l’attenzione mostrata nei confronti delle nostre comunità».

«Per rendere possibile la cessione del credito di imposta, stiamo lavorando con l’Agenzia delle entrate, ma non è ancora definito – ha puntualizzato Castelli – in modo che la l’intervento dell’ufficio speciale ricostruzione possa validare l’applicazione del 110%, come debito dello Stato italiano circuitabile senza sospetti. Per il passato speriamo di sbloccare gli incagli nella cessione del credito, con le banche che ancora abbiano la capienza per acquistare i crediti. Sul futuro abbiamo ancora due anni e mezzo per la scadenza sino al 2025. Un altro aspetto salutare di questa approvazione è che altre imprese potranno venire a lavorare nel cratere, perché in questo quadrante d’Italia ci sarà appetibilità per il lavoro».

Queste le parole con cui Castelli ha commentato l’approvazione dell’emendamento, molto atteso dai terremotati, dai tecnici e dalle imprese impegnate nella ricostruzione, per evitare che un altro collo di bottiglia si aggiunga alla difficile opera di ricostruzione post terremoto, con un importo notevole degli accolli a carico dei proprietari che di fatto avrebbe bloccato una serie di interventi, oppure avrebbe avuto come conseguenza lavori di qualità inferiore. Castelli ha detto che la ricostruzione privata leggera è al 47%, molto più indietro quella pubblica.

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Lucia Albano

Soddisfazione anche dall’onorevole marchigiana Lucia Albano, sottosegretario all’Economia e Finanze: «In Commissione Finanze alla Camera è stata appena approvata la deroga al blocco della cessione dei crediti per il cratere sismico del 2016 e per le zone colpite dall’alluvione dello scorso settembre. È una notizia che ha visto il Governo impegnato in prima linea a tutela delle comunità marchigiane che, negli ultimi anni, hanno dovuto fronteggiare diverse calamità che hanno minato il tessuto economico e stravolto la quotidianità di molti cittadini. Inoltre, a livello nazionale, la direzione di alcuni emendamenti governativi in Commissione Finanze va verso un ampliamento della detrazione a dieci anni non solo per le compensazioni di banche e imprese ma anche di privati incapienti. Il lavoro del Governo prosegue sulla linea tracciata dal decreto approvato lo scorso 17 febbraio, definendo le dovute deroghe e risolvendo la drammatica situazione di migliaia di imprese vicine al default e dei cosiddetti esodati del Superbonus. Se gli istituti bancari e assicurativi hanno aperto alla possibilità di riacquistare i crediti incagliati, infatti, è proprio grazie al decreto che chiarisce e limita le responsabilità del cessionario, e che pone contestualmente un limite all’emorragia dei conti pubblici causata dalla normativa ereditata dannosa e confusionaria».

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Augusto Curti (Pd)

Interviene anche il deputato marchigiano del Pd, Augusto Curti: «Un risultato che premia l’attività posta in essere, insieme ai colleghi del PD, con l’obiettivo di sanare il grave danno provocato dal Governo. Nello stesso emendamento, le misure del Superbonus sono state estese alla ricostruzione degli immobili danneggiati dall’ alluvione dello scorso Settembre, nel nord delle Marche. Anche in questo caso, da mesi, chiediamo di elevare il livello di attenzione e l’incisività degli interventi. Certamente l’inserimento di questa estensione è da apprezzare anche se non può essere considerata esaustiva. Per quel che concerne i territori alluvionati, infatti, il 110% va valutato come una misura complementare. Dopo il pasticcio causato dal Governo, confidiamo che in futuro venga riservata più attenzione nelle scelte, così da non disperdere tempo prezioso nella rincorsa agli errori».

Irene Manzi

«L’integrale reintroduzione del Superbonus per le aree del cratere e dell’alluvione – aggiunge lo stesso Curti insieme alla collega Irene Manzi – rappresenta un atto di giustizia per il quale, insieme ai colleghi del gruppo PD, ci siamo fortemente battuti. Un percorso accidentato, a causa degli ostacoli posti da un Governo che, nelle ultime settimane, si è affannato a rincorrere se stesso e i propri clamorosi errori. E leggere della soddisfazione del Commissario Castelli, strappa sinceramente un sorriso amaro. Perché è paradossale che Castelli si senta di poter gioire per la reintroduzione di una misura, già efficacemente operativa all’atto della sua nomina, cancellata dall’Esecutivo di centrodestra. E’ come se il calciatore che ha provocato il fallo, pretenda di battere il rigore e, addirittura, esultare per il gol. Uno strano modo di interpretare le regole istituzionali. Stona infatti moltissimo questo sottinteso secondo cui, chi ha causato il danno debba essere ringraziato per aver messo una tardiva toppa. Del resto non rappresenta una novità la tendenza a rivendicare meriti inconsistenti, soprattutto sull’opera altrui. E’ accaduto con il piano delle opere pubbliche, messo in campo da Legnini e finanziato dal Governo Draghi. Come pure con le stabilizzazioni del personale in area sisma, sempre a firma Legnini, sostenute addirittura in precedenza dall’Esecutivo Conte. Ci auguriamo dunque che in futuro, più che sugli inesistenti meriti propri, il Governo si concentri sul merito delle questioni».



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