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Passa all’unanimità la mozione sulla tutela della casa di Joyce Lussu

FERMO - E' stata votata durante il consiglio comunale di ieri pomeriggio. L'assessora alla cultura, Micol Lanzidei: «Saremo uno dei soggetti che andranno a interloquire nell’elaborazione di una strategia realistica, fattiva e utile per tutelare l’interesse culturale di questa città»

 

E’ stata votata all’unanimità la mozione riguardo la tutela e destinazione d’uso d’interesse culturale per la casa di Joyce Lussu a San Tommaso avanzata dall’assessora alla cultura, Micol Lanzidei. Un argomento su cui si è dibattuto tanto in questi mesi, ieri sera il consiglio comunale di Fermo ha voluto dare una risposta netta. «La dimora è un luogo fisico della sua memoria – ha esordito Lanzidei – Gli oggetti testimoniano e documentano anche l’attività intellettuale. I primi portavoce della necessità di conservazione della casa a San Tommaso sono stati i membri del centro studi Joyce Lussu. A loro poi si sono unite tante altre associazioni e non solo del territorio. La mozione che hanno presentato addirittura ha raccolto 22mila firme. Il comune di Fermo è stato interpellato e di certo non si tira indietro. Da anni manifestiamo interesse verso questa straordinaria intellettuale, abbiamo anche intitolato una via all’opera “Scarpette rosse”. Oggi ribadiamo l’impegno che già da tempo questa amministrazione porta avanti. Noi ci siamo. Nei limiti delle competenze e delle nostre possibilità, saremo uno dei soggetti che andranno a interloquire nell’elaborazione di una strategia realistica, fattiva e utile per tutelare l’interesse culturale di questa città».

Sulla questione si è espresso anche il capogruppo del Partito Democratico, Paolo Nicolai: «La storia di Joyce Lussu parla da sola. Siamo contenti che il Comune ha dato la sua disponibilità». Dello stesso avviso è il consigliere di maggioranza di “Fermo – la città che vogliamo”, Nicola Pascucci: «In un momento così drammatico per la tragedia di Giulia Cecchettin e i conflitti bellici credo che questo ordine del giorno diventi ancora più importante. Ricordiamo infatti le lotte dell’autrice per riconoscere i diritti degli ultimi e degli oppressi. Nel 1948 fu promotrice dell’Unione donne italiane, associazione femminista. Occorre scongiurare la vendita al privato della dimora di una scrittrice di questa importanza». «L’argomento bypassa i colori politici – ha fatto eco Luciano Romanella della Lega -. Personaggi di questo calibro non vanno mai dimenticati. Va riconosciuto l’alto profilo culturale di Lussu». A chiudere la discussione Stefano Fortuna del Movimento 5 Stelle: «Abbiamo bisogno di riconoscerci in lei. Stiamo parlando di un personaggio che porta un senso civico elevatissimo. Dobbiamo tenere alti i suoi valori».

Alessandro Luzi (foto gentilmente concesse da Luisa Serroni)

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