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L’Ast incontra i medici di medicina generale «Collaborazione e territorialità» Focus chirurgico sul colon retto

FERMO - L'Ast di Fermo, guidata dal direttore generale, Roberto Grinta, ha incontrato ieri sera i medici di medicina generale presso l'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Fermo. Nel ribadire il ringraziamento alla presidente, Anna Maria Calcagni, «per l'ospitalità concessa», l'Ast Fermo, con una nota stampa, fa sapere che l'incontro, «in una sala gremita di "camici bianchi", è stato molto costruttivo a vantaggio di una medicina, come da linee guida regionali, sempre più multi-disciplinare, sinergica e radicata sul territorio»

Foto di gruppo a margine dell’incontro di ieri

di redazione CF
Nella serata di ieri la direzione dell’Ast di Fermo, guidata dal direttore generale, Roberto Grinta, ha incontrato i medici di medicina generale presso l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Fermo. Nel ribadire il ringraziamento alla presidente, Anna Maria Calcagni, «per l’ospitalità concessa», l’Ast Fermo, con una nota stampa, fa sapere che l’incontro, «in una sala gremita di “camici bianchi”, è stato molto costruttivo a vantaggio di una medicina, come da linee guida regionali, sempre più multi-disciplinare, sinergica e radicata sul territorio».
L’appuntamento ha avuto per oggetto la presentazione del programma di screening colon-retto secondo le linee guida regionali e nazionali. «Occasione ideale, quella offerta dall’incontro, per illustrare il percorso chirurgico di un paziente affetto da una neoplasia del colon e, più in generale, l’offerta dell’attività di chirurgia dell’Ast, diretta da Silvio Guerriero». Al microfono si sono susseguiti gli interventi del direttore della Chirurgia, Silvio Guerriero, quello della Gastroenterologia, Giampiero Macarri, quello del Dipartimento Prevenzione-Servizio Igiene e Sanità pubblica, Giuseppe Ciarrocchi insieme a Silvia Scaramuzza, quello dell’Oncologia, Renato Bisonni, e di Sabino Mangino (in sostituzione del direttore della Radiologia, Gianluca Valeri). Presenti anche il direttore sanitario Ast, Simona Bianchi e il suo successore, Andrea Vesprini.
«Ringrazio il direttore Grinta per aver promosso questo incontro – le conclusioni della Calcagni – il colloquio con i medici ospedalieri è in atto. La crescita si fa condividendo, con un confronto franco, i problemi per arrivare insieme alle soluzioni». Diverse le domande che i presenti hanno rivolto ai relatori, svariati anche gli interventi tra cui quello di Paolo Misericordia (segretario regionale Fimmg Marche).

L’equipe della Chirurgia guidata dal dr. Silvio Guerriero

IL PERCORSO CHIRURGICO PER UN PAZIENTE AFFETTO DA NEOPLASIA DEL COLON
Dopo il riscontro diagnostico, si inizia con la discussione multidisciplinare dei casi clinici, che alla presenza di diversi specialisti (chirurgo, oncologo, radiologo, gastroenterologo, anestesista) stila un percorso terapeutico personalizzato.
«Se viene ritenuto opportuno intervenire chirurgicamente – spiega Silvio Guerriero – il paziente viene indirizzato, dopo valutazione specialistica, verso il percorso di pre-ricovero che rappresenta il primo step del percorso di pre-abilitazione primo stadio dell’Eras (Enhanced Recovery After Surgery). Si tratta di un percorso, dicevamo, di cure peri-operatorie, multimodale, progettato per ottenere il recupero  precoce dei pazienti sottoposti a chirurgia maggiore, e coinvolge più figure professionali (chirurgo, anestesista, dietista, infermiere, O.S.S.) che, insieme, gestiscono il paziente applicando le pratiche cliniche più moderne basate sulle evidenze scientifiche. L’applicazione dell’Eras rappresenta un momento importante per il rapido recupero postoperatorio del paziente e la sua applicazione un punto di forza della nostra Uoc”. Altra peculiarità dell’Uoc di Chirurgia dell’ospedale Murri è la possibilità di utilizzare in oltre il 70% dei casi un approccio laparoscopico a tutta la chirurgia addominale in generale ed, in particolare, a quella oncologica del colon, dello stomaco e del fegato».
LE MODERNE TECNOLOGIE A DISPOSIZIONE
«Abbiamo la possibilità di utilizzare sistemi ottici all’avanguardia che – aggiunge Guerriero – ci consentono una visione tridimensionale e magnificata a tutto vantaggio della precisione ed accuratezza dell’intervento chirurgico, così come di strumenti di dissezione di ultima generazione che, con una ottimale gestione di sanguinamento e resezione, ci fanno portare a termine con successo anche interventi complessi. L’associazione di laparoscopia e sistemi di gestione del paziente col protocollo Eras consente una riabilitazione postoperatoria precoce con rapida dimissione a domicilio (in genere 5 giorni dopo l’intervento».
I DATI
«Dal 2019 a Fermo c’è stata una progressiva e costante diffusione dell’approccio laparoscopico che ora viene utilizzato routinariamente anche in regime di urgenza. Nel 2023 sono stati eseguiti circa 130 interventi sul colon retto. Di questi, 72 per tumori per il 73% operati in laparoscopia. In particolare – il dettaglio fornito dal direttore della Uoc – abbiamo operato 24 adenocarcinomi del retto (nel 91% dei casi con approccio laparoscopico). In totale dal 2020 sono state eseguite, nonostante le inevitabili restrizioni legate al Covid con conseguenti blocchi dell’attività chirurgica, circa 500 resezioni colorettali approcciate in laparoscopia nel 77% dei casi. Questi dati confermano che presso il nostro ospedale l’approccio multidisciplinare alla patologia colorettale garantisce alla cittadinanza un trattamento aderente alla linee guida nazionali e di elevato standard, confermato dai dati pubblicati dal Programma Nazionale Esiti 2023. L’approccio multidisciplinare è, naturalmente, adottato per la gestione anche della patologia oncologica di stomaco e fegato, e sottolinea ancora di più gli stretti rapporti di collaborazione tra le diverse specialità che puntano a personalizzare, per il paziente (Tailored Therapy), il percorso di cura piu appropriato di cui la chirurgia è parte imprescindibile».
Un percorso multidisciplinare, si diceva, che, nel programma di screening oggetto dell’incontro, vede inevitabilmente coinvolta la Uoc di Gastroenterologia del Murri, guidata da Giampiero Macarri. Oltre alla usuale attività di assistenza, due sono i campi di particolare interesse ed “expertise” che caratterizzano la struttura: la gestione delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (Mici) e l’Endoscopia Digestiva Diagnostica ed Operativa.


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