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La magia della Via Lattea, lo scatto del sangiorgese Andrea Curzi al Milky Way Photographer of the Year 2024

FOTO - L'appassionato di astrofotografia è arrivato fin sulle Dolomiti per il suo scatto approdato al Milky Way Photographer of The Year 2024: «Parliamo di un premio che viene assegnato ai 25 migliori fotografi della Via Lattea in tutto il mondo dal prestigioso blog di settore Capture The Atlas. L'articolo viene annualmente inserito anche su siti come The Guardian, Forbes, PetaPixel, Stuff, Sky news e molti altri. Credo di essere l'unico marchigiano ad aver mai ricevuto questo premio, così come credo sia una cosa molto bella per la nostra regione»

La foto di Andrea Curzi fornita dallo stesso Curzi

Il sangiorgese Andrea Curzi, con il suo scatto, nominato al Milky Way Photographer of The Year 2024. «Parliamo di un premio che viene assegnato ai 25 migliori fotografi della Via Lattea in tutto il mondo dal prestigioso blog di settore Capture The Atlas. L’articolo viene annualmente inserito anche su siti come The Guardian, Forbes, PetaPixel, Stuff, Sky news e molti altri. Credo di essere l’unico marchigiano ad aver mai ricevuto questo premio, così come credo sia una cosa molto bella per la nostra regione».

«Ho 38 anni e attualmente sono un appassionato di fotografia di paesaggio che sta trasformando questa passione in un lavoro. Ho scelto come luogo di scatto le Dolomiti perché offrono tra i cieli migliori in Italia per questo genere fotografico. La location del Passo Giau si prestava perfettamente all’idea che avevo in mente per realizzare questa fotografia, l’arcata della Via Lattea invernale partiva dal Monte Cernera e terminava precisamente sulla Ra Gusela. Nello scatto vi è la Via Lattea Invernale, diversa da quella comunemente vista in estate. Le “macchie” rosse che si vedono in foto sono nebulose ad emissione di idrogeno che sono presenti nel nostro cielo e che è possibile catturare grazie ad una fotocamera astro-modificata. A sinistra si può riconoscere la costellazione di Orione intorno ad un “anello” che si chiama Barnard Loop. Ho fatto parecchi chilometri e passato una nottata in bianco per poter realizzare quell’idea che avevo costruito da casa. Ho partecipato a questo concorso perché è tra i più importanti per quanto riguardano l’astrofotografia di paesaggio dedicata alla Via Lattea. E’ un concorso in cui vengono mostrati i luoghi più bui e remoti di tutto il mondo e lo scopo del contest è quello di mostrare la bellezza del cielo a chi non ha possibilità di viverlo personalmente. Tra i prossimi obiettivi, c’è quello che è definito il concorso di astronomia più importante al mondo che è L’Astronomy Photographer of The Year organizzato dal Royal Museum Greenwich che si terrà a settembre. Al momento sono tra i selezionati finalisti e spero in un risultato positivo. E l’altro step è il trasformare definitivamente quest’ hobby in un lavoro per poter trasmettere agli altri tutte le mie conoscenze e la mia passione per questo settore meraviglioso».


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