Sant’Elpidio a Mare, i candidati a sindaco pronti al rush finale: è sfida a quattro (anche sul palco)

SANT'ELPIDIO A MARE - A contendersi la carica di sindaco, dopo la caduta dell'amministrazione Pignotti e un conseguente commissariamento, ben quattro candidati pronti a contendersi la fascia di primo cittadino. Si voterà il 25 e 26 maggio prossimi con eventuale secondo turno di ballottaggio l'8 e il 9 giugno. In campo (in ordine alfabetico) Gionata Clacinari, Rossano Orsili, Enrico Piermatiri e Mirco Romanelli

di Silvia Ilari

Sant’Elpidio a Mare c’è. Un Teatro Cicconi gremito è quello che ha accolto, ieri sera, i candidati alla corsa elettorale  nel confronto organizzato dai giornalisti locali. A contendersi la carica di sindaco, dopo la caduta dell’amministrazione Pignotti e un conseguente commissariamento, ben quattro candidati pronti a contendersi la fascia di primo cittadino. Si voterà il 25 e 26 maggio prossimi con eventuale secondo turno di ballottaggio l’8 e il 9 giugno. 

Sul palco, (in ordine alfabetico) Gionata Clacinari, Rossano Orsili, Enrico Piermatiri e Mirco Romanelli. In totale, sono 20 le liste che li sosterranno, di cui otto a sostegno di Orsili, due di Piermartiri, tre di Romanelli e sette di Calcinari. 

Subito si è entrati nel vivo con uno dei temi più spinosi: il bilancio. (le risposte dei candidati in ordine alfabetico)

Per Rossano Orsili: «La prima cosa da fare è il punto della situazione. In questi giorni sono usciti gli ultimi dati, ma sarà subito importante scattare una fotografia dello stato attuale appena la nuova amministrazione si insedierà. Oltre a ciò, sarà fondamentale controllare l’avanzamento di ciò che riguarda i fondi del Pnrr perché, con 33 milioni di euro di investimenti, i cui lavori dovranno essere terminati entro il 2026, vuol dire che dobbiamo tenere bene tutto sotto controllo. Inoltre, terremo sotto controllo entrate e uscite, soprattutto in merito al pagamento delle tasse e il resto, settore per settore. Da lì si parte e si comincia a programmare. In passato, il problema del Comune è stato sempre correre dietro all’emergenza, questa è una città che deve imparare a programmare». 

Enrico Piermartiri si è concentrato sul Pnrr, sottolineando che «occorre controllare gli stati di avanzamento dei lavori perché poi resterebbero opere inattuate». Ha poi aggiunto: «Il bilancio non è in deficit formalmente, ma servirà vedere le singole voci. Una voce non indifferente è quella dei residui attivi, ovvero dei crediti non riscossi. I residui attivi non riscossi nel 2024, in base all’ultimo rendiconto gestionale approvato dalla commissaria, sono di 20 milioni e 900 mila euro, 21 milioni quasi. Nel 2021 era di 14 milioni di euro. C’è un fondo rischi, crediti inesigibili di 5 milioni, significa che abbiamo in bilancio 16 milioni da riscuotere e quindi l’equilibrio finanziario e economico sta tutto lì. La spesa corrente si attesta intorno ai 13 milioni di euro, poco più o poco meno, è cresciuta negli ultimi anni; quindi, significa che viene pagata anche con gli interessi dei mutui che vengono accesi per il pagamento degli stipendi, delle spese che il comune annualmente ha». 

Parola poi a Mirco Romanelli: «C’è scarsa liquidità e questo condizionerà le scelte del 2025. Il primo passo è andare a prendere il bilancio di previsione e vedere cosa è stato previsto per il 2025. Dal 2024, c’è un avanzo dell’amministrazione di 128 mila euro, ma questo è un risultato sì positivo, ma poi bisogna anche andare a vedere la gestione finanziaria. C’è scarsa liquidità e questo condizionerà le scelte del 2025». 

Per Gionata Calcinari: «Il bilancio purtroppo è in una situazione piuttosto delicata, ha dei numeri che non mentono, lo dicono anche le autorità contabili, la Corte dei conti dei conti e il Collegio dei revisori dei conti che più volte hanno richiamato il Comune al rispetto degli equilibri. Quella che è fuori controllo è la spesa corrente, cioè quella che serve per mandare avanti il Comune, per il suo funzionamento, per pagare il personale, per pagare i servizi. In tutti questi anni abbiamo speso di più di quello che abbiamo incassato, quindi c’è un’evidente difficoltà. Su questo bisognerà intervenire, per esempio eliminando tutta una serie di spese e di sprechi inutili. Abbiamo proprio sprecato dei soldi, quando invece potevamo destinarli alle manutenzioni delle strade, dell’erba e quant’altro». 

Il trasporto scolastico

Quello dei trasporti è un nodo che si aggroviglia sul recente avviso dei costi che andranno a colpire le famiglie: 225 euro per chi ha un Isee tra i 3000 e i 7500 euro, che sale fino a 500 euro per chi supera i 35.000 euro l’anno.«Avere un figlio sarà ancora un bene di lusso nella prossima legislatura?» chiedono i giornalisti. 

Enrico Piermatiri: «Isee basso significa che c’è povertà, chiedere 225 euro a una famiglia con difficoltà significa che il Comune non ha fondi. Chi ha stilato quella tariffa, penso su impulso della Commissaria, ha fatto i conti e avrà visto che l’importo per i trasporti è insufficiente. Gli altri Comuni hanno disponibilità da poter garantire, noi no evidentemente». 

Mirco Romanelli, dal canto suo, ha parlato dell’intenzione di trovare soluzioni per dare respiro alle famiglie: «Il Comune partecipa in maniera minore rispetto agli anni scorsi, quindi si chiedono soldi ai cittadini, ma questa è una gestione commissariale, non politica. Per quanto mi riguarda, come coalizione di centrosinistra, l’attenzione al sociale è una nostra caratteristica, quindi, indipendentemente dal bilancio, le famiglie vanno aiutate. Non sarà possibile ritoccare le tariffe perché sono nel bilancio di previsione, ma studieremo un modo. Altri Comuni, per esempio, utilizzano i voucher».

D’altro avviso, Gionata Calcinari: «La scelta di aumentare le tariffe del trasporto scolastico è una scelta tutta politica e amministrativa. Decisione presa nel 2022, proseguita nel 2023 in cui sono triplicate. Le famiglie pagano di più per iscrivere i figli all’asilo nido, pagano di più la mensa, le colonie estive, paghiamo di più tutta una serie di tasse e tariffe. A questo non corrispondono servizi efficienti perché il trasporto scolastico negli anni passati è stato gestito male, con poco personale, con il ricorso al trasporto esterno e che ci costa molto di più. Abbiamo acquistato dei mezzi che sono parcheggiati e mai utilizzati, fermi con le quattro frecce nel deposito senza assicurazione e abbiamo 16 bambini lasciati a casa con il trasporto scolastico. Dunque, è proprio da rivedere quella scelta di pesare tanto sulle famiglie senza migliorare poi i servizi ai cittadini. Sicuramente la prima cosa che faremo è riportare il tutto a delle tariffe adeguate». 

Rossano Orsili: «Quando ho lanciato la proposta di programma, al primo punto ho messo i servizi sociali per potenziare alcuni aspetti e abbassare le tariffe, ma non erano ancora uscite queste. La prossima amministrazione comunale che si insedierà sarà operativa da fine giugno, il bando scade il 17 luglio, probabilmente non si potrà intervenire direttamente su questo bando, però possono essere studiate delle formule per abbassare le tariffe. Inoltre, aumentarle non significa incassare di più perché molte persone non aderiranno al servizio». 

Il centro storico

Come in molti altri paesi, anche Sant’Elpidio a Mare è spopolato e il commercio è in crisi. 

Mirco Romanelli si dice convinto che vada spinta la residenzialità, creando dei parcheggi ma anche fatta più manutenzione e aiutare le famiglie che vogliono andare ad abitarci con un supporto agli affitti. Inoltre, afferma: «Vogliamo creare le migliori condizioni per chi vuole aprire un’attività, perché mancano i servizi. Oltre a questo, bisogna anche pensare a creare e sviluppare eventi e sviluppare l’ambito turistico in modo tale che ci siano una maggiore visibilità e una maggiore frequentazione del centro storico». 

Gionata Calcinari ha precisato di prevedere «agevolazioni fiscali per recuperare immobili fatiscenti» sottolineando anche l’importanza di incentivare la residenzialità e il turismo». Su quest’ultimo punto, ha posto l’accento sulla «creazione di un vero e proprio brand legato a Sant’Elpidio a Mare, collegato, oltre che alle bellezze architettoniche, alle eccellenze gastronomiche e al calzaturiero».

Parla di un accordo con Fermo per un biglietto unico per le attrazioni turistiche, sotto l’egida di Maggioli Editore, Rossano Orsili: «Ho già in mente il progetto turistico-culturale. Si chiama Un Mare di Cultura. Musei aperti al tramonto, siamo a 7 chilometri dal mare. Come facciamo a non portare le persone qui? Abbiamo tutto a disposizione. Se arrivano persone le attività investono. Poi, occorre programmare investimenti per la residenzialità, per chi vuole fare impresa. Ho previsto un parcheggio sotto Piazza Gramsci, il Mandozzi sarà funzionale alla crescita di tutto il centro storico. Con il mio gruppo, lo possiamo fare dal giorno dopo l’ingresso in amministrazione comunale perché abbiamo già tutto sotto gli occhi e non lo vediamo». 

Invita al pragmatismo Enrico Piemartiri con una battuta tagliente: «Tante belle storie, tanti racconti, ma la realtà è diversa. Il centro storico va rivitalizzato con l’abitabilità, riportando la gente a vivere lì. Ci sono degli immobili liberi, comunali, che sono in fase di ristrutturazione. Ci sono due grandi immobili privati che sono ristrutturati, vuoti. Si possono realizzare abitazioni per i giovani, attraverso accordi. L’hanno fatto a Fermo ed Ascoli Piceno attraverso accordi con l’Erap. Il turismo va bene, ma viene dopo». 

Scuola di Casette d’Ete

In merito Gionata Calcinari ha detto: «Le note vicende sulla scuola ormai sono chiare a tutti e non ci voglio tornare, non mi interessa fare la polemica su questo, bisogna ragionare in termini di soluzioni. E le soluzioni sono quelle che dovevano essere adottate da tempo, cioè di riportare la scuola nella sede originaria, con i lavori necessari. Se ciò non sarà possibile, abbiamo il piano di ricostruire una nuova scuola d’infanzia sempre a Casette d’Ete perché non può non avere una scuola d’infanzia. Tra l’altro ora i bambini pagano ben oltre le tariffe ordinarie per il trasporto pubblico, per andare a Castellano, quando in un primo momento erano stati esentati». 

Per Rossano Orsili: «La scuola di Casette d’Ete e la bretella di Bivio Cascinare sono due argomenti che mi hanno spinto a candidarmi, perché ho visto una gestione discutibile sull’argomento scuola. Andando ad approfondire ho visto che erano state inviate lettere al Ministero che ne chiedevano la chiusura. Sia chiaro che la comunità di Casette d’Ete chiede risposte, prima si parlava di rischio d’incendio, poi sismico; quindi, la prima cosa da fare per la nuova amministrazione è vedere i documenti e fare le opportune verifiche sullo stato della scuola. Bisogna rimetterla a norma, se possibile già per settembre perché l’edificio di Castellano servirà anche per gli alunni di Bivio Cascinare, la cui scuola sarà oggetto d’intervento. È sicuramente un’emergenza». 

Pungente Enrico Piermartiri: «In otto anni, il Comune non ha effettuato nessun controllo, poi è scoppiata la bolla, lo sanno dei presenti in sala, lo sa Orsili, lo sa Calcinari. I cittadini di Casette d’Ete lo sanno. A settembre la scuola di Casette resterà chiusa, perché per quanto si possa impegnare la nuova amministrazione, occorre fare le verifiche».

Per Mirco Romanelli: «Una frazione come Casette d’Ete, non può stare senza una scuola materna; quindi, il nostro impegno è riportarla dov’era. Naturalmente bisogna verificare tutti i lavori che bisogna effettuare, il costo dell’investimento. È vero che tecnicamente per settembre è difficilissimo che sia riaperta. Se non sarà possibile, bisognerà individuare un’area e fare un progetto». 

Il turismo

Si è poi riaperta la parentesi del turismo. Per Rossano Orsili si potrebbe mettere una tassa di soggiorno, come ha fatto Fermo che ha avuto il coraggio di farlo. «Da giugno a settembre musei aperti la sera, con orari coordinati. Poi abbiamo tanto da offrire fuori dal centro storico, come l’Osservatorio astronomico di Castellano, la Basilica di Santa Croce. Bisogna crederci e mettere tutto in rete». 

«Mi ripeto» ha detto Enrico Piermartiri «ma tutto dipende dalle risorse finanziarie. Ci vogliono i soldi? Dove stanno? Serve personale specializzato e seguire le normative molto stringenti. Il turismo si fa con le voci di bilancio, non raccontando favole». 

Mirco Romanelli ha affermato che «il turismo sarà il volano dei prossimi anni per il nostro territorio in quanto altre attività stanno calando. Alcune strutture adibite sono nel Pnrr e chiaramente hanno bisogno di personale. Abbiamo già detto che il bilancio non è in condizioni rosee e questo limita gli interventi, ma per accogliere i turisti dobbiamo tenere aperti i luoghi che vogliono visitare. Dovremo trovare delle risorse adatte. Incassando i crediti, io credo che nel giro di due anni, la situazione si dovrebbe stabilizzare per poter gestire anche questo aspetto». 

Gionata Calcinari racconta: «Parlavo l’altro giorno con una persona che lavora nel turismo, che mi diceva come d’inverno non girano molte persone. Quindi cosa fare? Pensare a eventi, come le mostre, come è stato fatto a Fermo, per rivitalizzare quel periodo. Dalla primavera in poi, manifestazioni ci sono. Occorre metterci soldi, investire e rilanciarlo». 

Le ciclovie e il parco fluviale del Tenna

Per Enrico Piermartiri: «Se si vuole realizzare un parco come quello di Comacchio, serve un parere scientifico, di biologi, e per questo potrebbe essere utile coinvolgere l’Università Politecnica delle Marche o l’Università degli Studi di Camerino». 

Per Mirco Romanelli «serve un accordo con il genio civile e sistemarlo. Per la ciclovia sul Tenna ci siamo battuti, è importante non abbandonare il progetto che fa parte di un finanziamento europeo». 

Per Gionata Calcinari «occorre recuperare i progetti ciclopedonali sul Chienti e sul Tenna, ma prima di tutto Sant’Elpidio a Mare deve tornare sui tavoli che contano. Bisognerà recuperare quella presenza». 

Rossano Orsili ha sottolineato di aver già avviato contatti con associazioni di bikers per valorizzare il territorio. Il progetto per il parco fluviale è fattibile, ma bisogna avere una visione e poi concretizzarlo». 

L’area Mandozzi

In merito a questo argomento, Mirco Romanelli ha affermato: «Secondo la mia idea deve essere riqualificata come un’arena polifunzionale che può essere utilizzata sia per gli eventi, ma anche per lo svolgimento della rievocazione della Contesa e che possa, con un piano di risalita, rendersi fruibile come parcheggio anche nei periodi in cui non viene utilizzata per questo». 

Gionata Calcinari «ha un’idea chiara» per il Mandozzi. «L’idea è quella di proseguire con la sistemazione di quell’area in ambito sportivo con il rifacimento delle tribune, dell’illuminazione e degli spogliatoi, del manto e realizzando un impianto di risalita. Sarebbe interessante recuperare anche l’area dei campi da tennis, ora di un privato, con cui si dovrà parlare, per farci campi anche per altri sport come basket e padel, così da farne anche un luogo di ritrovo per i ragazzi come lo era una volta. Inoltre, il rifacimento del manto ci consentirà di utilizzare quello spazio per la Contesa, concerti e, in caso di urgenza e necessità, anche come parcheggio. Pensiamo anche ai nostri bambini, ragazzi che oggi vanno a giocare fuori, lo vogliamo dare loro un campo sportivo?». 

«Metà dell’area può essere usata per gli usi a cui già è destinata come la Contesa, l’altra metà, riqualificata – ha affermato Rossano Orsili – potrebbe essere destinata a parcheggio o al mercato del venerdì. Per la società di calcio, si deve parlare con loro, perché poi sicuramente non potrebbe essere utilizzato come parcheggio o per Città Medioevo se diventa un campo di erba destinato a loro».

Lapidario Enrico Piermartiri: «Sono d’accordo sul fatto che l’area Mandozzi sia prioritaria, il problema è sempre quello (i soldi n.d.r.)»

 

La bretella Bivio Cascinare

 

Gionata Calcinari ha specificato: «Il tracciato è stato modificato rispetto all’inizio. Si tratta di un’opera interamente finanziata dalla Regione Marche che collega il casello di Civitanova Marche a Bivio Cascinare. La vecchia amministrazione ha chiesto una variazione, per impattare meno sulla frazione. È stata accolta, ma ha comportato una spesa maggiore di 4 milioni di euro. Questo è il tracciato che c’è oggi, ciò che possono fare i cittadini oggi è chiedere di essere ascoltati perché hanno lamentato disattenzione nei loro confronti. Noi ci siamo presi l’impegno di portare sia il Presidente che l’assessore competente». 

Rossano Orsili ha sottolineato: «Sono sempre stato favorevole all’idea, il progetto attualmente è in fase di studio e tra poco sarà pubblicato il definitivo, è molto avanti. Ho incontrato il Comitato di Bivio Cascinare e sicuramente la prossima amministrazione dovrà incontrare i rappresentanti della Regione per capire se ci sono ancora i margini per accogliere i consigli del comitato». 

Per Enrico Piermatiri «tutte le strade portano benessere, il prossimo Sindaco dovrà andare alla Conferenza dei servizi con le idee chiari».

Mirco Romanelli ha precisato che «è mancata la comunicazione con i cittadini. Siamo ancora in una fase a monte, non c’è stata la Conferenza dei servizi, la prossima amministrazione dovrà capire benefici e impatto».

Ballottaggio e giunta

Una risposta che ha trovato tutti d’accordo è quella sul ballottaggio, nessuno chiamerà nessuno in caso in cui ci si trovasse in questa situazione. Ognuno andrà per la sua strada, senza apparentamenti. Su un’eventuale giunta, c’è chi trova prematuro parlarne come Mirco Romanelli, chi invece ancora non ci ha pensato come Gionata Calcinari e Rossano Orsili perché «concentrati sulla campagna elettorale». 

L’unico che ha dato dei nomi è stato Enrico Piermartiri, tutti presi dalle liste che lo sostengono, che sono: Eleonora Mancini, Cristiano Tosoni, Franco Lattanzi, Lorenzo Mennichelli e Aleramo Sagripanti.

 

 

 



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