Riceviamo e pubblichiamo la lettera del sindaco di Montelparo, Marino Screpanti. Un endorsement per il consigliere regionale Fabrizio Cesetti inviato al candidato governatore Matteo Ricci, alla segretaria regionale del Pd, Chantal Bomprezzi e al segretario provinciale dei dem, Luca Piermartiri.
«Con la presente io e altri sindaci vorremmo esprimere a tutti voi la nostra profonda preoccupazione e quella della gran parte delle comunità che rappresentiamo circa la volontà di non ricandidare il consigliere regionale Fabrizio Cesetti. Una volontà che, vogliamo dirlo con estrema franchezza, se si dovesse concretizzare risulterebbe ai nostri occhi incomprensibile, specialmente nel momento in cui il centrosinistra ha l’opportunità di tornare al governo della Regione Marche. Se persino a livello nazionale si sta lavorando a un testo di legge che mira a cancellare il divieto del terzo mandato per i presidenti di Regione, ci chiediamo che senso abbia imporlo sulla ricandidatura di un consigliere regionale. Soprattutto se, come nel caso di Cesetti, la richiesta di ricandidatura proviene da gran parte degli iscritti dello stesso Pd (ai quali però è stato impedito di pronunciarsi a causa di un regolamento capestro umiliante e in contrasto con la cultura democratica), da vari amministratori pubblici locali e da importanti voci che rappresentano la società civile e l’economia della nostra provincia. La bella manifestazione al teatro Alaleona di Montegiorgio per il lancio della candidatura di Mattero Ricci, alla quale abbiamo partecipato, né è stata una evidente dimostrazione. Noi comprendiamo e condividiamo l’esigenza del rinnovamento delle classi dirigenti, ma ci sembra stucchevole che in un territorio come il nostro, dove peraltro sarebbe facile garantirla con ben tre candidati su quattro della lista del Pd, si debba scegliere di penalizzare l’esperienza e la competenza di una figura come quella di Cesetti, il quale tanto nel ruolo di governo quanto in quello di opposizione, ha sempre rappresentato un punto di riferimento imprescindibile per le nostre comunità, mantenendo gli impegni assunti e facendosi carico di tematiche particolarmente complesse per i nostri territori (dalla sanità alle infrastrutture, dal sostegno ai distretti produttivi all’ambiente, fino alla ricostruzione post sisma). Non vediamo davvero ragioni nella scelta di trasformare questa battaglia tutta interna al gruppo dirigente del Partito Democratico in una crociata che oltre a far male alla provincia di Fermo, rischia di pregiudicare anche la vittoria del centrosinistra. Certi della vostra volontà di rivedere una decisione assunta forse troppo frettolosamente e oggettivamente sbagliata, vi rinnoviamo la nostra stima».
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