SANT’ELPIDIO A MARE – Il sindaco Alessio Terrenzi interviene in merito alla delicata situazione legata all’emergenza pandemicae non manca la stilettata al primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro nelle vesti di presidente della Conferenza dei Sindaci
SANITA’ – Il grido d’allarme lanciato da Fabiola Fini, segretario dello Smi Marche: «Grave risulta essere la situazione dell’Area Vasta 4: la postazione di Sant’Elpidio a Mare è stata, d’ agosto, di fatto demedicalizzata con atto aziendale e trasformata in h12 infermieristica. La postazione della zona montana di Amandola, invece, se non ci fosse la collaborazione dei medici 118 dell’area Vasta 5, rischierebbe di rimanere demedicalizzata per molti giorni e la situazione va aggravandosi in quanto gli attuali 12 medici dell’area vasta 4 resteranno dal prossimo mese in 10»
PORTO SANT’ELPIDIO – Il primo cittadino elpidiense: «Serve fare il punto della situazione con gli altri sindaci ed avere un aggiornamento reale riguardo la situazione Covid e la gestione della rete ospedaliera fermana. Ormai è diverso tempo che non si tiene tale conferenza. Sotto la gestione precedente avveniva in maniera più frequente, ora c’è bisogno di un confronto»
SANT’ELPIDIO A MARE – «Nel piano della Regione Marche che la Giunta si appresta ad approvare, nessun investimento è stato previsto nell’Area Vasta 4 per gli ospedali di comunità, ben consapevoli che è l’unica Area Vasta con un solo presidio ospedaliero, e, nello specifico della città che mi onoro di rappresentare, la considerazione è pressoché nulla»
CRITICITA’ – Il primario Alessandro Valentino: «Attualmente al Pronto soccorso siamo a 17 Covid e un caso sospetto, in attesa di esito tampone. Di questi, 15 in attesa di ricovero. In cinque andranno a Sant’Elpidio a Mare, altri nella struttura sanitaria Anni Azzurri di Campofilone, qualcuno a Malattie infettive. Qualcuno resterà al Pronto soccorso». Dunque una situazione che resta complicata? «Sì ma – conclude Valentino – speriamo di risolverla in due o tre giorni»
FERMANO – Il segretario regionale Cisl scrive una lettera aperta al prefetto Filippi elencando una sfilza di «carenze con tanto di numeri, per chiedere assunzione di impegno al prefetto in qualità di massimo rappresentante del Governo sul territorio affinché questo stato della prima linea sanitaria cessi prima che sia troppo tardi»
FERMO – “Dal primo febbraio perdiamo un medico in Ps. Uno non c’è. E se non torna resterò con due medici che possono lavorare sull’H24. Sì perché un terzo medico è H12. Una situazione di grave crisi”. Ecco il piano di riorganizzazione che il primario Valentino ha proposto alla Direzione di Area vasta e a quella medico ospedaliera: “Medici della mia Uoc su Covid e codici rossi. Quelli della cooperativa e degli altri reparti su tutti gli altri codici. Spazi separati”
IL SINDACATO – “La soluzione ipotizzata come temporanea sta assumendo valenza strutturale in maniera molto preoccupante. I corsi brevi non sono la soluzione. L’assistenza deve essere qualificata e competente”
FERMO – Dal primo febbraio due medici del 118 andranno in pensione. Resteranno dunque solo in dieci. E ogni Potes (quattro nel Fermano: tre H24 e una H12) richiede 6 medici per coprire i turni. Maldipancia anche tra i medici di vari reparti del Murri, privi dunque di specializzazione in medicina d’urgenza ma chiamati a svolgere servizio al Pronto soccorso
Un’estate con contagi e operatività ospedaliera quasi nella norma. Un’estate, la scorsa, in cui qualsiasi formica previdente avrebbe avuto tempo e modo per fare “provviste”. Invece sono prevalse le cicale. E il nostro territorio torna in piena emergenza.