“La casina delle rose compie 70 anni. Sono settanta anni che questo bene è di proprietà comunale. Inevitabilmente comunale. Il piazzale del Girfalco (duomo) su cui sorge non è un posto qualsiasi. E’ il simbolo stesso della città come la piazza grande. Pensare di vendere ad un privato un bene simile è come pensare di privarsi di Piazza del Popolo o delle Cisterne Romane”. Il Movimento 5 Stelle di Fermo prosegue nella sua lotta contro la proposta di alienazione dello stabile della Casina delle Rose nel cuore del Girfalco. A prendere posizione e spiegare le motivazioni, secondo i pentastellati, per cui l’amministrazione Calcinaro sarebbe intenzionata a vendere sono i consiglieri Marco Mochi,
Mirko Temperini e il portavoce del Movimento Stefano Fortuna.
“Dopo settanta anni anche la destinazione alberghiera risulta obiettivamente superata – spiegano i 5 Stelle – Che Calcinaro chieda alla minoranza di portare progetti alternativi alla vendita ci sembra una assurdità. La giunta comunale ha il dovere di amministrare, che non vuol dire vendere, e di trovare soluzioni per conservare e valorizzare tutti i beni comunali strategici. E la Casina delle Rose, per posizione e per rilevanza storica, è senza dubbio un bene strategico. La giunta ha inoltre un altro dovere quello di difendere la città dagli attacchi famelici di affaristi e privati senza scrupoli. Privati che tenteranno sempre di fare affari con la pubblica amministrazione. Affari facili. Occasioni imperdibili. Ma l’onestà e il rigore morale di una amministrazione sta proprio nel saper dire di no, sempre e a maggior ragione quando sono in gioco beni strategici . Forse questa amministrazione ha confuso l’attività di amministrare con quella meno nobile di vendere. Vendere ai privati i ‘gioielli’ di proprietà e tenere le passività non è amministrare è qualcosa di diverso. E’ qualcosa di molto diverso. Eticamente e moralmente diverso. E gli unici atti rilevanti di questa amministrazione sono stati per ora atti di vendita. La “vendita” di fatto di ingenti metri cubi della discarica comunale, la vendita della Solgas, e ora la vendita della Casina delle Rose. Che cosa rimarrà nel patrimonio comunale dopo la giunta Calcinaro ????
Che cosa rimarrà alla città se tutti i beni comunali sono in vendita ??? Ma soprattutto quali sono i veri motivi di questa “svendita” di beni comunali. Per fare cosa ????”
Pentastellati che aggiungono: “Nessun buon padre di famiglia si vende la casa di residenza e le sue aziende senza un motivo. E tutti gli atti amministrativi devono essere motivati . La legge stabilisce che “ogni provvedimento amministrativo, …. deve essere motivato …..” . A maggior ragione la vendita di “asset” patrimoniali importanti. Fare cassa vendendo il patrimonio dovrebbe essere l’ultima ratio. E ben giustificata. Perchè gli attuali amministratori tacciono sui veri motivi di una tale vendita del patrimonio comunale ?? Anche la mancanza di denaro per ristrutturazione l’immobile sembra una scusa. Si sono trovati soldi per cose più futili come i 40.000 euro per qualche ora di Tirreno Adriatica o 200.000 euro per feste e festeggiamenti in piazza. Certo un piccolo sforzo è richiesto agli assessori e ai dirigenti comunali. Dirigenti e assessori che tuttavia sono pagati per questo. Amministrare richiede sforzo e non è un modo per passare cinque anni a spese dei cittadini. E’ difficile intravedere un qualche interesse pubblico alla alienazione, in quanto non si comprende quale sia l’interesse di tutti i cittadini fermani nel privarsi di un bene come la Casina delle Rose. Non certo quello di andare a dormire in un albergo in città. I cittadini fermani una casa per andare a dormire ce l’hanno e quindi è una struttura che non utilizzeranno mai. Se qualche privato vuole costruire un albergo a Fermo di lotti liberi ce ne sono diversi !!!! Cambiare destinazione a questo spazio pubblico per renderlo polivalente (esposizione di opere artistiche, convegni, corsi, ) e nel contempo mantenere la proprietà e la gestione, renderebbero ogni cittadino fermano un po’ più ricco. Più ricchi i fermani attuali ma anche quelli futuri. Vendere ad un privato aumenterà la ricchezza di una sola persona. E con molta probabilità originaria di un altro paese. Questo non è amore per la città”.
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