Le segreterie nazionali di Filctem-Cgil Femca-Cisl Uiltec-Uil e la delegazione trattante per il rinnovo del contratto nazionale calzaturiero, nella riunione del 5 aprile, visti il protrarsi delle difficoltà nel riprendere il negoziato e le posizioni espresse da Assocalzaturifici nell’ultimo incontro del 24 marzo, hanno dichiarato 8 ore di sciopero nel settore per il prossimo 5 maggio, con un presidio nazionale sotto la sede della Loriblu, azienda della presidente di Assocalzaturifici Confindustria.
”L’ultimo confronto risale al 6 dicembre 2016 – si legge in una nota – quando ancora si intravedeva la possibilità di arrivare in tempi brevi alla sigla dell’ipotesi di accordo. Successivamente, alla riapertura del confronto, la delegazione padronale ha riformulato le proposte normative e in materia di orari, peggiorandone i contenuti in fatto di diritti dei lavoratori, richiedendo piena esigibilità a favore delle aziende in tema di ferie, flessibilità, ex festività (permessi individuali). Su questi presupposti avevamo dichiarato la nostra più totale indisponibilità a riaprire la trattativa, dichiarando in risposta lo sciopero dello scorso 13 gennaio, che ha riscosso una grande adesione tra i lavoratori. Oggi, a distanza di due mesi, durante i quali non vi è stata alcuna possibilità di riaprire il confronto, Assocalzaturifici conferma nuovamente la richiesta di piena esigibilità in materia di orari. Nel prendere atto che la controparte sia pertanto interessata esclusivamente a incidere negativamente sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, le segreterie nazionali e la delegazione trattante hanno deciso di dichiarare lo stato di agitazione e lo sciopero di 8 ore, con un programma capillare di assemblee informative in tutte le aziende del settore calzaturiero”.
Cgil, Cisl e Uil definiscono “inaccettabile” la posizione di Assocalzaturifici, che dopo oltre un anno di confronto, mira ad “un peggioramento dei diritti dei lavoratori, in particolare pretendendo la gestione unilaterale in materia di orari e di ferie, richiedendo un innalzamento eccessivo del numero di ore di flessibilità e l’azzeramento dei permessi individuali”.
“Non è ammissibile – proseguono i sindacati – che la controparte continui a giustificare la propria condotta come risposta alle modifiche della norma sugli ammortizzatori sociali, non considerando che in gioco ci sono le condizioni di vita e i diritti dei lavoratori. Quello tenuto da Assocalzaturifici in questi ultimi mesi è un comportamento irresponsabile, mesi di assoluto silenzio e di continui rinvii della riapertura del tavolo negoziale, che hanno privato le lavoratrici e i lavoratori del rinnovo del proprio contratto nazionale di lavoro. Per queste ragioni Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ritengono irrinunciabile continuare la lotta per il rinnovo, con la messa in campo di tutte le iniziative sindacali utili a riaprire il confronto, perché anche le lavoratrici e i lavoratori del settore calzaturiero abbiano un contratto dignitoso”.
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