Da una parte il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha espresso dubbi in merito all’operato dell’Ufficio Ricostruzione della Regione Marche dall’altra l’assessore Regionale Fabrizio Cesetti e il consigliere Francesco Giacinti. Botta e risposta tra Comune di Fermo e Regione Marche sulla gestione dell’emergenza sisma. Di fronte ai dubbi del sindaco di Fermo sono i due esponenti regionali a replicare.
“Dal 24 agosto ad oggi l’Ufficio della ricostruzione ha gestito circa 2.500 ‘messe in sicurezza’. Leggendo le dichiarazioni al sindaco Calcinaro sembra quasi che non conosca cosa sia la messa in sicurezza, ma ne pretenda, a prescindere, solo le risorse. I soldi dell’emergenza vanno spesi secondo le regole in vigore. Questo vale per tutti. Anche per il Comune di Fermo. Dopo sette mesi dovrebbe essere ormai chiaro a tutti, in particolare agli amministratori, che la ‘messa in sicurezza’ riguarda opere rapide, reversibili, in gran parte provvisorie, al fine di evitare la perdita o il maggior grave danneggiamento di un bene, cioè veloci, economiche ed efficaci. Queste sono le messe in sicurezza che possono essere finanziate. Le risorse per l’emergenza sono vitali per i tantissimi Comuni colpiti gravemente dal sisma che stanno tentando di restituire normalità ad una comunità: riaprire strade, negozi, chiese. L’uso distorto delle risorse emergenziali significa sottrarle a tutte quelle comunità che stanno tentando di rialzarsi. Per questo non si può pensare di non rispettare le regole come tutti gli altri. Forse si vuole la solita scorciatoia: poche risorse ma immediate, per poi al prossimo sisma che ci sarà chi vivrà vedrà.”
Cesetti e Giacinti che spiegano: “In particolare poi a Fermo sono state esaminate ben 8 situazioni di ‘messa in sicurezza’, 6 chiese e 2 palazzi. Il Comune, a fine anno, ha preventivato di spendere 1.000.000 di euro. Ad oggi ne ha rendicontate 76.000 circa. Come può pretendere di avere un milione di euro a fronte di 76mila di spese? E su Palazzo dei Priori non c’è alcun diniego in corso (il progetto è arrivato all’attenzione dell’Ufficio per la ricostruzione a fine febbraio) ma solo un dovuto approfondimento perché si è passati dall’assenza di pericoli immediati esterni (verbale del 19/11/2016) al pericolo di gravissimi danni (progetto del Comune del 22/02/2017 e approfondimento scientifico del Comune del 10/04/2017).L’Ufficio ricostruzione con il proprio personale è dal 24/08/2016 (e quindi da ben prima della sua formale istituzione) che gestisce le ‘messe in sicurezza’ con spirito di assoluta collaborazione con i Comuni ed incentivo ad operare, non viceversa. Questo è stato fatto per oltre 2.500 ‘messe in sicurezza’. Di che burocrazia parliamo?”.
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