FERMO – Il tecnico gialloblù non è solito guardare cosa fanno gli altri avversari (se non per prepararsi allo scontro diretto!), né fissare la classifica per rendersi conto di quanto bisogna alzare il collo per intravedere la vetta o di quanto bisogna saltellare per non sentire scottare sotto ai piedi la zona rossa della classifica.
Ciò nonostante Flavio Destro oggi si concede di pronunciarsi in un bilancio, perché l’obiettività non nuoce, né a lui, né ai suoi ragazzi, né tanto meno ai tifosi che stanno godendo di una buona Fermana: “Mi sono permesso di fare due calcoli: in 9 partite abbiamo totalizzato 12 punti; pertanto, se teniamo questa media, potremmo raggiungere quota 48 a fine campionato”.
In effetti i canarini hanno disputato già un quarto del totale (36) degli incontri di Lega Pro ed hanno saputo stupire tenendo testa a squadre blasonate, il cui nome, solo alla pronuncia, incuteva timore. Un punto contro il Vicenza è un punto assai prezioso, anche se, vista l’intensità della spinta offensiva del secondo tempo, i gialloblù hanno dimostrato che potevano addirittura vincere.
“I ragazzi si sono applicati con determinazione ed ordine di gioco: anche oggi ho potuto ammirarli in una grande prestazione”. Il mister ricorda infatti che anche contro il Bassano Virtus la Fermana poteva meritare di più , così come a Trieste il risultato negativo è stato dettato prevalentemente da episodi isolati. Quindi, parola d’ordine: perseverare.
Anche oggi il difensore canarino classe 1991, Mattia Gennari, si conferma tra i migliori in campo per forza fisica ed acume tattico, doti che ha esibito per tutti i 90 minuti di gioco domando un ariete scorbutico come l’avversario Nicola Ferrari (l’esperto numero 9 del Vicenza, con una ricca carriera in B nel Modena, Hellas Verona ed Albinoleffe) .
“Quella di oggi è stata una partita combattuta, più maschia che tecnica – dichiara -, Restando concentrati siamo riusciti a controllare anche un’avversaria che mira in alto come il Vicenza”. Gennari incoraggia per primo se stesso e poi i suoi compagni a non mollare la presa e non perdersi d’animo mai. “Bisogna rimanere forti ed al contempo umili e continuare su questa strada, che, sono fiducioso, ci può portare lontano”.
Il diggì Fabio Massimo Conti rimarca la positività già espressa dagli altri tesserati gialloblù: la capacità mostrata oggi dalla squadra di mantenere la concentrazione mentale nonché la risposta fisica per addomesticare un avversario storicamente ostico fino al triplice fischio, dice “Mi dà da pensare bene per il futuro: speriamo di mettere in campo ancora prestazioni belle come quella odierna perché in tal modo riusciremo davvero a raggiungere il nostro obiettivo che è la salvezza”.
Il tecnico del Vicenza Alberto Colombo esordisce nella sala stampa del Bruno Recchioni: “Il giudizio nasce dalle aspettative: il Vicenza ha un nome ed una storia che mettono paura agli altri, ma la rivale incontrata è stata davvero tosta, ha fame di dimostrare di trovarsi nella categoria giusta“.
Colombo sottolinea che il suo team ha obiettivi davvero alti ma che ha acquisito giocatori dai nomi altisonanti solo di recente, pertanto ancora non ha avuto il tempo necessario per concretizzare quello che sulla carta può sembrare un plotone d’esecuzione destinato solo alla vittoria.
“Soffriamo ancora perché non brilliamo come vorremmo e si vede da come crolliamo nella seconda parte della partita”. Muove di riflesso un plauso alla Fermana: “Pur avendo giocatori che sono alla loro prima apparizione in Lega Pro, ha mostrato un carattere ed una identità che merita i miei più sinceri complimenti”.
Il capitano della squadra veneta Stefano Giacomelli conferma quanto detto dal suo timoniere: “Nel primo tempo siamo stati propositivi, ma nel secondo, come già accaduto, caliamo prima a livello mentale, poi, conseguentemente, fisico”. Per Giacomelli questo punto conquistato fuori casa, dopo la sconfitta di domenica scorsa con la Reggiana, è un gradino positivo verso il cambio di direzione: “Bisogna invertire la rotta, già da domani,perché il nostro obiettivo è vincere e salire, sempre”.
Silvia Remoli
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