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Regionali 2020: quanta incertezza
Il dopo-Emilia spariglia le carte,
Lega in pressing per il candidato del centrodestra

MARCHE 2020 - Nomi, programmi, candidati. Regna l'incertezza su tutto a pochi mesi dalle elezioni regionali. Tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra i giochi sono tutt'altro che finiti. Lo stesso dicasi per i 5 Stelle. E gli elettori, spaesati, attendono speranzosi.

Luca Ceriscioli

di Sandro Renzi

Tira  un sospiro di sollievo il Pd in Emila Romagna. E, visto l’esito del voto qui, in una terra storicamente rossa,  anche i dem marchigiani tornano a guardare con più fiducia alle urne. Restano però i problemi tanto a destra quanto a sinistra in vista delle ormai imminenti elezioni. C’è da scommettere che il Carroccio nelle Marche a questo punto non resterà con le mani in mano. Persa l’Emilia e con la Calabria appannaggio di Forza Italia, Matteo Salvini potrebbe adesso “pretendere” un candidato Presidente per le Marche espressione del suo partito, o da lui quanto meno indicato. Partito che resta pur sempre riferimento della coalizione e con un ampio bacino di voti alle spalle in Italia, ma che paradossalmente fatica nel centro e nel sud del Paese ad avere anche un uomo o una donna a capo di una Regione. E forse questo spiegherebbe anche il motivo per cui fino ad ora tanto la Lega quanto Forza Italia abbiano mantenuto una posizione attendista e non si siano espressi chiaramente sulla candidatura di Francesco Acquaroli, indicato dai vertici romani di  Fratelli d’Italia come potenziale candidato Presidente che proprio da Porto San Giorgio ha iniziato il suo tour elettorale. Le quote di Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova Marche, tornano ora salire. La sua candidatura è appoggiata da molti amministratori locali e la telefonata di Matteo Salvini ad una cena organizzata con diversi esponenti politici del territorio assume una valenza da non sottovalutare.

Francesco Acquaroli

“L’incertezza è il rifugio della speranza” scriveva il filosofo Amiel. Ma è anche il luogo in cui vagano come anime in pena gli elettori marchigiani. Tra qualche mese si voterà per eleggere il nuovo Governatore ed il Consiglio regionale. Ma le certezze su nomi e candidati mancano, esattamente come i programmi che devono essere specchio ed espressione di chi dovrà perorarli e che la loro impronta intendono lasciare. Se nel centrodestra sembra ci sia tutto da costruire, in casa Pd il futuro di Luca Ceriscioli non appare poi così scontato come un anno fa. Primarie sì, primarie no. Di coalizione o no. Alcune scelte e decisioni della giunta di centrosinistra negli ultimi cinque anni sono state maldigerite anche da qualche circolo provinciale dem. E sebbene, almeno in apparenza, il Pd cerchi di fare fronte comune contro la scalata della Lega riproponendo o scommettendo su un Ceriscioli bis, dubbi e critiche e qualche mal di pancia  su una sua ricandidatura accompagnano da nord a sud vertici e sezioni Pd ed ovviamente anche una parte del suo elettorato di centrosinistra. Il coordinamento di Italia Viva ha espressamente chiesto un cambio di rotta non gradendo l’ipotesi di un Ceriscioli bis. Il confronto resta quindi aperto mentre il tempo scorre e le elezioni si avvicinano. Ed anche in questo caso regna sovrana l’incertezza. Figuriamoci per l’elettorato spostato ancora più a sinistra.

Sauro Longhi

I 5 Stelle, che hanno chiuso le porte al partito Democratico e ad una ipotesi di alleanza elettorale nelle Marche, e che a livello nazionale non se la passano propriamente bene dopo il passo indietro di Di Maio e l’esito del voto in Calabria e Emilia Romagna, sono in cerca di un candidato da presentare in Regione. I loro riflettori sono accesi su Sauro Longhi, l’ex rettore della Politecnica, la cui posizione ora cambia. Venuto meno l’asse giallo-rosso, infatti, Longhi, inizialmente sceso in campo per rappresentare un ampio terreno politico progressista che andava dal Pd ai pentastellati, sembra essere rimasto con il cerino in mano. E su di lui potrebbe convergere oltre ai 5 Stelle anche qualche lista civica. A caduta le incertezze si riflettono pure sui nomi dei candidati al Consiglio regionale. Ci sono diversi nodi da sciogliere. Per la provincia di Fermo, in casa Pd, sembra scontata tanto la riproposizione dell’attuale assessore al bilancio, Fabrizio Cesetti, quanto quella di Francesco Giacinti. Non sarà della partita Meri Marziali, presidente della Commissione regionale Pari Opportunità. Si sgomita all’interno di FdI. In pole ci sono l’ex sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, l’ex sindaco di Porto San Giorgio ed attuale capogruppo in Consiglio a Porto San Giorgio, Andrea Agostini, ed ovviamente Andrea Putzu, dirigente nazionale del partito e consigliere comunale a Porto Sant’Elpidio. Chissà che uno spazio non riesca a trovarlo anche Maria Lina Vitturini, consigliere FdI a Porto San Giorgio. La Lega potrebbe puntare sul capogruppo fermano, Gianluca Tulli, su Mauro Lucentini e sulla consigliera regionale uscente, Marzia Malaigia. Il partito di Berlusconi potrebbe riproporre la consigliera regionale Jessica Marcozzi e tra i nuovi ingressi nel partito annunciato lo scorso anno da Fi, il Fermano potrebbe puntare sui recenti ‘ingressi’: Giambattista Catalini, Gianvittorio Galeota e Alessandra Petracci. Per il Movimento 5 Stelle in pole position il nome del consigliere comunale di Fermo, Marco Mochi.

 

 

 

 


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