“Siamo soddisfatti per la conferma della condanna, leggermente ridotta per la esclusione della premeditazione ma rimasta solida nella sostanza. Quello che importa è che non sia stata accettata anche in sede di appello la tesi difensiva dell’imputato che puntava a far riconoscere una provocazione dell’appuntato Iadonato che non c’è mai stata”.
Commenta così, con queste parole, il pronunciamento della Corte d’Appello sul caso che ha visto coinvolto, quale vittima, il brigadiere dei carabinieri di Montegranaro, Mario Iadonato, accoltellato da quello che oggi siede sui banchi degli imputati, un marocchino di 46 anni processato con rito immediato per il reato di tentato omicidio. I fatti risalgono al giugno 2019. L’Appello ha stralciato la premeditazione del gesto. L’imputato era stato condannato, in primo grado, a sette anni di reclusione, confermati dunque in Appello.
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